Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, lunedì 25 ottobre 2016 - Ricordate con affetto la figura e l’opera di don Antonio Gentile, operoso sacerdote salesiano e uomo di cultura di Rignano Garganico. E questo in ricorrenza della sua scomparsa, avvenuta in quel di Molfetta il 23 ottobre dello scorso anno. Il tutto si è svolto nella chiesa di San Rocco, santo patrono del paese, stracolmo di pubblico, come non mai. Ad officiare la Santa Messa di ricordo è stato il fratello don Michele, pure salesiano, coadiuvato dal parroco don Santino Dibiase e dal vice, don Antonio Gianfelice, salesiano.
Durante l’omelia, a tessere l’elogio funebre, ha provveduto con accenni commossi lo stesso celebrante e al termine Antonietta Martelli, insegnante ed animatrice dell’associazione locale ex-allievi salesiani. In più è stato distribuito un volumetto autobiografico redatto dall’Opera Salesiana di Molfetta (Parrocchia San Giuseppe). Ecco in sintesi la biografia dell’uomo e del sacerdote scomparso. Antonio Gentile, quarto di nove figli, nasce in paese nel c 1937. Dopo le Elementari, lo troviamo salesiano nel 1948 a Torre Annunziata. Nel 1954 Noviziato. Teologia presso la sede madre di Torino – Crocetta, dove è ordinato sacerdote il 9 febbraio 1964 nella Basilica Maria Ausiliatrice di Torino, con la imposizione delle mani del servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata.
Il 30 agosto del medesimo anno tiene la sua Prima Messa nella Chiesa Matrice di Rignano. Laureato in Lettere, dirige ed insegna in diversi Istituti salesiani del Centro – Sud. Da alcuni anni operava a Molfetta. Ma non per questo, trascurava la sua terra natale. Anzi, la raggiungeva ad ogni piè sospinto ed occasione, specie quando si trattava di commemorazioni e incontri culturali, di cui diventava puntualmente protagonista ed animatore. Don Antonio ha scritto parecchio. È stato curatore, assieme al compianto don Antonio Miscio di San Giovanni Rotondo dei vv.: Don Angelo Gentile, un esempio: la sua vita, 2000; Una vita secondo il cuore di Don Bosco, 2009. Per di più è stato oculato, quasi pignolo, correttore di bozze del v. di chi scrive: “Don Leonardo Cella / Dal paese al mondo salesiano”, e-book, Roma, Maritato Group, 2012.
In occasione del 50° anno di sacerdozio, avvenuto lo scorso anno, sia Rignano G., sia Molfetta, lo hanno festeggiato in pompa magna, oltre che con la Santa Messa Solenne di ringraziamento, concelebrata nella Chiesa Matrice “Maria SS. Assunta” da don Fausto Frisoli, con la presentazione dei libri scritti dal fratello Paolo: “In Rignanese si Dice/va e “Saggezza Popolare…/ detti. proverbi e modi di dire rignanesi”. Parecchi mesi dopo (precisamente il 31 gennaio c.a.) si è ripetuta l'Unione molfettese “ex Allievi di don Bosco. Ad avviso di chi scrive, don Antonio, è un sacerdote autentico, fuori dal comune, che entra nella storia della sua città natale con la "S" maiuscola.
La straordinaria portata del suo ministero ed insegnamento fa sì che egli sia stato un dono provvidenziale e una bussola sicura per la Chiesa dei nostri tempi e la comunità in senso lato, segnata da una profonda crisi di Dio e di conseguenza dalla crisi dell’uomo. La sua salma è tumulata presso il locale cimitero, in attesa del giorno che verrà. È trascorso appena un anno, ma la sua figura ed esempio di vita resta e rimarrà sempre intatta nella memoria e nei cuori di ciascun rignanese. Caro don Antonio, guardaci dall’Alto e prega per noi.