Redazione
San Marco in Lamis, martedì 23 aprile 2018 - Nel nuovo film Disney live action Dumbo, diretto da Tim Burton, Holt Farrier(Colin Farrell) è una ex star del circo che al ritorno dalla guerra trova la propria vita sconvolta. Il proprietario del circo Max Medici (Danny DeVito) assume Holt, insieme ai figli Milly (Nico Parker) e Joe (Finley Hobbins), chiedendo loro di occuparsi di un elefantino appena nato le cui orecchie sproporzionate lo rendono lo zimbello di un circo già in difficoltà.
Ma quando i figli di Holt scoprono che Dumbo sa volare, il persuasivo imprenditore V.A. Vandevere (Michael Keaton) e l'affascinante e spettacolare trapezista Colette Marchant (Eva Green) fanno di tutto per trasformare l'insolito elefante in una star. V.A. Vandevere recluta infatti l'elefante per il suo nuovo straordinario circo, Dreamland. Dumbo vola sempre più in alto insieme a Colette finché Holt scopre che, dietro alla sua facciata scintillante, Dreamland è pieno di oscuri segreti.
Con Dumbo si può dire che Tim Burton torni sul luogo del delitto, perché è stato proprio il suo Alice in Wonderland nel 2010 a dare il via alla mania cinematografica dei remake dei classici Disney. Dopo il miliardo di dollari incassato da Wonderland, Burton era stato subito cooptato per Maleficent, che invece è stato poi diretto dallo scenografo Robert Stromberg. Autore della sceneggiatura di questo remake è Ehren Kruger, attivo da oltre vent'anni e dietro ai copioni di Scream 3, Transformers 2-3-4 e di un'altra recente rivisitazione di un film animato, l'anime Ghost in the Shell. Mancheranno animali parlanti nel nuovo Dumbo: ci si propone di allargare sensibilmente la vicenda, con diversi personaggi umani che divideranno la scena con l'elefantino realizzato in CGI (dalle aziende Moving Picture Company e Framestore). Il plot originale rimarrà centrale, ma sarà alimentato dalle storie che riguardano il cast di contorno. D'altra parte, il Dumbo del 1941 è assai breve: 64 minuti, contro i 130 di questa nuova versione.
A proposito del casting, sembra che Burton abbia voluto costruire una summa del suo cinema, richiamando a sè vecchi amici: Michael Keaton da Beetlejuice e Batman; Danny De Vito di Batman - Il ritorno, Mars Attacks! e Big Fish; Alan Arkin da Edward Mani di Forbice; Eva Green da Dark Shadows e Miss Peregrine. Mancherebbe soltanto Johnny Depp. Nei trailer si ascolta l'obbligatoria ninna nanna "Baby Mine" ("Bimbo mio"), rieseguita dalla cantante norvegese Aurora Aksnes: l'indimenticabile canzone di Ned Washington (testi) e Frank Churchill (musiche) diede origine a uno dei momenti più toccanti della storia del cinema, e ottenne una nomination all'Oscar nel 1942, anche se poi il cartoon portò a casa solo la statuetta per le migliori musiche. Alla colonna sonora del nuovo Dumbo c'è come sempre il sodale Danny Elfman.
Tim Burton accetta un compito improbo e un po' sfrontato: rifare un capolavoro assoluto della storia del cinema. Burton si sforza di trovare una prospettiva differente per giustificare almeno in parte l'operazione. Cerca di compensare con il suo universo poetico (attenzione al diverso, ironia sulle aspirazioni artistiche, attori suoi vecchi amici) quello che si perde del film originale, cioè l'essenzialità e la magia della favola vera, quella che può fare a meno degli esseri umani. Il risultato non indigna, il che viste le premesse è già un mezzo traguardo, ma non è nemmeno memorabile. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)