Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, giovedì 2 giugno 2016 - Conclusa con la selezione degli elaborati e la premiazione dei loro autori, l’estemporanea di disegno, le cui opere era in mostra da vari giorni a Rignano Garganico. La stessa che ha avuto come tema d’ispirazione il bellissimo e pittoresco “centro storico” di origine medievale, era riservata agli alunni della II e III media del locale plesso “San Giovanni Bosco”, facente capo all’IC “Balilla-Compagnone-Rignano”, con sede centrale a San Marco in Lamis.
A curare l’esperienza didattica sono stati i docenti di educazione artistica Salvatore Chiarenza e Giovanna De Lorenzis con la supervisione logistica di Maria Rosaria Potenza, delegata del dirigente. La cerimonia in parola si è svolta nella tarda mattinata di oggi nell’Auditorium della scuola, stracolmo come non mai di genitori ed alunni festosi, contaminati dall’atmosfera di fine anno scolastico. Dopo un breve e succoso intervento di ringraziamento del dirigente della scuola, Giuseppe Soccio, si è provveduto alla consegna dei diplomi ai primi tre classificati delle due classi di appartenenza, che a loro volta hanno espresso la loro gratitudine con il rituale abbraccio.
Per la seconda classe, nell’ordine abbiamo: Nunzia Cipollaro, Sabrina Draisci ed Angelo Radatti; per la terza: Giuseppina Pastucci, Antonella Fiore (già classificata al primo posto lo scorso anno) e Aldo Bashj, che sono riusciti a ritrarre scorci significativi del paese, che hanno stimolato al momento la naturale e straordinaria fantasia. Per quanto riguarda Rignano, quello dell’estemporanea è un piacevole ritorno al passato. Il riferimento è agli anni’80-’90, allorché l’iniziativa pure allora, ispirata al suo bellissimo e pittoresco centro storico di origine medievale e al panoramico paesaggio, costituiva l’immancabile appuntamento per una moltitudine di artisti e critici provenienti da ogni dove.
Tra l’altro, Filippo Pirro, i fratelli Ciccone, Cecchino Fiorentino, Michele Capuano, Vito Capone, il grande ed indimenicabile Lorenzo Scarpiello, meglio noto come il “Kandinskijs” foggiano per via della sua predilezione per l’azzurro e il naif, che qui morì qualche anno dopo, sopraffatto dall’amore- passione per questi luoghi, ecc. L’intento principale dell’esperienza formativa, oltre a quanto già detto, è quello di integrare le varie sensibilità degli alunni e di favorire uno più stretto legame con il territorio in cui vivono, ricco di variegate bellezze naturalistiche, storico-artistiche e culturali in genere, molto spesso trascurate o peggio del tutto ignorate. “Con questa iniziativa - ci hanno detto gli organizzatori - abbiamo permesso ai ragazzi di riconoscere ed esprimere il valore del paesaggio, unitamente a quello della comunità e agli altri elementi ed aspetti distintivi della locale identità culturale.