Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, giovedì 22 dicembre 2016 - Festeggiato in pompa magna, nella tarda mattinata odierna, il compleanno centenario di Rachele Di Carlo, a Rignano Garganico. E’ la seconda più longeva del paese, dopo Giuseppina Draisci, che di anni ne ha due in più. Il tutto si è svolto, secondo le sue intenzioni, con la celebrazione di una Santa Messa, officiata per l’occasione dal parroco, don Santino Di Biase, coadiuvato dal vice, don Antonio Gianfelice. Ad assistervi, oltre al folto pubblico composto dai parenti stretti sino alla quarta generazione e da vicini di casa, c’era anche una consistente delegazione di amministratori, compreso il sindaco Vito di Carlo in fascia tricolore.
Il momento clou si è avuto al termine della cerimonia religiosa con le foto ricordo, gli interventi augurali e i regali. Ha cominciato per primo don Santino, che si è complimentato per la vita secolare trascorsa dalla donna e dalla famiglia in conformità ai principi evangelici e del magistero della chiesa. Dopo di che le ha donato una coroncina per il Santo Rosario. In sintonia si è espresso pure don Antonio, che le augurato una lunga vita all’insegna del Paradiso. Lo ha seguito a ruota Candida Urbano che, oltre a recitare la preghiera di rito, ha espresso a nome e per conto dell’Azione Cattolica, di cui è presidente, parole augurali di conforto e di speranza per il futuro.
Il Sindaco Di Carlo, nel consegnare alla festeggiata una preziosa pergamena - ricordo, quale nuova componente del patriarcato cittadino, si è detto orgoglioso di amministrare una realtà così ricca di centenari e di maestri di esperienza. Dopo di che è seguito un buffet a base di dolci e pietanze varie. Poi ognuno si è congedato abbracciando con affetto la donna, visibilmente commossa per aver vissuto – come ha detto - “uno dei giorni più belli della sua vita. Ecco i passi salienti di essa. Nata da Maria Vincenza Longo e da Pietro Di Carlo, una famiglia ‘timorata di Dio’ che si guadagnava da vivere con il sudore della fronte nelle campagne sottostanti, a cui non fece venire mai meno il suo apporto, la giovane Rachelina, fortemente innamorata, dopo un breve fidanzamento di rito, sposa il 24 aprile 1938 Giovanni Nardella (1912 – 1996).
Da lui avrà nove figli, di cui restano in vita solo sei. Due moriranno in età infantile, il terzo, invece, per un tragico incidente al mare, di cui si ricorda e si soffre ancora oggi. Giovanni, dopo un breve trascorso di partecipazione alla II Guerra Mondiale, rientra definitivamente a casa e farà l’agricoltore, impegnato nel rinnovamento e nella meccanizzazione, sino alla fine dei suoi giorni. La nostra centenaria l’accompagnerà ovunque dividendo il suo impegno tra casa e campi. Di questo lei è contenta e soddisfatta, perché donna all’ “antica”, che sa sopportare in silenzio la fatica e condividere con amore gli affetti della famiglia. Ad Maiora, Rachelina!