Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, venerdì 29 giugno 2018 - Incontro senza dibattito, ieri  sera, nella sala consiliare del Comune di  Rignano Garganico, stracolmo di pubblico selezionato ed attento, compreso quello della maggioranza amministrativa, capeggiata dal giovane sindaco Luigi Di Fiore. Anzi, è venuto fuori un solo intervento dalla platea, di cui si dirà. A promuoverlo, come noto, è stata la minoranza “Patto per Rignano” presente in sala con i tre consiglieri comunali: Pietro Bergantino, già sindaco della cittadina, Michele Ciavarella, idem e già candidato primo cittadino e Matteo Stanco, in veste anche di segretario cittadino dell’Udc. 

 Ad introdurre i lavori della serata è stato proprio quest’ultimo, piuttosto sicuro di sé , nonostante la giovane età, e voglioso di interessarsi ai temi politici del momento.  Si tratta di quanto e cosa si è fatto nel primo anno di amministrazione dell’attuale giunta. L’excusurs sulle cose non fatte o tralasciate è stato lo stesso Ciavarella, tirando fuori, tra l’altro, il PUG. Secondo il suo dire, il tutto sarebbe ancora al punto  di partenza, malgrado i tanti anni trascorsi. Quindi, ha criticato aspramente l’esecutivo a seguito del mancato ripristino operativo  dello storico edificio elementare, lasciato in balia delle onde alle decisioni del tecnico che avrebbe impegnato circa 10 mila euro per la soluzione ossia per stabilire le condizioni statiche e dell’agibilità della struttura.

Come pure ha parlato dell’impegno di spesa di circa due milioni di euro per la ristrutturazione della stessa, reperibile dai fondi per le scuole, ecc. Subito dopo gli ha fatto eco Bergantino, che si è soffermato a lungo sul bilancio appena approvato, ritenuto a suo dire forse illegittimo per il mancato aggiornamento del Dup, documento unico di programmazione, già segnalato su loro intervento alla Prefettura. Ma non si andrà al TAR, per quiete vivere e spirito politico. Da ora in poi ha fatto sapere il confronto non sarà più di tipo collaborativo e generale, ma si articolerà punto per punto, onde fare emergere le loro proposte migliorative e contraddistinte dall’interesse generale. Pochi i soldi stanziati per le associazioni. Quindi, l’oppositore è passato all’altro argomento a lui caro: i proventi delle pale eoliche.

Ha lamentato all’uopo la poca incisività dell’intervento amministrativo. Il consigliere Stanco, dal canto suo, si è soffermato sui temi socio-assistenziali. A suo dire sono state poche le occasioni sfruttate a favore dei cittadini, in termini di diritti e servizi, sia da parte del Comitato intercomunale del Piano di Zona, sia per quelli di tipo distrettuale (un intervento settimanale per ogni singolo servizio). In proposito si è chiesto che fine hanno fatto gli ammanchi di cassa, utilizzati a sproposito e non ancora integrati e sul perché il piccolo centro è considerato più o meno un’appendice sull’intero servizio ed ancora sul mancato avvio del Consorzio intercomunale? Nessuno ha risposto come pure non si è detto nulla sulla sua ripetuta proposta di rendere maggiormente pubbliche le sedute consiliari, come l’avvento del metodo streeming alla Cinque Stelle.

Come si diceva l’unico ad intervenire dalla platea è stato Antonio Stilla, giovane medico-ortopedico del luogo, che ha posto l’accento sulla correttezza del dibattito e sullo spegnimento dei toni. Tutto questo, se per davvero si vuole bene all’intero paese e non ai singoli paesani. Infine, ci si è salutati con un arrivederci alla prossima puntata. Chi vive vedrà!