Antonio Del Vecchio
San Giovanni Rotondo, lunedì 27 agosto 2018 - Partecipata e commovente la presentazione del libro “Radici al vento e al sole”, avvenuta nella mattinata di ieri, all’Hotel Gran Paradiso, a San Giovanni Rotondo. Un volume autobiografico dove il protagonista Michele Fini, racconta la propria esistenza, sotto l’incalzare delle appropriate e stimolanti domande rivoltegli dal suo amico poeta Onofrio Grifa, medico radiologo.
È un percorso di cento pagine, arricchito da un consistente corredo fotografico, che va dall’ex pastore contadino e lattaio, all’ attività di sindaco e di amministratore pubblico di primordine presso la provincia ed altri Enti nei decenni successivi sino all’affermato imprenditore ed albergatore odierno, tra i più importanti del settore in campo locale e nazionale. Una tavola rotonda seguita con viva attenzione da un pubblico variegato ed attento, in massima parte composto da amici e conoscenti di antica data, oltre che di estimatori e uomini di cultura, che ha riempito ogni posto a sedere della grande sala-riunioni dell’Albergo, a quattro stelle, di sua proprietà. A prendere la parola per primo è stato Michele Notarangelo che , in veste di moderatore e di post prefatore, ha evidenziato i passi salienti dello scritto sia riguardo ai contenuti che alla forma e al linguaggio semplice e comunicativo.
In sintonia si è espresso anche il giornalista-editore, Andrea Pacilli di Manfredonia, che in poche battute ha fotografato il Fini-uomo in tutta la sua ricca e variegata autenticità. Altrettanto ha fatto, Michele Totta, poeta e scrittore anch’egli. Al giovane e compìto Damiano Leone è toccato, invece, leggere la lettera dell’autore rivolta alle nuove generazioni e ai famigliari, contenente i principali ed insostituibili valori appresi dai genitori e nonni e soprattutto dall’esperienza di vita, senza dimenticare l’apporto decisivo fornitogli dalla scuola vera, frequentata sì con ritardo, ma con molto profitto. Ha chiuso il citato Grifa, calcando la mano sui valori dello spirito e religiosi in genere rivenienti dai suoi contatti con San Pio, di cui è stato, come sindaco, uno dei postulatori laici che ha incoraggiato l’avvio della beatificazione, grazie alla sua supplica rivolta al Papa Santo Giovanni Paolo II.
Dopo di che a salire in cattedra è stata la volta dell’autore che con accenti commossi e vistosi lacrime e singhiozzi, ha ringraziato quanti hanno contribuito alla sua crescita spirituale e materiale, a cominciare da papà Giovanni e mamma Filomena Ciccone per finire poi, dopo gli insegnanti e i compagni di scuola, ai fratelli e nipoti, ai figli e ai nipoti diretti, a cui ha saputo ricevere e dare conforto, come si fa con un campo arato destinato alla semina e teso a migliorare i frutti. Quindi, la parola è passata al pubblico, al fine di ampliare la conoscenza e la testimonianza con altri episodi e fatti importanti ed illuminanti della vita del festeggiato. Di seguito a dire la loro sono intervenuti, tra l’altro: Giovanni Ritrovato, già sindaco della città; il suo ex preside e docente Michele D’Addetta; l’assessore attuale alla Provincia, Giuseppe Mangiacotti (al suo fianco c’era anche l’assessora comunale alla Cultura, Rossella Fini, figlia di Lazzarino, altro grande protagonista nella vita professionale e pubblica della città) ; l’ex-preside Raffaele Cera, past governatore dei Lions;
gli amici di sempre in ogni campo, Benito Ripoli e Franco Impagnatiello; l’ex - collega di giunta alla Provincia, Angelo Marseglia; il fratello Franco e il cognato; Gino De Bonis e la cugina Teresa Ciccone ( La Signora col cappello), in rappresentanza dei congiunti artisti Antonio e Michele, che ha parlato soprattutto dell’ Amore, considerato come l’alimento insostituibile e più importante della vita. Dopo di che si è saliti al piano superiore di ristorazione, dove, prima del buffet, l’autore ha consegnato ai presenti il suo prezioso e valido libro, autenticandolo ad uno ad uno con la firma e la dedica. Nel farlo ha raccomandato ai consegnatari di leggerlo più volte per apprendere meglio il suo insegnamento che poi è quello dei tanti genitori e di quanti altri si soffermano a riscoprire, a coltivare e a trasmettere i valori educativi antichi che sono validi ancor oggi.