Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, mercoledì 28 marzo 2018 - Continua a far discutere il cartello di segnaletica stradale, fatto affiggere dal Comune all’ingresso del paese, allo scopo di sconsigliare gli automobilisti a non superare la velocità di 30 chilometri all’ora, a Rignano Garganico. Non è la prima volta che ciò accade, ma ad attirare l’attenzione, questa volta, è il tipo di illustrazione che, oltre a ripetere pedissequamente l’inclusione nel cerchio proibitivo dei chilometri, ci sono bambini in mostra per qualsiasi tipo di bisogna.
E questo per attirare meglio l’attenzione degli autisti sulla sicurezza di ragazzi e bambini che possono trovarsi in istrada, intenti a giocare a pallone o altri tipi di gioco, come il salto della corda, il nascondiglio o addirittura seduti per terra immersi a leggere qualche libro o a inviare o rispondere ai messaggi di Watts app, face book e quant’altro (video-giochi) tramite i loro cellulari. Come noto il cartellone ha fatto il giro del web, suscitando l’interesse della stampa e delle Tv locali e nazionali. A rendere arcinota la notizia, comunque, è stata l’intervista rilasciata dal giovane sindaco Luigi Di Fiore all’ANSA, in cui egli lamenta il decremento demografico, con la nascita di pochi bambini. Si parla di 3 o 4 all’anno.
Però si lascia scappare che nel corrente anno dovrebbero essere addirittura dodici, quasi una classe scolastica nel prossimo futuro. Quindi, il discorso delle nascite diventa vitale per un paese montano che ha visto ininterrottamente scendere la sua popolazione da 3300 del 1961, a 2000 mila o poco più di quella attuale. Il decremento in passato era dovuto all’emigrazione dei suoi cittadini, costretti ad andare al Nord o all’estero per assicurare un pezzo di pane alle loro famiglie. Oggi, la causa risiede esclusivamente nell’assenza di lavoro che impedisce ai giovani di sposarsi e di farsi una famiglia o a farlo molto più in là, spostandosi altrove a trovare l’ennesimo lavoro precario.
L’emorragia colpisce soprattutto professionisti e laureati. Per il resto si spera che il mondo dell’impresa agricola si accorga al più presto di questo scatafascio demografico, che indirettamente colpisce anche loro, perché facciano qualcosa per rimediare. E’ l’appello di molti. Ritornando al tema di cronaca. Bisogna aggiungere che oggi, meno di ieri, i ragazzi si trovano a giocare per strada. La maggior parte di essi, infatti, si sposta nella “villetta” davanti al forno di “Battistone”, dove per ore ed ore si diverte nei giochi più disparati, approfittando dell’assenza completa di traffico automobilistico.
Altri invece, anche quelli più, piccoli, da soli o accompagnati dai loro genitori o parenti, s’intrattengono presso il contiguo e moderno Parco Giochi, attrezzato di tutto punto ed attivo da alcuni anni, grazie alla passata Amministrazione Comunale di Vito Di Carlo, che lo ha realizzato per il divertimento dei più piccoli.