Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, lunedì 1 luglio 2019 - Se San Marco ride per il finanziamento del progetto “Vetrine del Gargano” a Borgo Celano, anche la vicina Rignano avverte il medesimo stato di grazia, ma con una riserva importante di cui si dirà. Comunità ed amministrazione locale sono soddisfatti, infatti, perché sono in arrivo finalmente i soldi necessari per la sistemazione radicale della cosiddetta SP Pedegarganica.
Quest’ultima, per la carenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, si era ridotta negli ultimi tempi da antica via romana per Siponto ad una sgangherata mulattiera piena di buche e di solchi. Sono 26 milioni e mezzo di Euro, i finanziamenti stanziati al riguardo, rivenienti dal primo gruppo del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) per la Capitanata, fortemente voluto dal Presidente del Governo, Giuseppe Conte. Di certo basteranno per rendere veloce e sicuro il percorso di questa importante strada che collega Apricena con la Super Strada Foggia – Manfredonia e il resto della viabilità che intercorre tra la piana e il Promontorio. Su questa arteria, assai trafficata da automezzi di tutte le specie e grandezze gli incidenti sono pressoché quotidiani, alcuni anche mortali, come quello di qualche anno fa, che ha visto perire un giovane operaio sannicandrese.
Ci sarebbero anche le altre strade come per esempio la SP 25, chiusa da decenni nel tratto che incrocia la provinciale per San Marco, a causa del ponte Demaio sulla Salsola, rotto ed inservibile. Il resto, come la SP 22, è stato sistemato con bitume di recente, grazie al fortunoso passaggio del Giro d’Italia. La riserva è costituita, invece, dal mancato finanziamento pro Paglicci, il noto sito paleolitico di fama mondiale, che anche questa volta resta al palo, perché nessuno avrebbe posto l’annosa questione all’orecchio del Presidente del Governo, che, secondo alcuni osservatori, non va criticato, ma semmai indirizzato dagli amministratori comunali su iniziative importanti e coinvolgenti sul piano dell’effettivo sviluppo del nostro beneamato Promontorio.
E Paglicci è una leva importante da ogni punto di vista per attirare turisti e visitatori da ogni dove, compresa una parte consistente di quelli diretti per motivi religiosi alla tomba di San Pio, che resterebbero qualche giorno in più , portando un vantaggio consistente all’economia del territorio. Per quanto riguarda il citato sito, bisogna precisare che l’intervento non riguarda il solo Museo, ormai in via di imminente fruizione, quanto la ripresa degli scavi, fermi al 2006 e la musealizzazione del sito, similmente a quando già si è fatto per Venosa. È la prima volta che un Presidente, come Conte, si mette a disposizione della Capitanata. Non accadeva dai tempi di Vincenzo Russo, il parlamentare e rappresentante dell’Esecutivo, che più ha fatto per la nostra terra.
Ad avviso di molti, se tutto ciò non è andato nel verso giusto, la colpa non è di Conte, ma di taluni amministratori del posto che , quando arriva il momento di chiedere, si concentrano non sulle grandi opere che servono a più Comuni, ma ad opere e ad operette di campanile. Quindi, non pare giusto prendersela con Conte, che, partito in sordina, si sta rivelando un grande statista, fornito di acume politico e di sapienza tecnica Basta, dunque, con i piagnistei, ma facciamoci trovare sempre pronti quando passa dalle nostre parti il treno dello sviluppo.