Ludovico Delle Vergini
San Marco in Lamis, mercoledì 2 dicembre 2015 - Non c’è stato periodo più drammatico nella storia moderna della nostra città. Con il seguente comunicato non è mia intenzione polemizzare e macchiare l’idillio delle inaugurazioni. Aprire spazi che possano convogliare energie e innestare buone prassi è essenziale per un radicale cambiamento culturale. Spero sarà colta l’occasione delle importanti visite istituzionali odierne, per rappresentare la grave situazione socio-economica della nostra città. Il rischio, invece, è di sbandierare soltanto “il bello”, non evidenziando i drammi.
Drammi che si stanno espandendo a dismisura, a totale discapito dei cittadini. Oltre la ben nota situazione economica politica sociale, negli ultimi tempi è scoppiata, inarrestabile, un’onda di microcriminalità che sta invadendo e violando tutte le dimensioni, da quella personale a quella legale e illegale. Ci sentiamo inermi, delusi e arrabbiati. La colpa è sicuramente di chi commette i reati, ma la responsabilità morale è nostra, è delle istituzioni, è di chi parla di cultura senza applicarla.
Abbiamo smarrito i princìpi morali innati:
PROTEZIONE: è naturale dovere delle istituzioni e delle forze dell’ordine, che purtroppo non riescono a gestire situazioni complesse. La percezione dei cittadini è di totale mancanza di protezione, e questo genera confusione e sbandamento; senza tralasciare l’assenza di protezione del bene comune.
CORRETTEZZA: mancanza di Uguaglianza e di Giustizia Sociale. Poca trasparenza nelle concessioni/azioni provoca sensazioni di violazione dei propri diritti e mancanza di fiducia nelle istituzioni.
LEALTÀ: verso la nostra città, verso le nostre tradizioni, verso le nostre potenzialità. Lealtà come senso di appartenenza, nel vivere sentendosi parte di un’unica grande casa. La mancanza di tale principio provoca divisioni, invidie e poca valorizzazione delle tante risorse interne.
AUTORITÀ: principio di responsabilità degli uomini, nel mantenere ordine e giustizia. Il popolo non rispetta le istituzioni ma le teme, e dunque le allontana. Non è gridando, minacciando, chiudendo che si innesca il rispetto delle autorità. L’autorità e il rispetto del ruolo partono dall’esempio. E dunque, quali esempi stiamo dando ai ragazzi? Quali stimoli positivi? La colpa è del reo ma la responsabilità morale è nostra!
SACRALITÀ: l'impurità legata ad alcuni comportamenti. Se il senso di impurità è comune, il principio di sacralità si rinforza. Ma se si permettono azioni illecite (non mi riferisco solo ai furti), se ci si gira dall'altra parte per non guardare, se non ci ribelliamo all'illegalità quotidiana, la sacralità si spegne e dà forza al buio. Siamo già nel buio!
LIBERTÀ: è non avere timore ad esprimere la propria opinione, è il non dover sottostare ai ricatti politici, è avere la facoltà di far rispettare i propri diritti, è agire verso i propri doveri… libertà è partecipazione. In questi anni la partecipazione attiva e condivisa delle varie componenti della città è venuta a mancare, e questo ha prodotto isolamento professionale e sociale.
La microcriminalità si nutre dell’assenza di questi princìpi morali.
Una via d’uscita esiste. La situazione è drammatica ma non irrecuperabile. La consapevolezza dei problemi è il primo passo, un passo essenziale, altrimenti si corre il rischio di impegnare energie solo per soluzioni momentanee e non affrontare invece i reali punti critici.
Ragionare e confrontarsi sui problemi reali, con tutte le parti in causa, deve essere un punto trasversale del prossimo programma elettorale, che parte da oggi per durare lungo tutto il prossimo mandato, con persone competenti e disposte a guardare i problemi da altri punti di vista, a capire le ragioni dell’altro e individuare i nodi che ci legano agli stessi errori.
Ludovico Delle Vergini