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San Giovanni Rotondo, venerdì 20 ottobre 2017 -  Un finanziamento regionale di 10mila euro, attribuito all’Associazione Europea delle Vie Francigene, ha permesso di recuperare un antico sito, risalente al XII-XIII secolo, nel centro storico di San Giovanni Rotondo che ospiterà, oltre alla sede delle Vie Francigene per il Sud Italia, anche un infopoint e 6 posti letto a disposizione dei pellegrini.

 

«Sono terminati i lavori di recupero della torretta di corso Matteotti e presto sarà fruibile ai camminatori che ogni anno ripercorrono le antiche vie dei pellegrinaggi. Si tratta di un ulteriore passo verso la realizzazione di un progetto che farà di San Giovanni Rotondo il perno di un sistema di antichi cammini che attraversano la Capitanata e collegano la Puglia ad altre realtà territoriali», sostiene il sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla.

L’apertura del punto di accoglienza rientra in una strategia di promozione territoriale che l’amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo ha illustrato nel convegno di luglio scorso, quando la città garganica è diventata capitale dei cammini e dei luoghi di preghiera, ospitando delegazioni provenienti da ogni parte di Europa e avviando un confronto e collaborazione con numerosi centri della religiosità internazionale.

Tra l’altro, nel 2018 sarà reso totalmente fruibile e sicuro il cammino che dal convento di Stignano risale verso la Sacra Grotta di Monte sant’Angelo. Si tratta di un intervento con fondi regionali che permetterà, dopo il recupero del tratto Celle san Vito-Lucera, di avere in terra di Capitanata il primo tratto di cammino fruibile nel Mezzogiorno della Via Francigena.

«Un risultato importante, ottenuto grazie al sostegno dell’amministrazione comunale e alla collaborazione del consigliere Claudio Russo, che permetterà la diversificazione dell’offerta turistica, puntando sulla destagionalizzazione e sulla tutela del paesaggio, premiando qualità della vita e mobilità lenta. A luglio ci siamo confrontati su temi che non riguardano solo l’aspetto religioso, ma abbiamo ragionato su modelli di sviluppo per costruire reti territoriali legate a comuni denominatori e che favoriscano processi d’integrazione e accoglienza. In fondo, in una Europa che ogni giorno registra attriti separatisti, la Via Francigena può rappresentare un collante formidabile per costruire una Europa delle Culture da contrapporre a concetti di disgregazione e annichilimento dell’unione fra stati e popoli», insiste il sindaco Cascavilla