Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, sabato 16 settembre 2017 - Seduta consiliare piuttosto dibattuta e polemica, quella di ieri sera, a Rignano Garganico. E ciò non tanto per l’importanza e il numero degli accapo, quanto per le interrogazioni e le interpellanze su questo e su quest’altro argomento avanzate ad ogni pie’ sospinto dall’opposizione, composta da tre politici ed amministratori esperti. Il riferimento è a Michele Ciavarella, due volte sindaco, vicesindaco ed onnipresente in varie vesti negli ultimi decenni e a Pietro Bergantino, anche lui primo cittadino e ed amministratore esperto, specie nel campo della ragioneria e dei bilanci.
Non manca di esperienza neppure Matteo Stanco che, nonostante la sua giovane età, è da considerare un politico di lungo corso per aver diretto (e dirige ancora) in qualità di coordinatore la sede locale dell’UdC di Cesa e Cera. Le questioni tirate in ballo, tra l’altro, hanno riguardato i mancati introiti rivenienti dalle pale eoliche, i soldi spesi per la sistemazione delle vie cittadine, la manutenzione della rete elettrica urbana, la possibile interruzione dei lavori di ultimazione del noto Museo paleolitico di Grotta Paglicci, ecc. A rispondere con moderazione e precisione ha provveduto di volta in volta sia Luigi Di Fiore che, nonostante la sua giovane età e carenza di esperienza politico-amministrativa, tranne gli ultimi tre mesi di governo cittadino, si è rivelato un lungimirante amministratore.
In questo è stato costantemente assistito dal segretario generale Giacomo Scalzulli, specie su l’ affaire dell’energia eolica, comunicando che la problematica da circa un anno è entrata nell’ottica nazionale, ossia del comitato tecnico dell’ ANCI, l’unico abilitato a tuttora a risolvere in modo definitivo il problema. Comunque sia l’introito spettante non potrà, in osservanza della norma, il 3% dell’incasso annuale della società gestrice. Per quanto riguardo il PUG, a parte il sindaco, hanno dato precisi chiarimenti sia il consigliere comunale Viviana Saponiere, sia lo stesso assessore al ramo, Giosuè Del Vecchio, affermando entrambi che il ‘passo indietro compiuto’ non significa affatto‘revisione’ del piano adottato un anno fa, ma semplicemente per mettere a giorno la nuova amministrazione e nel contempo per un controllo gratuito da parte di alcuni tecnici.
Dopo di che si è entrati nel vivo dei problemi all’ordine del giorno. Dopo una lunga lettura del Programma amministrativo fatta dal primo cittadino è seguita un’altrettanto breve discussione del medesimo documento, approvato al termine con i soli 8 voti della maggioranza amministrativa. La messa all’ordine del giorno era dovuta all’osservanza dell’ art 46-comma 3 D.Lgs 267/00 e dell’ art. 20 comma 7 Statuto Comunale. Parimenti si è provveduto col il voto contrario dell’opposizione all’approvazione del Documento unico di Programmazione (D.P.U.P.) per il periodo 2018 /2020 (alias piano triennale).
Sorte diversa ha avuto, infine, il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana (DPRU), che ha visto, dopo le precisioni fornite nuovamente dall’ingegnere redattore, Nicola Lamacchia, l’approvazione unanime. A ciò l’opposizione si è piegata, seppure ‘ob torto collo’, perché la decisione aveva tempi stretti e peraltro comportava il coinvolgimento degli altri due centri abitati contigui, come San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo.