Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, sabato 31 marzo 2018 - Per il Museo di Grotta Paglicci arrivano altri reperti dall’Università di Siena. Gli stessi serviranno per implementare l’istituendo Museo Paleolitico, in via di completamento, a Rignano Garganico. A renderlo noto è la consigliera comunale delegata al ramo, Viviana Saponiere, che in materia di dinamismo e competenza non è seconda a nessuno. Lo è soprattutto  sul piano del diritto, essendo una avvocata preparata e seria.

 Non a caso la stessa si sta interessando su come risolvere in modo bonario la vertenza in corso tra il proprietario del terreno interessato agli scavi e il Comune di Rignano, retto attualmente dal giovane sindaco Luigi Di Fiore, che impedisce ancora il prosieguo dei lavori di ricerca  e la messa in sicurezza della Grotta. “La buona notizia sull’arrivo dei materiali archeologici - mi è stata fornita qualche giorno fa dalla direttrice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Foggia, Simonetta Bonomi, con la quale siamo in stretto contatto per la soluzione definitiva della problematica, sia attinente alla Grotta sia al Museo”. 

Gli anzidetti reperti serviranno per implementare la raccolta destinata all’istituendo Museo Paleolitico del Gargano. Come noto, da mesi vi stanno lavorando sodo la ditta specializzata appaltatrice, unitamente al tecnico progettista e direttore dei lavori, Stefano Del Pozzo, architetto. Il tutto sotto la supervisione della dottoressa, Anna Maria Tunzi, funzionaria della predetta Soprintendenza Archeologica. Gli scavi in parola sono fermi al 2006, in coincidenza col cambio di guardia tra Arturo Palma di Cesnola, emerito ‘prof’ dell’Università di Siena e detentore della direzione e guida degli scavi da oltre trent’anni, e   Anna Maria Ronchitelli, responsabile del Settore presso la medesima Università.

Il predetto Ente, dopo un breve operare di Francesco Zorzi, direttore del Museo di Scienze Naturali di Verona, è dal 1971 che si occupa degli scavi, appositamente autorizzata dal Ministero competente, avendo portato alla luce migliaia e migliaia di reperti, di cui tantissimi sono pezzi unici ed importanti, che hanno rivoluzionato la conoscenza del paleolitico, a livello mondiale.  Basta pensare ai Cavalli e all’impronta di due mani dipinti su una parete in una saletta interna, allo scheletro di una donna di Cro-Magnon di 23 mila anni fa, che si aggiunge a quello del giovinetto di 3000 anni più anziano, scoperto anni prima da Zorzi. Che dire, poi, degli innumerevoli graffiti su parti fisse e mobili (lo stambecco, la scena di caccia, il nido insediato dal serpente, il pinguino boreale, ecc.).

Questi ultimi si riferiscono quasi tutti al Paleolitico Superiore, mentre l’industria litica riguarda anche il periodo Medio e quello Inferiore. Da tempo ci si sta attivando per la valorizzazione del sito. Si è cominciato dalla fine degli anni ’80 con il conferimento della cittadinanza onoraria a Palma di Cesnola (la seconda nella storia rignanese, dopo Mussolini), che ha operato in campo, quale direttore, da oltre 30 anni Si è proseguito: con l’allestimento della Mostra Iconografica permanente; con la proposta di legge istitutiva del Parco Archeologico, a firma dell’on. Nino Marinaccio ed altri, avanzata in Parlamento;  ed oggi con il Museo.

Ma non è finita. Una volta esauriti i fraintesi col proprietario del terreno, ci si aspetta di più. Infatti, oltre al prosieguo tranquillo degli scavi, sarà realizzata la musealizzazione dell’intera zona sull’esempio di quanto avvenuto a Venosa, permettendo così una più ampia e contestuale conoscenza del sito archeologico ad un maggior numero di visitatori, scuole e turisti in genere  interessati ai beni culturali. Su questo fronte - ci assicura ‘l’assessoraSaponiere- come amministrazione siamo sempre vigili e pronti ad intervenire, al fine di accorciare i tempi e di consentire  una volta per sempre di far decollare il paese sul piano economico e turistico”.