Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, lunedì 23 aprile 2018 - Tra i sedici sacerdoti, ordinati ieri mattina in San Pietro, tempio principe della cristianità, c’era anche lui, il più anziano (per modo di dire) dei giovani soggetti interessati. Il riferimento è a Renato Tarantelli, 41 anni, romano di nascita e di vita, ma di famiglia originaria di Rignano Garganico. Cinque anni fa, seguendo l’esempio di San Francesco, ad un certo punto si era liberato di tutte le vanità e rinchiuso nel Pontificio Seminario Maggiore di Roma, coll’intento di dedicare la sua vita, che gli sorrideva da ogni dove, al Signore.
Ora compiuti tutti gli studi del caso ha giustamente ricevuto il premio: l’ordinazione sacerdotale. L’evento è stato ufficiato in pompa magna con l’imposizione delle mani da parte di Papa Francesco, vescovo di Roma. Va da se che l’evento, reso noto qualche giorno prima, è stato seguito alla televisione con grande giubilo e partecipazione da tutta la popolazione di Rignano. E questo non a torto perché è proprio qui che il giovane, di buon aspetto e simpatia , aveva scoperto la sua vocazione religiosa. Vi era venuto nove anni fa a bordo della sua bicicletta per riscoprire luoghi e cose di cui la nonna Giuseppina Ricci, moglie dell’avvocato Baccari, illustre matrimonialista presso la Sacra Rota, che lo accudiva durante la sua infanzia, al posto dei suoi genitori, impegnati per motivi di lavoro e di carriera, era solita parlare e raccontare.
I Tarantelli, al pari dei Baccari, appartengono ad una rinomata famiglia di professionisti ed accademici, a cominciare dal nonno Guido, ingegnere edile e progettista di grandi opere (E’ autore anche dell’edificio scolastico “Balilla” di San Marco in Lamis, realizzato negli anni ’30) assai rinomato durante e dopo il ventennio e ad Ezio Tarantelli, l’economista ucciso dalla BR nel 1985. Per tutto questo periodo il giovane Tarantelli fu sempre legato a Rignano. Tant è che un giorno , per ricordare la sua nonna dedicò al paese una struggente e succosa poesia. Ci si aspetta, ora, che dopo l’exploit di domenica e i vari bis che si succederanno nei prossimi mesi, tesi a significare e a caratterizzare il suo ministero nelle vicinanze della “casa” natale, possa ampliare il suo orizzonte operativo anche a Rignano Garganico, sua seconda patria di sangue, programmando per il Ferragosto, in occasione del rientro massiccio degli emigranti, una sua Santa e Prima Messa nella bellissima e rinascimentale Chiesa Madre, a cui i suoi avi hanno dato tantissimo in termini di restauri e di sacerdoti.
Di siffatto avviso si è detto pure Don Santino Di Biase, parroco del luogo, che presto gli invierà all’uopo una lettera di invito. Da evidenziare, tra l’altro, che qui operò anche Don Pietro Ricci, il prozio della nonna Giuseppina, primo confessore e consigliere di Padre Pio giovane, ospitato nella sua casa padronale di Via Gioielli, il 10 maggio 1917. Dell’episodio, ricordato peraltro con una lapide marmorea, lo scorso anno è stato celebrato in pompa magna il centenario. C’è di più, Don Renato, qualche anno dopo la sua venuta regalò a chi scrive due lettere inedite autografe del citato frate Santo, ora riscontrabili nella seconda edizione ampliata del v. Padre Pio e Rignano, 2012.