Comunicato Stampa

San Giovanni Rotondo, lunedì 6 gennaio 2020 - Vorrei esprimere la mia solidarietà e quella dell’intera comunità sangiovannese all’imprenditore Michele Pennelli per il grave e criminoso atto che ha subito il suo locale, “Open Gallery”, nei giorni scorsi. Collaboriamo e abbiamo massima fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e degli inquirenti, certi che si risalga al più presto agli autori.

Questa città non deve abbassare la guardia dinanzi a questi avvenimenti. Tenere alta la guardia significa non sottovalutare nessun episodio, significa produrre anticorpi che rendono più forte e meno permeabile possibile il tessuto socioeconomico della nostra città. Non abbassare la guardia significa avere il coraggio di denunciare. I delinquenti non avranno mai cittadinanza in questa città.

In questi giorni la città di Foggia è preda di un’escalation di violenza e criminalità che purtroppo da anni sferza questa nostra provincia. Di poche ore fa è la notizia che venerdì 10 gennaio alle 16:00 ci sarà una manifestazione “Libera Foggia”, organizzata dall’associazione antimafia Libera nel capoluogo dauno.

Invito tutte le associazioni, i cittadini a partecipare. L’amministrazione comunale sarà presente.   L’appello di Don Luigi Ciotti: “Davanti a questa violenza mafiosa, una cosa è certa bisogna schierarsi per non lasciare sole le vittime di questa violenza, per non lasciare soli i rappresentati dello Stato, le forze dell’ordine, la magistratura impegnati quotidianamente in operazioni importanti ed efficaci.

Per non lasciare soli i cittadini. Bisogna schierarsi come cittadinanza responsabile e valorizzare il lavoro di resistenza delle tante realtà di quel territorio che provano a costruire percorsi di bellezza e di cambiamento. Bisogna schierarsi per chiamare il male per nome e non girarsi dall’altra parte, perché il male non è solo di chi lo commette ma anche di chi assiste senza fare nulla per contrastarlo. Tutti insieme a Foggia perché serve coraggio, da parte di tutti”.ù

 

Michele Crisetti
Sindaco di San Giovanni Rotondo