Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, lunedì 18 novembre 2019 - Quando bisogna discutere di affari importanti e urgenti, i veri uomini parlano da “uomo a uomo”. Se invece bisogna parlare con dio o i santi conviene… mettere nero su bianco!!! Ma come, ci si fida di più di una stretta di mano tra simili, che di un intervento invocato e magari “promesso” ma poi non avvenuto da parte dio o i suoi “simili”? sembra proprio di sì!!
O almeno così la si pensava nel 1527 a Napoli quando i cittadini fecero un vero e proprio contratto di amore e fedeltà verso San Gennaro. Un anno prima gli angioini assediarono la città, in mano agli aragonesi, avvelenarono il fiume Serino e a Napoli si moriva di peste, mentre il Vesuvio provocava 30 forti terremoti al giorno. Laici, agnostici e prelati, rappresentati da un gruppo di aristocratici napoletani, si misero tutti d’accordo per amore della città.
Il bello è che anche gli atei corsero volentieri dal notaio per mettere per iscritto le richieste dei napoletani!! E il 13 gennaio del 1527 scrissero un patto con San Gennaro: se avesse fermato quelle disgrazie, avrebbero costruito una cappella in suo onore dove sarebbero state tenute le sue reliquie e raccolto un tesoro. E tutto quello che venne chiesto a San Gennaro, il santo esaudì: la fame e la peste cessarono, la guerra finì e la terra smise di tremare.
Nel 1623 l’architetto Cosimo Fanzago costruì la cappella di San Gennaro vicino al Duomo di Napoli. Il santo fu promosso generale dell’esercito e “stipendiato” (per mantenere la sua cappella). Ora, ma come è possibile che tutte le disgrazie dei napoletani cessarono improvvisamente e nello stesso periodo? casualità? È difficile da credere, anche perchè nel 1631 il Vesuvio eruttò, seminando devastazione: i napoletani, il 16 dicembre, presero la statua di San Gennaro, andarono al Ponte della Maddalena e la lava si fermò.
Ma allora c’è un qualcosa che va oltre la logica umana: San Gennaro è intervenuto e vuole bene alla sua città! Anzi, a tutta la Regione: la Campania ha come santo protettore proprio San Gennaro. Io direi di estendere la protezione del santo di Napoli all’intera Nazione: “spodestiamo” San Franceso che sembra non faccia poi così tanto per tutti gli italiani. Una sostituzione di santi venne quasi fatta: nel 1799 gli spagnoli dopo aver lasciato Napoli per sei mesi, poiché occupata dai francesi di Napoleone, sostituirono San Gennaro con Sant’Antonio(!?)
Ma in quei giorni ci pensò il Vesuvio ad accorrere in aiuto di San Gennaro: gli spagnoli portarono in processione il nuovo santo, che non riuscì a fermare la lava. E allora lascia la statua nuova per la vecchia e venne ripreso San Gennaro come ultimo baluardo per fermare la furia del Vesuvio. E il Santo Napoletano bloccò la lava!!
E allora con i santi bisogna… scendere a patti!! Non sappiamo cosa si dice lì in Alto. Se c’è competitività tra le varie “santità”, ma tra cielo e terra c’è tanto di quello spazio che difficilmente sapremo se quello che viene richiesto da noi arrivi a destinazione: le distanze sono siderali. Oppure tra umani e santi potrebbe esserci un canale privilegiato: anche preghiere sommesse potrebbero arrivare alle orecchie di chi diciamo noi.
Spazio e tempo sono due entità del creato che ancora non sappiamo esattamente quanto siano importanti.
Mario Ciro Ciavarella Aurelio