Antonio Monte da Milano

Gargano, sabato 24 dicembre 2016 - Natale di Ieri… Il Natale non creava scompigli ma radunava le famiglie, anche se esse segnate dalla povertà erano ricche di entusiasmo e Spiritualità.  Dal giorno dopo di San Martino iniziava il digiuno mattutino da portare pulito l’animo spirituale alla novena di Natale che iniziava sempre il sedici Dicembre alle cinque del mattino prima che iniziasse i lavori il contadino. Il tocco delle campane proveniente da chiese lontane faceva correre sotto le stelle il pastorello lasciando le bestie ancora nelle stalle che con animo vacante di digiuno si recava alla novena del Nascituro.

 

Anticipava l’arrivo delle contadinelle accompagnate da mamme e sorelle tutti per cantar: “Tu scendi dalle stelle”. Sul pianerottolo della chiesa avveniva l’emozionante attesa, incrociare lo sguardo scoperto delle signorinelle avvolte da sciarpe e mantelle di lana confezionate con le proprie mani, era un evento speciale e più bello il Natale se lo sguardo veniva ricambiato giù il giovanotto si considerava amato.

Quei sguardi incrociati durante le messe generavano la nascita delle promesse e non appena l’amore diveniva ufficiale si formava la famiglia ideale.  Per Natale si procedeva alla scorta di verdure colte nell'orto, alla senape nostrana si abbinavano le anguille del pantano. Nella cucina dove regnava la povertà si lessava il baccalà, condito con aglio, olio, prezzemolo e limone ed era più gustoso del salmone. Per il contorno di Natale si utilizzavano aceto e olio nostrano e qualche alice sotto sale, l’insalata riccia con l’arancio per sgrassar il contenuto nella pancia.

Le massaie di notte preparavano le sfogliatelle cucinate col metodo delle frittelle e quando diventavano dorate col miele venivano colorate. Quando c'era la neve indurita veniva mescolata col miele di fichi e si ricavava la granita.   Alla Vigilia il piccino metteva sotto il piatto la letterina, la recitava come fosse un attore per ricevere l'applauso del genitore e l'offerta di qualche caramella fatta in casa anche quella. Ognuno a mezzanotte poneva il Bambinello nel cestello e chi possedeva il fucile sparava all’impazzata con la porta spalancata, petardi e cartucce preparate a mano, creavano un gran baccano.

I credenti con gli occhi piangenti rivolgevano lo sguardo verso il cielo per implorare Gesù Bambino di accudire grandi e piccini e ricevere il Suo sostegno a difesa di chi senza chiedere ne avesse tanto bisogno. L'altruismo, la Fede e l’ingenuità erano radicati nell'antica civiltà. La fantasia rinnovava il messaggio e si assisteva al passaggio… della stella… sì, sempre quella, che accompagnò l'antico pastore nella grotta dove nacque il Signore. Il suo alone di luce che addita e par che dica: vai cristiano anche tu a visitare il Bambino Gesù. Lui è là in qualunque ospedale tra chi soffre e sente male. Fra i senza casa e i disoccupati fra il terzo mondo e i menomati.

Fra i vecchi soli negli ospizi, poveri, umili e senza vizi. A costoro porgi il saluto Augurale. Gesù sarà contento e Santo sarà il Natale.

 

Natale di Oggi… Convulsi acquisti inutili regali volano i prezzi a Natale. Divenuta evento commerciale la Nascita Spirituale. Un vero scompiglio per ogni padre di famiglia. La casalinga per non sporcare cucine e salotti non prepara ne pietanze e ne biscotti. Si allontana dai parenti serpenti e va a trascorrere le vacanze in altri continenti là dove c’è il sole scottante per continuare a fare l’amante. Preparativi, raduni familiari perché? La Nascita Spirituale cos’è? Non serve l’abbraccio o la stretta di mano, c’è whatsap che saluta da lontano, si trovano tanti cibi sul buffet e al bar si va a prende il caffè. Soltanto se si ritorna con qualche infezione si prega Gesù per la guarigione.