Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, lunedì 21 agosto 2017 - Ieri c’è stata Festa grande in casa Vincitorio, a Rignano Garganico. E questo per i cinquant’anni di matrimonio di Pasquale e Maria, una coppia esemplare nella vita, nel lavoro e soprattutto nella famiglia. Cinquant’anni di storia, d’amore, di liti, di cose dette e non dette, di presenze e di assenze, di giochi e di sorrisi, di lacrime e di sconforto: sono stati sempre solidali l’un l’altra, si sono rispettati ed è per questo che ieri hanno festeggiato un grande evento, con i figli, le nuore, i nipoti, i parenti e gli amici.
Hanno coronato il loro sogno d’amore, dopo un fidanzamento durato alcuni anni, tra andate e ritorni, per via dell’irrequietezza di lui, frastornato da quante le giravano intorno. Questo durò fino al 19 agosto 1967, allorché a 26 anni lui e di alcuni anni in meno lei, decisero di convolare in nozze. La cerimonia fu celebrata, come quella odierna, nella chiesa Madre dell’Assunta, officiata dal longevo arciprete Don Giovanni Draisci, che, per l’occasione li arringò con una delle sue omelie più belle e segnanti, ovviamente ispirata alle risapute ed evangeliche Nozze di Cana. Così che il cavallo scalpitante fu domato e Maria divenne per sempre la compagna unica e vera della sua vita. Lo seguì in Germania, condividendo quale novella emigrante oltre alla vita, anche il lavoro.
La loro unione fu presto benedetta dalla nascita della prima figlia Anna e poi da quella di Nicola e Roberto. Dopo un decennio di lavoro e di sacrifici, costruito il loro nido, rientrarono in paese. Intanto, Pasquale aveva maturato bene il suo mestiere di muratore, specializzandosi soprattutto nell’intonaco. Solo lui, in paese e dintorni, sapeva realizzare pareti lisce ed uniformi , quasi marmoree. Trovò subito lavoro presso le ditte locali, anzi se lo contesero, per via della sua straordinaria bravura. Non contento di questo ad un certo punto si mise in proprio e continuò la sua opera nei piccoli appalti e subappalti.
La sua organizzazione crebbe e nel giro di pochi anni e la sua impresa si ingrandì man mano nel capitale e nel lavoro. Da uno a due dipendenti di ieri, oggi ce ne ha quasi venti. Tanto da permettergli di concorrere ad appalti pubblici e privati con poste sempre più alte. Attualmente è una delle imprese edilizie più grandi ed equipaggiate del comprensorio, grazie anche al lavoro fattivo e direzionale dei suoi due figli. Con tale bagaglio operativo ed esperienziale oggi la stessa ha la possibilità di farsi valere anche in campo nazionale. Così che Pasquale, partito come manovale al seguito dei piccoli cantieri di suo fratello Luigi che non c’è più, si può dire che oggi è una invidiabile ed invidiata impresa che tutti ammirano e di cui ognuno vorrebbe essere dipendente.
La S.Messa di ringraziamento è stata celebrata nella stessa Chiesa della prima volta ed officiata con viva partecipazione e commozione dal parroco Don Santino Di Biase, coadiuvato dal chierico Mario Ardolino. Dopo l’aperitivo gustato presso il rinomato Ristorante ‘La Campana’ di Pietro Novelli , il pranzo e la festa sono continuati fino ad ora inoltrata presso l’agriturismo ‘Tenuta Tancredi’, ai piedi del paese, allietato dal Trio ‘I Colori della musica’ di un dj super qual è e si è rivelato in tutte le fasi della festa, Matteo Giardino, di Monte Sant’Angelo. Senza di lui e della sua opera creativa, tutto sarebbe andato avanti in modo annoiato e spento. Tra gli avvenimenti più significative della serata, oltre al taglio della tradizionale torta, hanno per davvero commosso la letterina ai genitori letta dal figlio Nicola e la predetta storia d’amore pubblicata su varie testate giornalistiche on live e ovviamente su face book.
Tutti i commensali si sono ritrovati sentimentalmente coinvolti nella musica e nel canto di Giardino, che ha sciorinato il suo ricco repertorio, fatto di classici di tutte le epoche dagli anni ’60 ad oggi. Per i palati più raffinati sono stati riproposti in perfetta lingua inglese gli storici ed intramontabili Only You dei Platters (1955)e di You Are My Destiny di Paul Anka (1963). La redazione e il direttore della presente testata giornalistica, rinnovano agli sposi e alla famiglia i più fervidi auguri per questo e per tutti gli altri gioiosi eventi che verranno.