Comunicato inviato in redazione
Bari - lunedì 11 gennaio 2016 - Mentre da un lato verifichiamo che anche i Governi dell’altra sponda dell’Adriatico aderiscono alla moratoria delle trivellazioni, il Governo italiano, pur in presenza di una corale presa di posizione delle Regioni meridionali contro tale invasiva ricerca di idrocarburi ne ripropone le trivellazioni. Le aree marine protette, come le isole Tremiti, non possono essere esposte a simile rischio. Più volte i cittadini hanno manifestato e coinvolto le Amministrazioni comunali e La Regione Puglia per far sentire il determinato rifiuto opposto a tale assurda iniziativa di ricerca che mette a rischio uno dei tesori naturali più preziosi che abbiamo il dovere, come Istituzione regionale, di salvaguardare e di tutelare.
Di nessun territorio possiamo disporre liberamente, men che meno di quei siti che sono orgoglio e vanto della nostra regione da tutelare in ogni modo. Alle Isole Tremiti e al suo meraviglioso mare è già ampiamente collegato tutto lo sviluppo turistico del Gargano e della regione. L’area marina protetta è un naturale sito idoneo alla crescita e al ripopolamento delle specie marine che aiutano il comparto della pesca a mantenere inalterato l’intero ecosistema. La decisione unilaterale del Governo e del suo Ministro dell’Ambiente non solo ci amareggia e ci sorprende, ma ci spinge a fare valutazioni politiche che mettono in discussione il corretto rapporto che deve intrattenersi ed intercorrere fra Istituzioni. Dal Consiglio regionale che si terrà domani propongo che parta un forte e determinato ordine del giorno contro l’assurda decisione del Governo nazionale che ha di fatto autorizzato la ripresa delle trivellazioni in Adriatico.