Antonio Del Vecchio
San Giovanni Rotondo, lunedì 17 settembre 2018 - Dalle 18,00 alle 20,00 del 29 giugno, San Michele, i cultori dei sentimenti e delle cose belle, si ritroveranno nel chiostro del Municipio (già Convento S.Francesco), a San Giovanni Rotondo. Lo faranno per assistere alla presentazione del v. “Il Tempo e la Storia”, edito da Il Saggio, Eboli, 2018.. Per l’occasione, sono previsti gli interventi a vario titolo di Rossella Fini, assessora al ramo, di Onofrio Grifa , Matteo Coco, Lio Fiorentino, rispettivamente critici ed autori di opere similari, e dello stesso editore Beppe Barra.
Chi in più, chi in meno, tutti gli uomini sono creativi. C’è chi scopre di possedere il talento fin dalla nascita, chi nell’età matura e qualcuno anche nella terza età. E’ il caso di Matteo De Padova che sa di essere un poeta, quando da poco ha lasciato il suo lavoro di metalmeccanico, assolto per circa quarant’anni presso una grande ditta di produzione di elementi di ricambio di aerei. Lo ha fatto, ovviamente, non tanto per la naturale stanchezza fisica, quanto per godersi la meritata pensione. Fin dal primo giorno del suo nuovo status si è sentito veramente libero di sognare e di mettere per iscritto tutti i suoi sentimenti sulla vita, alcuni già sopiti, altri rinati in virtù del suo entusiasmo. Nel comporre in versi si è soffermato al dopoguerra, ossia agli anni della sua fanciullezza.
Precisamente a quelli del boom degli anni Cinquanta - sessanta, allorché l’Italia era tutta in fervore, impegnata attivamente nel campo del rinnovo tecnologico e dell’industrializzazione, concentrato in massima parte nel cosiddetto triangolo Torino, Genova, Milano. Così che, lui che vive nel profondo Sud, ha cominciato a mettere su le varie tappe di conquista in ogni campo, che qui s’intravedevano con ritardo, di solito superiore a qualche anno, cogliendo e manifestando tutto il suo stupore di fronte al nuovo mondo che gli stava crescendo intorno. Lo fa in vernacolo, la lingua che più gli permette di esprimere compiutamente i sentimenti e le impressioni del momento, aiutato com’è dal ricordo di quando era ragazzo. Ne viene fuori un vero e proprio libro, pieno di intimi e poetici quadretti, dove ogni cosa, luogo o personaggio che sia, trova il suo posto al naturale come in un dipinto rinascimentale. Un tipo di composizione che l’amico e poeta pure lui, Onofrio Grifa, definisce lapidariamente un “Capolavoro di semplicità, compostezza stilistica e fluidità narrativa”. Evviva i poeti, evviva la poesia, non quella aulica, ma quella essenziale, composta e raccolta per strada, a mo’ di scatto fotografico. Questo è De Padova, sangiovannese puro sangue, dal cuore d’oro ed affabile.
MATTEO DE PADOVA e’ un poeta dialettale emergente della compagine di San Giovanni Rotondo. Egli ha impostato la sua vita lavorativa, famigliare secondo ferrei schemi di rispettabilità, impegno e disponibilità verso tutti, senza alcun risparmio di tempo ed energie. Dopo le prime esperienza lavorative agricole e nel campo dell’edilizia, è riuscito ad inserirsi definitivamente in una grande ditta che produceva elementi di ricambio di aerei e li’ diede ampia prova della sua affidabilita’ e competenza professionale. Il tempo libero, piuttosto scarso, lo dedicava alla campagna ed ai componimenti poetici in vernacolo, il suo linguaggio da piccolo, che lo faceva diventare grnde. Il quaderno e la penna lo hanno sempre accompagnato durante i suoi percorsi giornalieri.
Cosi’ è riuscito ad immortalare le memorie degli eventi successi negli anni del dopoguerra, il popolo italiano era tutto impegnato a riprendersi dai danni e disguidi di una lunga e inutile guerra., quando la gente aveva voglia di riprendersi, ricostruire, divertirsi e lavorare in santa pace, senza lo spauracchio della guerra . Cosi’, mentre gli altri volevano dimenticare il turbinio della guerra, Matteo si dilettava a descrivere le fasi e le tappe delle conquiste del dopoguerra, raccogliendo e fissando nell’intim.ita’ i suoi pensieri nati dall’osservazione della realta’ che emergevca davanti ai suoi occhi. Cosi’ lentamente le poesie di Matteo crescevano e si infoltivano di elementi narrativi, meditativi e contemplativi, riguardanti il tempo e la storia del nostro paese fine ad arrivare alla realizzazione di un vero e proprio libro edito, una splendida e piacevole raccolta di liriche in vernacol o sangiovannese, che mi piace definire come CAPOLAVORO DI SEMPLICITA , COMPOSTEZZA STILISTICA E FLUIDITA’ NARRATIVA. ONOFRIO GRIFA
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Si è conclusa, con la serata finale di sabato 28 luglio, nel chiostro del complesso monumentale San Francesco, la XXII edizione del Concorso di Poesia “Il Saggio”, organizzato da Peppe Barra, presidente del Centro culturale studi storici. Il premio, patrocinato da numerosi Enti, è uno dei rari concorsi poetici su territorio nazionale. Quattro le sezioni dell’evento: giovani, lingua, vernacolo e religione. Vincitori di questa XXII edizione sono: sezione lingua, primo posto Giulio Rocco Castello, secondo Stefania Paron, terzo Lucia Russo; sezione vernacolo, primo classificato Vincenzo Cerasuolo, secondo Gaetano Catalani, terzo Franco Della Gatta; sezione religione, primo posto Carla Sautto Malfatto, secondo Nicola Branchi, terzo Maria Rosaria d’Alfonso; sezione giovani, primo posto per Siria De Medici, secondo posto Dalila Polverino, terza classificata Francesca Fimiani. I primi dieci classificati per ogni sezione hanno ricevuto una targa d’onore, molte offerte da famiglia Carratù, comune di Lipari e Consorzio delle Isole Eolie.
XXII Concorso di Poesia Il Saggio Città di Eboli-Premiazione
Le liriche sono state scelte da una giuria tecnica, riascoltate durante le diverse serate e votate da una giuria popolare. Durante le serate la lettura è stata affiancata dalle note dell’Accademia Musicale “All Music” del M° Antonia Doria e dalla recitazione di alcuni versi ironici da parte di Michele Ferrarese. Le prime due serate sono state dedicate ai giovani, iniziativa che ha portato molti ragazzi ad avvicinarsi al mondo della poesia. Versi particolarmente profondi, significativi, emozionanti, quelli del giovane pubblico; in palio borse di studio per i primi classificati offerte dalla famiglia Carratù e da Filomena Domini, intitolate al marito, Felice Vertullo. Moltissimi i premi speciali, fra i quali quello attribuito all’artista e commediografo Francesco Paolo Fiorentino, per la culla del dialetto, progetto innovativo e di successo che ha coinvolto i comuni di Eboli e San Giovanni Rotondo. Più di duecento poeti sono giunti ad Eboli in questi giorni per prendere parte al Concorso, molti anche pernottando e rappresentando una significativa forma di nuova economia per la città ed i suoi operatori.
Giuseppe Barra, nato ad Eboli il 12 ottobre 1957, ove vive e lavora e svolge parte della sua attività nel “Centro Culturale Studi Storici”, della cui fondazione è stato fautore e ne è il Presidente dal 1988 (anno della fondazione. Dal giugno 1988 al luglio 1995 con sede in Auletta (SA) e poi con sede in Eboli): Nel 1990 è stato fautore della fondazione del “Centro di Cultura e Studi Storici “Alburnus” con sede in Salerno; in esso ne è Consigliere dalla fondazione. E' socio dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano dal 1993, con sede in Roma. E' stato dall'ottobre 1993 all'agosto 1995 Direttore Editoriale del Mensile d'Informazione e Cultura “Il Segno”, con sede in Caggiano (SA), ed è stato Capo Redattore dello stesso fin dal settembre 1992, Capo Servizio dal settembre 1991, è stato Redattore dello stesso dal settembre 1995 al luglio 1996. E' stato Direttore Editoriale del periodico di cultura e informazioni “Giornale Aperto” dall'agosto 1994 all'agosto 1995, edito ad Auletta (SA). Nel giugno 1996 fonda il mensile “Il Saggio” dove svolge l'attività di Direttore Editoriale.
E' Redattore de: “Il Postiglione”, periodico di attualità e studi storici dell'ARCI di Postiglione. E' collaboratore di: “Dialogo”, organo di informazione della comunità parrocchiale Sacro Cuore di Gesù e San Berniero di Eboli; “Salerno e Principato Citra”, bollettino storico edito a Salerno. Ha scritto sui seguenti giornali: “L'Eco dei SS. Cosma e Damiano”, mensile edito a Eboli dal Santuario omonimo; “Le pagine di Erò”, mensile d'informazione dell'associazione socio-culturale Erò, edito a Sassano (SA); “Agire”, settimanale cattolico dell'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno; “Vertigo” mensile di cultura e informazione edito a Briena (PZ); “Il Giornale degli Alburni”, organo di informazione della Comunità Montana degli Alburni, edito a Postiglione (SA). Dal giugno 2001 al dicembre 2005 è stato anche Redattore Capo per la Campania della rivista “San Vito Italia News” con sede a San Vito lo Capo (TP). Dal febbraio 2002 a tutto il 2008 è stato collaboratore del mensile di informazione locale economica - Promozione turistica - Culturale - Sportiva della zona del Tanagro “Pro Loco informa”. Dall'ottobre 2001 esegue lavori di Ricerca di Storia dell'Arte Moderna presso il corso di Scienze dei Beni Culturali dell'Università di Salerno, cattedra del Prof. Adriano Caffaro.
Uomo di grande lealtà, gode della stima di molte persone sia tra la popolazione, sia nell’amministrazione comunale, sia nell’ambito ecclesiastico. Dotato di un profondo amore per la storia è riuscito da solo ad arricchire la sua cultura spinto dal desiderio di sapere che nei primi anni della sua infanzia non ha potuto colmare perché proveniente da una famiglia povera.
E’ stato premiato con la Medaglia del Senato per meriti culturali ad Eboli (SA) nel dicembre 2011.