Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, lunedì 2 marzo 2019 -  Se fatta bene la Rianimazione Cardiopolmonare (RCP) può salvare delle vite umane. Allo stesso modo se fatta male può mettere in pericolo e portare alla morte certa chi è in Arresto Cardiaco. Non può essere improvvisata e non può un corso di appena 6-8 ore rendere gli operatori esperti di RCP e di utilizzo del Defibrillatore Semiautomatico, ma meglio di niente. Il più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano, Rignano, intanto entrerà certamente nel Guinness world record per avere al suo attivo 2 defibrillatori più un terzo in arrivo.

 

Uno è a disposizione della protezione civile, l'altro è stato posizionato in una banca locale (non con poche polemiche), il terzo è in arrivo grazie ad una raccolta fondi dell'AVIS cittadina. Insomma nel paese di Rignano Garganico, con poco più di 2000 residenti ed un migliaio di cittadini effettivamente domiciliati, i cittadini hanno più probabilità di essere soccorsi in tempo e con un DAE subito disponibile rispetto ad altre realtà italiane. Un record assoluto, che premia la genialità di questo popolo. Purtroppo in Italia le norme in materia sono obsolete o addirittura non consone alle linee guida. In America e in molti Paesi anglosassoni la rianimazione cardiopolmonare viene studiata fin dai primi giorni di scuola e la formazione e l'aggiornamento sono costanti per tutto il resto della vita.

La Rianimazione cardiopolmonare, dicevamo, se fatta bene può salvare la vita di tanti malcapitati colpiti da Arresto Cardiaco Improvviso (ACI). Da tempo AssoCareInformazione.it in collaborazione con il centro formativo For Heart di Sarzana (SP) e Salvamento Academy organizza appositi corsi di formazione destinati a sanitari e a non sanitari con l'intento di formare quante più persone su RCP e manovre salvavita. Chi scrive è uno dei formatori ed ha all'attivo tantissimi corsi in materia.

La reperibilità immediata del DAE permette di salvare più vite.

Il DAE da utilizzare in caso di arresto cardiaco e solo nel momento di effettiva necessità di defibrillare la persona a terra (lo comunica la stessa apparecchiatura dopo aver prontamente collocato gli elettrodi seguendo le indicazioni del costruttore) deve essere immediatamente reperibile. Per questo in qualsiasi parte del mondo i defibrillatori pubblici sono posizionati in luoghi prontamente raggiungibili (solitamente piazze, esterni di edifici scolastici, di municipi, di poste, di chiese e di banche), non chiusi a chiave e pronti all'utilizzo. Quelli di privati possono essere posizionati dove desidera il proprietario.

Nei giorni scorsi ci sono state polemiche in paese rispetto dall'utilità di sistemare ilDAE in banca e renderlo accessibile solo a chi è munito di Bancomat o Carta di credito abilitati ad aprire le porte della struttura. Non voglio dare ulteriore spazio ai tipici "borbottii" di paese e nemmeno a chi si è tolto il lusso di minacciare per telefono lo scrivente invitandolo a cancellare gli articoli perché "fai fare brutta figura alla Banca e perché ti devi interessare delle cose che fai in Romagna". Questo soggetto non merita nemmeno repliche in quanto chiaramente motivato da ragioni che vanno al di là del salvataggio di vite umane. Chi ha comprato il DAEha diritto, ovviamente, di metterlo dove vuole.

L'unico consiglio che chi scrive si sente di dare alla popolazione è quello di fidarsi sempre di sanitari o laici veramente preparati, perché sanno come salvarvi e mettervi in sicurezza. Non fidatevi di chi si improvvisa rianimatore o ha i soldi per comprare e distribuire defibrillatori.

Basic Life Support & Defibrillation – Primo Soccorso con l’uso del defibrillatore semiautomatico

In questo corso possono essere distinte 4 tipologie di addestramento: BLS adulto; BLS pediatrico; BLSD adulto; BLSD pediatrico. Il programma prevede un percorso formativo semplice, studiato appositamente per ricevere un addestramento di base sul primo soccorso (BLS) e sulla RCP (Rianimazione Cardio Polmonare). Verranno insegnate anche le manovre di disostruzione da corpo estraneo.

Basic Life Support and Defibrillation è il primo manuale edito dalla Salvamento Academy realizzato per dare spazio ed energia alla diffusione della cultura del primo soccorso nella Comunità: scuola, volontari della Protezione Civile, Polizia, Forze Armate, mondo dello sport e del lavoro. Il protocollo di primo soccorso BLS (adulto e pediatrico) contenuto in questo manuale è quello raccomandato dall’ILCOR(International Liasion Committee on Resuscitation) che riunisce i maggiori esperti in rianimazione cardio-polmonare appartenenti ai Council dei vari Paesi nel mondo.

Partecipando a questo corso, si apprenderanno le tecniche di base a supporto delle funzioni vitali (Basic Life Support) per affrontare una situazione d’emergenza utilizzando il Defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), secondo quanto previsto dalle raccomandazioni ILCOR, in attesa dell’arrivo del Servizio Medico d’Emergenza.

La certificazione che sarà rilasciata, superando gli obiettivi previsti dal programma del corso, attesta l’addestramento al BLSD adulto e pediatrico ed è valida anche per il riconoscimento di crediti formativi scolastici.

Cosa dice in merito la FNOPI?

Qui di seguito riportiamo quanto già scritto dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) sul Basic Life Support Defibrillation(BLSD)

  • Per supporto vitale di base o Basic Life Support ( BLS) si intende l’insieme delle seguenti manovre:
    - il riconoscimento della condizione di arresto cardiaco (AC);
    - l’attivazione dei sistemi di soccorso;
    - il mantenimento della pervietà delle vie aeree e il supporto del respiro e del circolo senza l’uso di strumenti diversi dai soli presidi di protezione personale.

  • In Italia le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la principale causa di morte: è loro attribuibile oltre il 41% dei decessi. In particolare l’arresto cardiaco è, nei paesi occidentali, la prima causa di morte. L’AC in base alla definizione utilizzata colpisce circa 350.000-700.000 persone l’anno.

  • Il ritmo di presentazione delle vittime di AC è nel 25-30% dei casi la fibrillazione ventricolare (FV), percentuale che è andata decrescendo negli ultimi 20 anni. Tuttavia è probabile che le persone che hanno una FV o una tachicardia ventricolare (TV) senza polso al momento del collasso siano molte di più, ma al momento del primo elettrocardiogramma (ECG) registrato dai soccorritori, queste siano già degenerate in un ritmo non defibrillabile come l’asistolia.

  • Il trattamento raccomandato per l’AC è la RCP immediata da parte degli astanti (compressioni toraciche associate a ventilazioni come trattamento ideale) e la defibrillazione elettrica precoce (qualora possibile e indicata). In caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire precocemente con la rianimazione cardiopolmonare per evitare il danno anossico cerebrale. La rianimazione cardiopolmonare immediata può raddoppiare o triplicare la sopravvivenza da arresto cardiaco.

  • La percentuale di successo della defibrillazione decresce del 10% ogni minuto che passa. L’unica terapia efficace è l’applicazione delle manovre di rianimazione e l’uso immediato del defibrillatore esterno. La sopravvivenza, che attualmente è pari al 2-3%, aumenta in funzione del grado di diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni a livello territoriale. Sia le linee guida dell’American Heart Association 2015 sia quelle dell’European Resuscitation Council 2015 sottolineano l’importanza da una parte del recupero tempestivodi un defibrillatore dall’altra di un lavoro di èquipe ben coordinato tra gli operatori sanitari che lavorano nella centrale operativa e chi esegue la rianimazione.

  • Gli operatori che lavorano in centrale svolgono un ruolo chiave nel riconoscimento precoce dell’arresto cardiaco e nel guidare chi assiste la vittima (persona in genere non addestrata) a eseguire le procedure di rianimazione, finché non arriva il personale di soccorso.

  • Sulla base delle linee guida dell’Italian Resuscitation Council (IRC) e dell’European Resuscitation Council (ERC) se si sospetta di trovarsi di fronte a un arresto cardiorespiratorio in un paziente non traumatico occorre:
    - valutare la sicurezza della scena per il soccorritore, la vittima e gli astant;
    - valutare lo stato di coscienza, scuotendo e chiamando ad alta voce la vittima.

  • 2a Se la vittima risponde
    Lasciarla nella posizione in cui si è trovata, assicurandosi che non vi siano pericoli; cercare di scoprire qual è il problema e fornire assistenza se necessario. Rivalutare regolarmente la vittima fino all’arrivo dei soccorsi.

  • 2b Se la vittima non risponde
    Posizionare la vittima sulla schiena (posizione supina), allineare il corpo e scoprire il torace; poi aprire le vie aeree utilizzando l’iperestensione del capo e il sollevamento del mento.
    Posizionare una mano sulla fronte e delicatamente estendere la testa della vittima all’indietro. Nel mentre, con le dita dell’altra mano posizionate sotto l’estremità del mento del paziente, sollevarlo per aprire le vie aeree.

  • 3 Tenendo le vie aeree pervie, Guardare, Ascoltare e Sentire (GAS) per valutare la presenza e la qualità del respiro e contemporaneamente valutare il circolo attraverso la presenza dei segni indiretti di circolo MOTORE (movimento-tosse-respiro).
    GAS=Guardare i movimenti del torace-Ascoltare i rumori respiratori a livello della bocca della vittima-Sentire con la guancia l’aria espirata dalla vittima. Tale manovra non deve durare più di 10 secondi.
    Questa manovra permette di stabilire se il respiro è normale, anormale o assente. Nei primi minuti dopo l’arresto la vittima può respirare in modo irregolare, con respiro lento e rumoroso, non confondere questa situazione con un respiro normale.

  • 3a Se la vittima respira normalmente
    Posizionarla in posizione laterale di sicurezza, chiamare o far chiamare i sistemi di emergenza 118/112. Continuare a valutare regolarmente che la respirazione sia presente e che rimanga normale.

  • 3b Se il respiro non è presente o non è normale e non ci sono segni MOTORE
    Far chiamare o chiamare i sistemi di emergenza sanitaria 118/112 e far portare un defibrillatore semi-automatico esterno (DAE) se disponibile. Se si è soli, usare il telefono cellulare per chiamare il servizio di emergenza.
    Appena possibile iniziare le compressioni toraciche come indicato di seguito:
    - inginocchiarsi a lato della vittima;
    - posizionare la parte prossimale del palmo della mano al centro del torace della vittima (metà inferiore dello sterno);
    - posizionare il palmo dell’altra mano sopra la prima;
    - intrecciare le dita delle mani e assicurarsi di non applicare pressione sulle coste della vittima. Tenere le braccia diritte e non applicare alcuna pressione sull’addome superiore o sulla parte terminale delle sterno della vittima;
    - posizionarsi verticalmente sul torace della vittima e premere verso il basso per circa 5 cm (senza superare i 6 cm);
    - dopo ogni compressione, rilasciare del tutto la pressione sul torace senza perdere contatto tra le mani e lo sterno. Ripetere la manovra a una frequenza di almeno 100-120 compressioni al minuto;
    - la fase di compressione e di rilascio dovrebbero impiegare la stessa quantità di tempo rapporto 1:1.

  • Associare alle compressioni toraciche le ventilazioni solo se addestrati a farlo.
    Dopo 30 compressioni, aprire le vie aeree utilizzando l’iperestensione del capo e il sollevamento del mento ed effettuare le ventilazioni. Al termine della seconda ventilazione ripartire immediatamente con il massaggio cardiaco esterno ed effettuare 30 compressioni.
    Continuare quindi con un rapporto 30:2. Fermarsi per rivalutare la vittima soltanto se presenta segni MOTORE. In caso contrario non interrompere la rianimazione e le compressioni toraciche esterne (CTE). Se le ventilazioni non riuscissero a far sollevare il torace, prima di effettuare un nuovo tentativo guardare in bocca della vittima e rimuovere ogni ostruzione visibile. Assicurarsi di effettuare una corretta iperestensione del capo e sollevamento del mento.
    Qualora sia presente un secondo soccorritore, si dovrebbe dare il cambio alle compressioni ogni 2 minuti per prevenire l’affaticamento del soccorritore che lo esegue, garantendo così l’efficacia delle CTE.

  • Esistono diverse modalità di ventilazione:
    - bocca a bocca: chiudere il naso della vittima con pollice e indice, prendere un respiro e insufflare mettendo le proprie labbra a contatto con la bocca della vittima. Con gli occhi occorre guardare che il torace si sollevi.
    Ventilazione con mezzi aggiuntivi:
    E’ opportuno che il personale sanitario utilizzi mezzi aggiuntivi di ventilazione, evitando il contatto diretto con la vittima.
    - Ventilazione bocca-maschera: si pratica per mezzo di una maschera tascabile (pocket mask). Con questo tipo di ventilazione viene somministrata una percentuale di ossigeno pari al 21%.
    Ventilazione pallone-maschera: E’ una ventilazione che necessita di una buona pratica. Può essere effettuata da personale esperto e adeguatamente addestrato. Si effettua utilizzando un pallone autoespansibile-maschera completo di reservoire e collegato a una fonte di ossigeno ad alti flussi (12-14 l) per somministrare una percentuale di ossigeno pari al 90%. Una valvola unidirezionale permette all’aria espirata di non rientrare nel pallone e quindi di non essere reinspirata.

  • Appena disponibile il defibrillatore semiautomatico utilizzarlo seguendo le istruzioni del singolo dispositivo. Nel momento in cui si accende il

     
    è necessario applicare le piastre al torace nudo della vittima.
    Posizionare le placche in uno dei due seguenti posizioni:
    - sotto-clavicola destra, parallela allo sterno e parete laterale sinistra, sotto l’ascella (posizione standard);
    - parete laterale destra-parete laterale sinistra del torace (posizione alternativa).
    Se presenti 2 soccorritori non sospendere mai RCP.
    Seguire le indicazioni vocali del defibrillatore, assicurarsi che nessuno tocchi la vittima mentre il DAE analizza il ritmo.

     

  • Se lo shock è indicato assicurarsi che nessuno tocchi la vittima ed erogare la scarica in sicurezza (verificare visivamente che nessuno tocchi la vittima e allontanare l’ossigeno di 1 metro).
    Ricominciare immediatamente con RCP 30:2 e continuare seguendo i comandi del DAE.

  • Se lo shock non è indicato proseguire con RCP e continuare seguendo i comandi del DAE.

  • Continuare a seguire le indicazioni del DAE fino a quando:
    - arriva il soccorso avanzato;
    - sono presenti segni MOTORE;
    - il soccorritore non riesce a proseguire la RCP per esaurimento fisico.

  • Se presenti segni MOTORE è necessario rivalutare la vittima:
    - valutare la presenza di respiro e segni MOTORE per 10 secondi;
    - se assenti proseguire la RCP;
    - se assente solo respiro proseguire con 1 ventilazione ogni 6 secondi per 1 minuto, poi rivalutare nuovamente (respiro + MOTORE);
    - se presenti (respiro + MOTORE) valutare lo stato di coscienza.