Insomma, tanta di quella pubblicità gratis che alla Peroni sapendo ciò, hanno deciso di sponsorizzare la squadra di calcio del San Marco!!! Non si sa ancora se sia la Polisportiva, la Virtus, oppure l’ASD. Ma facciamo tutte e tre le squadre, così togliamo il birrificio dall’imbarazzo. La multinazionale della birra ex italiana (da poco è cinese) ha attirato l’attenzione anche di uno sponsor tecnico, l’Adidas, che ha fatto l’offerta migliore, rispetto alla Nike, per poter mettere la sua scritta sulle maglie sammarchesi. Sembra che l’Adidas avrebbe offerto in più rispetto alla Nike, una divisa speciale estiva, che riesce a far passare birra, per osmosi (dalla maglia del calciatore, all’interno del corpo dello stesso): una sorta di trasfusione di birra della durata esatta di 90 minuti. In modo tale, l’atleta sia sempre fresco, anche se non del tutto asciutto, per poter meglio giocare sotto il sole estivo.
La birra “iniettata” per capillarità lungo tutta la superficie corporea del calciatore sammarchese, riesce ad imprimere su di essa, anche un’abbronzatura appena accennata, modello: Peroni al limone, che è più visibile all’ombra che al sole. La Peroni, felicissima della collaborazione dello sponsor tecnico dell’Adidas, ha voluto dimostrare come si può benissimo andare oltre, sempre per il bene del giocatore stanco e sudato usando bevande “alternative”. Vedremo da settembre sui campi di calcio delle mini bottiglie di birra da 20 cl. inserite nei thermos, di quelli che si danno ai calciatori quando il gioco è fermo e tutti chiedono da bere. In quei thermos schermati per non essere riconosciuti come “depositari della bionda”, ci saranno pochi cl. di birra della Peroni però potenziati con fichi e grano saraceno della Puglia. L’antidoping ai fichi e al grano delle nostre parti ancora non ci arriva!!
E quando il giocatore avversario chiederà di bere da quei thermos, riceveranno non quelli con “l’originale”, ma quelli dove c’è la birra “Raffo”, quella dei Due Mari di Taranto!!! E se il giocatore avversario farà notare all’arbitro che “c’è del marcio” in quei thermos, verrà anche ammonito: ma come si è permesso di bere birra che potrebbe far ubriacare e poi magari morire in campo!! Se si deve bere, lo si deve fare in modo responsabile, come quando si guida, scegliendo la qualità migliore!!
Anche il famoso “secchio celeste” con la spugna dentro, quello che guariva da tutti i “calci del Mondo”, non conterrà più dell’”acqua santa”, ma verrà sostituita da una birra fatta da monaci trappisti della Peroni (anche alla Peroni hanno fede!!), che operano in un monastero tenuto nascosto, dove le distillerie sono talmente segrete, che quando i monaci finiscono il loro turno, vengono ubriacati, così dimenticano dove sono stati nelle ultime ore. Le sostituzioni di monaci in queste distillerie avvengono in modo perpetuo!! Nome di questa speciale edizione di birra in secchi!! della Peroni: “Peroni Calci, le ossa prima di tutto”, addizionata con vitamina D. non cercatela nei supermercati…
I calciatori a fine partita, sperando che la vittoria ci sia stata, non lanceranno le loro maglie verso gli spalti, ma piccoli gadget della Peroni: portachiavi con l’apribottiglia, cuscini a forma di birra, sciarpe con il profumo “Eau de Peron”, cappellini a forma di corona come il tappo della bottiglia. E per chi si abbona per assistere agli incontri di calcio delle squadre sammarchesi, la Peroni regalerà due casse rosse vuote, da mettere vicino casa vostra per non far parcheggiare gli estranei. E state pur certi: se ci sono casse vuote di birra Peroni messe a terra vicino casa vostra, nessuno si azzarda di toglierle, se fossero della Moretti, è probabile.
Intanto sugli spalti per ricreare l’atmosfera vintage, quella di una volta, quando c’erano le “bagnarole” riempite con ghiaccio e tante lettine e bottiglie di birra, la Peroni sistemerà ombrelloni, sedie sdraio per il venditore, le bagnarole non più azzurre ma “rosse Peroni”, e anche il ghiaccio non sarà composto da acqua, ma da un composto che darà l’impressione che quello che si vede in quei contenitori, non siano decine di lattine, ma tanti calciatori che si muovono sul terreno di gioco: l’incontro di calcio lo si potrà vedere anche come visione.
In fondo, tra bere e giocare a calcio le differenze sono minime: ognuno vede quello che vuole.
Mario Ciro Ciavarella Aurelio