Antonio Del Vecchio
Gargano, giovedì 2 febbraio 2017 - Accolta con viva preoccupazione anche a Rignano Garganico la notizia della riduzione dei posti letto al PTA (Presidio di Assistenza di San Marco in Lamis, già ospedale “Umberto I”. Struttura, quest’ultima, definita un tempo “fiore all’occhiello” della sanità garganica, per via della qualità della sua assistenza e la presenza delle sue “eccellenze” mediche, destinate a far carriera.
Il riferimento è alla presunta riduzione dei posti letto da 60 a 28, in conformità ad una decisione assunta di recente dalla direzione generale Asl di Foggia. A darne notizia, con manifesto sconforto e “rabbia” ci ha pensato per primo Emanuele Leggieri, presidente del Consiglio Comunale della città governata da Michele Merla (entrambi del PD), operatore sanitario anch’egli in quel di San Severo e profondo conoscitore della problematica organizzativa. “E’ un film già visto per il martoriato e vilipeso ex Ospedale…” – egli dichiara – Con questa delibera, a suo dire, addirittura non si terrebbe in alcun conto dei circa sette milioni di euro già spesi per ammodernare la mega –struttura e renderla capace di ospitare i 60 posti previsti in un accordo stipulato a suo temo tra Comune, Regione e Asl.
Il colosso edilizio, come noto, si estende in bella vista in Via Sannicandro con l’intenzione di aprire da un momento all’altro tutti i suoi antichi e fiorenti reparti dei vari Di Mattia – Bramante (Chirurgia), Pediatria (Raffaele Cera), Ginecologia – Ostetricia (Russo), Medicina – Cardiologia (Lanzetta, Arpaja, Gismondi ecc.), senza tener conto del buon andare delle strutture diagnostiche, ben dirette da Stilla – Tiani (Analisi) e dai Specchiulli (Radiologia) e così via. Dei 60 posti attivi – fa i conti Leggieri - 20 erano destinati al RSA del nucleo Alzheimer, 12 di ospedale di comunità, 20 RSA R1 e 8 posti di hospice. Non a caso, il day Surgery, è sempre stracolmo di ospiti - pazienti per visite ed interventi (si veda foto recente), grazie al riconosciuto carisma di un Tiziano Paragone e dei suoi collaboratori sempre pronti e disponibili a dare risposte positive alle più disparate esigenze, facendo così risparmiare alle casse pubbliche del settore centinaia e centinaia di migliaia di euro. Che dire, poi, del resto degli interni e piani, seppure ben messi e ammodernati, sono vuoti e silenti?
Insomma, saremmo di fronte al solito “sperpericidio” di ingenti risorse pubbliche senza alcuna contro partita in termini di servizi. Ecco il resto delle domande che si pone il nostro interlocutore e non solo: “ Perché questo accanimento in particolare contro l’ex ospedale di San Marco? Perché gli accordi sottoscritti non vengono rispettati per tutti alla stessa maniera? Come mai il direttore dell’Asl di Foggia ha scelto di penalizzare il PTA della nostra città? …”. Si conclude, quindi, con l’invito a “reagire e ribellarsi”. E questo con il concorso di tutte le forze politiche e le comunità del territorio interessato, come si fece una volta – ricorda qualcuno – con il blocco di qualsiasi attività.
Tanto vale anche per la designazione del nuovo Presidente del Parco Nazionale del Gargano, che secondo i bene informati – non riguarderebbe il solo partito di maggioranza “renziana” , ma tutte le forze politiche e l’intera comunità del Promontorio.