Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, martedì 13 giugno 2017 - Grande ed affollata festa di popolo, ieri sera, in Largo Palazzo, a Rignano Garganico. E questo in occasione del Comizio di Ringraziamento per la vittoria elettorale conseguita dal movimento civico “Rignano che vorrei” alle amministrative scorse, che ha portato sul scranno più alto del Comune il giovane Luigi Di Fiore. A condurre l’incontro, come nella parte iniziale, è stata Angela Fiore.
Lo ha fatto con moderazione, mettendo in rilievo di volta in volta i concetti portanti del movimento e le priorità dei problemi cittadini da affrontare e risolvere, contenuti peraltro nel programma. Quindi, si sono susseguiti sulla balconata del Palazzo baronale, simbolo storico della cittadina, eletti e sostenitori. Tra l’altro: Michele Longo, politico e sindacalista di lungo corso; Leonardo Vigilante animatore del movimento, con un passato ricco di esperienza e militanza nelle file dell’Udc ; Lucia Iannacci, neo eletta consigliera; Giosuè Del Vecchio, assessore uscente e primo eletto della lista; Giuseppe Motta, carabiniere, per la prima volta impegnato nella politica ed eletto; Peppino Di Michele, già candidato sindaco nella lista esclusa”Per Rignano”; Pasquale Di Carlo (eletto), ex-giovane ed attivo assessore ai tempi della giunta Viola negli anni’80; Giuseppe Piccirilli, sindacalista di lungo corso ed ex-candidato della predetta compagine; Viviana Saponiere, avvocato, eletta e sostenuta dal partito di Berlusconi, già consigliere delegata uscente; Silvana Giuliani in Petruccelli, non eletta alla sua prima esperienza; il designato consigliere Antonio Aniceto, commercialista.
E’ stata , poi, la volta, dell’ultra applaudito Venanzio Ponziano, docente di Lettere, ideologo del movimento e caporedattore del periodico il Montagnardo. In particolare, quest’ultimo ha chiesto all’opposizione le dimissioni dei suoi eletti, favorendo l’entrata in assemblea dei giovanissimi candidati Matteo Battista ed Enza Montesano. Tra l’altro, egli ha affermato che al Comune non ci sono deleghe e poteri da assegnare, ma il tutto è demandato al ruolo del sindaco e del Consiglio e quindi del popolo che li ha eletti. Chiamato in causa, ha preso la parola Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis, che, oltre ad esprimere gli auguri del caso, ha auspicato una maggiore sintonia e collaborazione tra le amministrazioni vicine. Tanto, per la migliore ed economica gestione dei servizi e dei problemi comuni.
Infine, le conclusioni sono state tratte dal Di Fiore, interrotto di tanto in tanto dagli scroscianti applausi, fischi e grida di Evviva da parte della infuocata ed affollata platea. Quest’ultimo, consapevole che l’amministrare la cosa pubblica è un’impresa assai ardua, ha chiesto un po’ di ‘pazienza’ e il tempo necessario per mettere appunto la scaletta dei problemi, di studiarli e risolverli nel più breve tempo possibile, assieme alla cittadinanza che dovrà essere la mente e la guida del buon amministrare, mentre a loro tocca solo la mano dell’impegno e del lavoro concreto, mettendoci energia, forza, determinazione e tanta pazienza. Buon lavoro!