Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, domenica 14 luglio 2019 - Qualcuno potrebbe pensare che i mali dell’Africa siano nati da pochi anni. Magari da quando vennero soverchiati i regimi autoritari della Libia, Tunisia, Giordania, Sudan, Marocco, Egitto e di altri Paesi del Medio Oriente. Questa “rivoluzione” prese il nome di “Primavera Araba”, intesa come nuovo corso polito e sociale per quelle Nazioni.
Purtroppo non successe nulla di tutto ciò. Nel senso che i dittatori di quei Paesi, anche se vennero cacciati o giustiziati, chi li sostituì non dette a quelle popolazioni i tanto sognati diritti costituzionali. Anzi, la situazione soprattutto economica peggiorò in pochissimi anni. E ci ritroviamo, barcone dopo barcone, a non sapere come gestire il flusso migratorio verso l’Italia. Gli altri Paesi europei se ne fregano altamente!! (umanità: errore evolutivo!!, che si sappia).
I problemi del Continente Nero sono nati con l’uomo stesso: diciamo più o meno 200.000 anni fa, quando l’Homo Sapiens apparve nel bel mezzo della savana, e da quel momento ha sempre cerato di arrangiarsi come ha potuto. Infatti le migrazioni umane sono nate proprio per cercare terreni più fertili alla sopravvivenza di questa nuova specie.
Vuoi per la conformazione geologica del posto, vuoi per uno strato culturale praticamente assente, l’Africa ha sempre subito l’influenza, o per essere più precisi, la prepotenza sia degli Americani prima, con le deportazioni in massa verso il Nuovo Mondo; e sia degli europei dopo, con le Guerre coloniali. In pratica gli africani sono stati sempre soggetto a qualcun altro.
Per fare un esempio pratico: uno dei tanti modi di come noi europei siamo andati a rompere i coglioni agli africani, basti dire che Leopoldo secondo re del Belgio, nel 1844 andò in Congo a rubare l’avorio da quelle parti, e inoltre sottomise i congolesi a lavorare per lui gratis per ottenere della gomma dalle piante. Risultato finale: repressione della popolazione con conseguente ecatombe di 10 milioni di abitanti su un totale di 25 milioni.
Considerata questa situazione critica da sempre!!! Adesso ci sono alcuni che vogliono risolvere i problemi dell’Africa trasferendo quegli abitanti in Italia o comunque in Europa (e mo magn… in Europa).
Visto e considerato che portare tutta o parte della popolazione africana in Italia e in altri Paesi, che forse ci aiuterebbero nel tempo, è comunque un’impresa immane; nel 1985 successe un qualcosa di molto interessante e unico: siamo andati noi dagli africani ad aiutarli portandogli del denaro.
Nacque LIVE AID, un doppio concerto per aiutare la popolazione etiope colpita da una grave carestia in quegli anni. E’ stato un modo molto utile per aiutare chi aveva bisogno... a casa sua!! L’incasso fu di 150 milioni di sterline!! Il tutto venne organizzo da Bob Geldof, un discreto cantante dei Boomtown Rats. I cantanti si esibirono tutti il 13 luglio del 1985 a Londra o a Philadelphia. È stato il più grande concerto di tutti i tempi!!
Alcuni nomi dei cantanti che si esibirono a Londra: Status Quo, Adam Ant, Ultravox, Elvis Costello, Sade, Phil Collins, Bryan Ferry, Bryan Adams, Queen, Dire Straits, David Bowie, Who, Elton John, Paul McCartney, ed altri.
Si esibirono a Philadelphia: Simple Minds, Pretenders, Santana, Madonna, Tom Petty, Eric Clapton, Led Zeppelin, Tina Turner, Bob Dylan ed altri. Il tutto trasmesso in mondovisione con collegamenti alternati tra l’Inghilterra e l’America.
Morale della favola: oltre allo straordinario bi-concerto, sembra che parte delle offerte si siano perse le tracce, soprattutto in Etiopia, dove le donazioni erano mirate. E colui che avrebbe rubato parte del colossale incasso, sarebbe Mènghistu Hailé Mariàm, un rivoluzionario, dittatore e militare etiope: un africano che ruba agli africani?
Come spesso accade: a far del bene ci si pente. Come si dice dalle nostre parti: “Va p faret lu segn la croc… e t cich” (Ti stati facendo il segno della croce… e ti colpisci negli occhi… )
Mario Ciro Ciavarella Aurelio