Antonio Del Vecchio

San Giovanni Rotondo, giovedì 19 aprile 2018 -  Tonino Cascavilla, classe 1926,  uno degli ultimi simboli di quella classe dirigente fattiva di un tempo che tanto ha fatto e dato per il progresso della città di Padre Pio, non c’è più. Se ne andato via per davvero in punta di piedi, giusto un mese fa, ossia il 17 marzo, il giorno della venuta di Papa Francesco, a San Giovanni Rotondo.

 Della scomparsa di lui chi scrive l’ha saputo di recente, appena l’altro giorno in quel di Sannicandro Garganico. Tanto in occasione della  presentazione di un libro di poesie dialettali, di cui era relatore.  A riferirla en passant e con toni spenti era stato un amico comune, quasi che non si trattasse di lui, ma di un altro omonimo o lontano parente. Comunque sia, la notizia rimase in mente e dopo qualche giorno mise in moto il suo giro di conoscenza per saperne di più. Contattò subito Giusi Scarale, la moglie del grande poeta Giovanni, di cui erano amici comuni.

La stessa confermò, dispiaciuta fortemente anch’essa per aver constatato il fatto, appena il giorno prima, in occasione del trigesimo. Si promisero di sollecitarne il ricordo con uno scritto da pubblicare per rendere edotto l’opinione pubblica  di questa grave perdita non solo per la famiglia ma soprattutto per l’intero Gargano. Cascavilla, fu un uomo di scuola e di penna di grande valore. Fu corrispondente dell’ANSA per oltre mezzo secolo, collaboratore di testate giornalistiche nazionali, come Il Popolo (quotidiano della Democrazia Cristiana),  Il Progresso Dauno  e  di altri periodici locali, quale lo Sperone Nuovo, diretto da Giovanni Scarale.

Ha insegnato in loco per un quarantennio matematica e fisica all’Istituto Magistrale e poi sino al pensionamento presso l’ITIS “L. Di Maggio”. Fu uno dei fondatori e dirigente della Democrazia Cristiana del dopoguerra, a San Giovanni Rotondo. Infine, amministratore di lungo Corso al Comune, dove tra l’altro ricoprì per alcuni anni la carica di assessore e vice sindaco. La sua variegata esperienza di uomo pubblico e di giornalista è contenuta nel voluminoso libro “Padre Pio a San Giovanni Rotondo- dal taccuino di un cronista”, edizione fuori commercio, 2013, di cui chi scrive possiede una copia con dedica e firma  autografa: “All’amico Antonio Del Vecchio, con stima e cordialità”.

Con Tonino,  i contatti di chi scrive sono stati sempre assai stretti. Ci si scambiava spesso notizie di interesse pubblico. Negli anni ’90 si portò avanti la campagna stampa per impedire l’offuscamento e la cementificazione nel cosiddetto “triangolo dei veleni” . Più recentemente per evidenziare le iniziative di valorizzazione degli affreschi del grande pittore milanese Natale Penati custodite nelle chiese locali. Assieme si era onnipresenti negli eventi culturali promossi nella sua e fuori città, specie quelli in ricordo del citato amico Scarale e nelle battaglie comuni per ricordarne il nome con la dedica di strade e monumenti. Nonostante l’età avanzata, non lesinò mai di presenziare alla presentazione degli ultimi volumi di chi scrive (13 agosto 2014, idem nel 2015, nel 2016 e 2017).

Insieme, si sono seguiti gli eventi pro elezione a sindaco del nipote Costanzo. Per tutto questo, la redazione della presente testata esprime ai figli Costanzo e Maria Pia, alle rispettive famiglie  e alla collettività tutta di San Giovanni Rotondo e del Gargano, la più propria profonda costernazione e dolore per la dipartita in menzione. Addio, Tonino, non dimenticheremo mai la tua saggezza, la moderazione e i sapidi consigli che hai saputo darci ed inculcarci  in ogni occasione, pubblica e privata che sia!  

 

N.B. Nella ‘storica’ foto, scattata in loco l’11/05/1996 dall’amico G. Saldutto (contenuto nel  v. su citato), da sx, si vedono: Giovanni Ercolino, Alberto Sordi, Tonino Cascavilla e Giovanni Siena