Antonio Del Vecchio

San Giovanni Rotondo, giovedì 20 settembre 2018 -  Di nuovo una grande ed immemorabile giornata di festa per la città di San Giovanni Rotondo. Poco tempo fa la visita di Papa Francesco, venerdì 21 in mattinata, quella di Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano. Quest’ultimo, a differenza dell’altro, pur non essendo nativo, può considerarsi a giusta ragione cittadino a tutti gli effetti.

 Lo è per via della famiglia che qui risiede da decenni e per aver frequentato il ciclo scolastico al completo: le scuole della fascia dell’obbligo presso le strutture locali e il Liceo Classico “P. Giannone” nella vicina San Marco in Lamis. A quanto appreso, saranno proprio i compagni delle Superiori, ad affrettarsi a venire della città di San Pio per conoscerlo e ricordarsi di lui. Per la verità non sono tanti e neppure i suoi antichi professori. E questo anche perché il Conte non ha frequentato le normali  sezioni A e B, ma la C, riservata agli studenti che imparavano l’Inglese.  

Tra l’altro lo stesso corso di studi era frequentato, oltre che da tanti figli di papà della zona, anche da Ludovico Delle V ergini, attuale magistrato, in servizio anche lui, come l’altro (docente di Diritto privato all’Università del posto) nel Capoluogo toscano. Nella predetta sezione, egli ha avuto, tra l’altro,  come docenti en passant Francesco Gisolfi (lettere Classiche), Tommaso Villani (Scienze) e Antonio Ceddia. I primi due in via indiretta  e l’altro, quale docente di greco.  Ed è stato proprio quest’ultimo a darci le notizie più esplosive e cariche di presagio.

Ci racconta, infatti, che un giorno, mentre stava parlando in classe di Lisia, oratore e logografo ateniese (una sorta di avvocato dei nostri tempi), due alunni domandarono a ripetizione come si traducesse in greco ‘accusati ed accusatori’. Col senno di poi, il Ceddia ricorda che gli interessati si chiamavano, appunto, Delle Vergini e Conte, che avrebbero scelto in seguito la via degli studi di Diritto, acconsentendo alla loro inclinazione naturale verso le regole e la giurisprudenza in genere. Ai tempi di Conte ed anche prima e dopo, data l’originalità e serietà del metodo di studi e dei docenti preparati, il Liceo”Giannone” era ritenuto uno dei più insigni non solo della Capitanata, ma della Puglia e dello stesso Stivale.

Basta citare in proposito, tra l’altro: Joseph Tusiani, che qui ha insegnato negli anni giovanili, stimato come il miglior letterato italo-americano e uno dei massimi latinisti del mondo; il preside-docente-poeta Michele Coco, che dell’anzidetta scuola sapeva vita morte e miracoli; il compianto magistrato di “mani pulite” di Capitanata, Rocco Antonio D’Amelio, che qui ha sostenuto gli esami finali negli anni’60; l’architetto, Antonio Pio Saracino, noto per i suoi arditi progetti a livello planetario; docenti universitari di levatura nazionale, quali il fisico Piero Massaro e il filosofo Giovanni Cera dell’ateneo barese; Cosma Siani, italianista, alla Sapienza di Roma; nonché, Matteo Martelli all’Università di Urbino.

A ricevere l’insigne ospite ci sarà Padre Francesco Colacelli, presidente regionale delle Istituzioni Religiose, nonché amministratore della pia Fondazione “Angeli di Padre Pio”, considerata all’avanguardia in Italia e nel mondo nel metodo dell’assistenza e del recupero delle persone disabili, per via di traumi fisici e psicologici. Anzi sarà proprio questo il tema-oggetto dell’incontro, allo scopo di appianare, come si è scritto da più parti, il dislivello tra costi, sostegno finanziario pubblico e qualità del servizio.  L’Amministrazione Comunale, a cominciare dal sindaco Costanzo Cascavilla e dell’assessore al ramo, Rossella Fini, sono mobilitati in prima linea per dare un’adeguata accoglienza all’illustre ospite.