Comune di San Giovanni R.
San Giovanni Rotondo, venerdì 17 novembre 2017 - Dura replica del sindaco Cascavilla contro la pubblicazione di notizie non verificate. «Disponibili al dialogo, ma senza strumentalizzazioni» «Una inutile polemica, strumentale e alimentata da affermazioni che non rispondono alla realtà dei fatti, ma soprattutto non rende giustizia al lavoro finora svolto e che sta dando importanti frutti». Così Costanzo Cascavilla, sindaco di San Giovanni Rotondo, risponde alle polemiche sulla gestione e attribuzione dei locali comunali ad associazioni ed enti di promozione sociale.
«Si parla a sproposito, trovando riscontro in una stampa che non cerca verifiche alle accuse mosse e che si presta ad alimentare una polemica che non esiste, se non per cercare strumentalizzazioni nel confronto politico cittadino», sostiene il sindaco Cascavilla che continua «Non abbiamo fatto mai promesse, ma ci siamo impegnati a trovare soluzione alle tante richieste che arrivavano per la fruizione di locali e spazi di proprietà comunale. Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo. Come è stato per la Protezione civile e per alcune associazioni di promozione sociale.
Abbiamo, invece, tenuto in secondo piano le istanze presentate da circoli politici, non per mettere museruole o lacci a chi magari non è in sintonia con l’amministrazione comunale, come ci accusano in modo diffamante, ma perché ci pare doveroso prima soddisfare le richieste di associazioni che non hanno carattere politico. Tutto il resto sono chiacchiere che, prima di essere pubblicate, andrebbero quantomeno verificate. Perché non si può dare spazio sui giornali ad accuse di spartizione e di logiche che premiano associazioni vicine ad esponenti dell’attuale amministrazione, senza un minimo di verifica e senza sentire anche la controparte. A
questo gioco al ribasso del confronto politico questa amministrazione non si presta e non sarà mai disponibile. Chi vuole intorpidire la politica sangiovannese non troverà mai la nostra attenzione, mentre saremo sempre pronti al confronto con chi vuole costruire nuove prospettive di dialogo civile.»