Antonio Del Vecchio
Gargano, domenica 3 dicembre 2017 - Con un piccione si prendono due fave al Parco Nazionale del Gargano. Il tutto è accaduto nella riunione dell’altro giorno definita da tutti ‘storica’. La prima è costituita dall’integrazione del consiglio direttivo dell’Ente, carente dall’11 giugno scorso per la decadenza dei consiglieri Nicola Pinto (già sindaco di Rodi) e di Rocco Ruo ( medesimo incarico a Carpino). A sostituirli sono stati designati i sindaci di Rignano, Luigi Di Fiore e di San Marco in Lamis, Michele Merla.
Gli stessi si aggiungono agli altri componenti già in carica: Marco Lion, Francesco Riga, Pasquale Coccia, Massimo Monteleone, Michele Prencipe e Claudio Costanzucci. Va da sé che l’ingresso di Di Fiore è stato accolto a Rignano con vivo compiacimento, data la giovane età dell’interessato, che ce la metterà tutta per tirare avanti la pubblica carretta e portare a casa nel contempo qualche risultato positivo, in termini di servizi per il territorio. Il particolare riferimento è al decollo turistico del Museo di Grotta Paglicci, bene culturale inestimabile che ci invidiato tutti in Italia e nel mondo. La seconda ‘fava’ definita storica è l’avvenuta approvazione con voto unanime del Piano del Piano del Parco.
Un iter avviato dal Presidente dell’Ente, Matteo Fusilli (già amministratore e Presidente della disciolta Comunità Montana del Gargano), primo Presidente per la Puglia della FederParco Nazionale, fine uomo politico e lungimirante amministratore di lungo corso, assai apprezzato dalla gente, scomparso qualche anno fa, lasciando un vuoto incolmabile nella classe dirigente di Capitanata. L’anzidetto Piano è comprensivo del Piano pluriennale socio-economico. Ora la Regione Puglia ha finalmente tutte le carte, dopo un ventennio e passa, per espletare gli ulteriori passaggi e pervenire al più presto alla sua definitiva approvazione.
L’anzidetto documento programmatico prevede otto progetti strategici: Biodiversità, Mobilità, Fruizione, Masserie, Cultura e turismo, Ambiente lagunare e fascia costiera, Tremiti, Paesaggio delle tradizioni e dell’innovazione. Progetti, questi ultimi, che aiuteranno l’Ente ad allargare i suoi orizzonti d’intervento, contribuendo a far crescere nel territorio la cultura della tutela e della valorizzazione. Senza di questo l’Ente non saprà mai, come già accaduto in passato, che ‘pesci prendere’, ritardando di conseguenza la propria azione.
Ed è per questo che tutti si ritengono soddisfatti, a cominciare dalle associazioni ambientaliste (CSN CAI Pronatura e WWF) che su questo tema hanno speso il loro annoso impegno. L’atto odierno si fa ancora più importante ed utile, anche perché è stato approvato senza la presenza e la guida di un Presidente, la cui nomina, non si sa perché, tarda ancora a venire.