Antonio Del Vecchio

San Marco in Lamis, mercoledì 3 aprile 2019 -  Riprende a suonare l’antico organo a mantice della cappella di Santa Chiara, a San Marco in Lamis. Si comincerà mercoledì 3 aprile alle ore 19,00 con il concerto di Gaetano Magarelli, organista molfettese di consumata esperienza. Si è formato in Italia e all’estero (Pianoforte, Organo e Clavicembalo),  con insigni maestri, quali Maria L. Tutalo, Francesco Di Lernia e Marco Bisceglie.

 Si è laureato in discipline musicali ed ha tenuto concerti in ogni dove. Si proseguirà il 10 maggio, alla stessa ora, con la performance del leccese Stefano Perrotta, giovane organista,vincitore della borsa di studio “Don Michele Giuliani”. Quest’ultimo sarà accompagnato dalle voci di Monica Paciolla e Maria Arcangela Tenace, rispettivamente soprano e mezzo – soprano, con brani  di  autori di levatura, quali: Pergolesi, Bach, Scarlatti, Mozart e Bellini. A proporre il programma odierno ci ha pensato la rettoria della cappella, unitamente ai devoti attivisti della struttura , capeggiati da Giancarlo Pettolino, orefice ‘vicino di casa’. Si tratta della seconda stagione concertistica, dopo l’avvenuto restauro del melodico strumento a mantice da parte di due valenti artigiani pugliesi, quali Leonardo Marrone di San Ferdinando di Puglia e Pierfrancesco Pagliarulo di Castellana Grotte.

Il primo si è occupato del restauro della cassa armonica, l’altro della parte meccanica ossia del mantice soffia-aria che ne costituisce, come risaputo, il motore principale dell’impianto sonoro. Come si legge nell’apposito cartiglio affisso sopra l’organo, la sua esistenza perdura dal 1848. Di altri restauri o aggiustamenti si sono occupati nelle diverse epoche vari sacerdoti rettori,  tra i quali spicca il predetto Don Michele Giuliani (1871 – 1959),   latinista di prim’ordine e conoscitore – docente di lingue straniere (si veda libro”Piccole Cose di Luigi Delle Vergini, avvocato di lungo corso e scrittore). Tra quelli più recenti, vanno menzionati Don Pasquale Del Mastro e Don Luigi Tardio, entrambi docenti presso il Liceo Classico del posto; il primo in storia e filosofia e l’altro in materie classiche.

succedutisi nel  corso degli anni, tra quali ci sono da ricordare illustri sacerdoti e professori, dal più antico canonico Don Michele Giuliani (1871 – 1959), latinista di prim’ordine e conoscitore - docente di lingue straniere, nonché musicista e compositore di chiara fama. Per chi ne volesse sapere di più, basta consultare il v.Piccole Cose di Luigi Delle Vergini, pp da 66 a 68, di recente in vetrina. Tra i ricordi  più recenti, troviamo tra i rettori del medesimo tempio:  Don Pasquale Del Mastro e Don Luigi Tardio, il primo osannato docente di Storia e Filosofia al Liceo Classico e l’altro docente di Lettere Classiche presso la medesima scuola e poi preside in quel di San Severo. E tanti altri ancora.

Va da sé che il restauro in parola si deve in parte alla ‘questua’ a tappeto condotta con abnegazione e pazienza da quelli del Comitato che gestisce le varie ‘cose’ del tempio, capitanato per l’occasione dal dinamico ‘vicino di casa’, Giancarlo Pettolino dell’orificeria Nardella e dal lungimirante Raffaele Fino, già sindaco ed amministratore di lungo corso della città. L’esecuzione dell’opera si deve, invece,  alla mano esperta di due valenti artigiani pugliesi, quali Leonardo Marrone di San Ferdinando di Puglia e Pierfrancesco Pagliarulo di Castellana Grotte. Il primo si è occupato del restauro della cassa armonica, l’altro della parte meccanica ossia del mantice soffia-aria che ne costituisce, come risaputo, il motore principale dell’impianto sonoroLo stesso  Il tutto è curato  da Giancarlo Pettolino  e da altri devoti attivisti. Dell’avvenuto restauro ed attivazione dell’Organo di Santa Chiara se ne parla ancora, a San Marco in Lamis

SAN MARCO IN LAMIS. Grande festa per il ripristino dell’organo a mantice nella Cappella di Santa Chiara, a San Marco in Lamis. In essa si venera la statua di Santa Rita, assai cara ai devoti del luogo sia per i festeggiamenti annuali che si fanno in suo onore, sia per i frequenti  pellegrinaggi che si ripetono verso il Santuario di Cascia, ma soprattutto per la diffusione del nome ‘Rita’, presenta in quasi tutte le famiglie. Il tutto ha avuto luogo, qualche giorno fa, in pompa magna, con la partecipazione di una folla di fedeli che oltre a riempire il piccolo tempio si è riversata anche all’esterno, pur di poter assistere ed essere testimone dell’evento definito dai più ‘storico’, per le ragioni che si diranno. Ad impartire la Santa Benedizione, assistito dal clero locale e dai rappresentanti del Comitato pro Santa Rita, ci ha pensato il vescovo di Foggia Francesco Tamburrino, alla cui diocesi appartiene da secoli e secoli la comunità locale. Dopo di che, a mo’ di collaudo, ha eseguito una serie di brani tratti dal migliore repertorio di musica sacra e barocca, il maestro Francesco Di Lernia, direttore del Conservatorio di Foggia, onorato in passato da un altro illustre musicista sammarchese, quale Luigi La Porta. L’esistenza dell’organo perdura dal 1848. Da qui il pensiero fisso dei tanti rettori della cappella succedutisi nel  corso degli anni, tra quali ci sono da ricordare illustri sacerdoti e professori, dal più antico canonico Don Michele Giuliani (1871 – 1959), latinista di prim’ordine e conoscitore - docente di lingue straniere, nonché musicista e compositore di chiara fama. Per chi ne volesse sapere di più, basta consultare il v.Piccole Cose di Luigi Delle Vergini, pp da 66 a 68, di recente in vetrina. Tra i ricordi  più recenti, troviamo tra i rettori del medesimo tempio:  Don Pasquale Del Mastro e Don Luigi Tardio, il primo osannato docente di Storia e Filosofia al Liceo Classico e l’altro docente di Lettere Classiche presso la medesima scuola e poi preside in quel di San Severo. E tanti altri ancora.

Va da sé che il restauro in parola si deve in parte alla ‘questua’ a tappeto condotta con abnegazione e pazienza da quelli del Comitato che gestisce le varie ‘cose’ del tempio, capitanato per l’occasione dal dinamico ‘vicino di casa’, Giancarlo Pettolino dell’orificeria Nardella e dal lungimirante Raffaele Fino, già sindaco ed amministratore di lungo corso della città. L’esecuzione dell’opera si deve, invece,  alla mano esperta di due valenti artigiani pugliesi, quali Leonardo Marrone di San Ferdinando di Puglia e Pierfrancesco Pagliarulo di Castellana Grotte. Il primo si è occupato del restauro della cassa armonica, l’altro della parte meccanica ossia del mantice soffia-aria che ne costituisce, come risaputo, il motore principale dell’impianto sonoro. Senza di esso , infatti, il complicato strumento musicale, resterebbe muto. In passato  non c’era chiesa che non avesse organo. Per cui a dare musica contribuivano tantissimi chierici e ragazzi in genere, chiamati in ogni occasione a manovrare le aste dei mantici. Per loro era una sorte di gioco o meglio una  ‘croce- delizia,’ quando si trovavano alle manovre. Pertanto, quando venivano chiamati dal sacerdote  o dal sagrestano rispondevano quasi sempre con gioia e disponibilità. Tanti tra quei ragazzi di una volta ricordano quei tempi con grande nostalgia e commozione, non solo in virtù dell’età della purezza, ma soprattutto per i valori di solidarietà e  di vicinanza che s’insegnavano e si praticavano a largo raggio in tutti gli strati della popolazione, diversamente da oggi dove, pare: Mala tempora cucurrunt

 Un tempo non c’era chiesa che non avesse un organo ad aria, croce delizia di tanti ragazzi dell’epoca, che venivano chiamati dall’organista di turno, a muovere le asti del mantice. La musica che emettevano tali strumenti era armoniosa, per via delle canne, suscitando nell’animo dei fedeli emozioni indicibili. Non a caso era detta musica sacra, alias gregoriana. Successivamente gli organi, vuoi per via di disfacimento dovuta all’incuria del tempo e dell’usura, vuoi per l’avvento di altri strumenti musicali più maneggevoli, come i pianoforti, altri ancora azionati da energia elettrica, man mano vennero meno o sparirono del tutto. Ora a Foggia e provincia se ne contano pochissimi. Da qui l’iniziativa lanciata dal Conservatorio Musicale “Umberto Giordano” di Foggia di effettuare ogni anno un itinerario concertistico alla riscoperta degli organi. Ecco il programma 2018, giunto alla sua seconda edizione. Si comincerà sabato 5 maggio, alle ore 19.00 dalla Chiesa Madre di Cagnano Varano, con la rimessa in funzione (da poco restaurato) l’organo di F.co e Luigi Renzulli del 1981 con il concerto eseguito dall’organista Francesco Scarcella.

Da giovedì 10 sino al 15 maggio si resterà attivi nel Capoluogo, con l’iniziale concerto previsto, alle ore 21.00, presso l’Auditorium del Conservatorio Musicale di via Arpi, mettendo in azione l’organo Mascioni 1957 di Dell’Orso e Lanzini di recente restaurato. Allo scopo si metterà in atto il concerto di inaugurazione “Organ and Friends”. Si esibiranno: Francesco Di Larnia all’organo, Angela Bonfitto, in veste di mezzosoprano, Antonio Carretta alla Tromba e Francesco Mastromatteo al violoncello; seguirà il Yapfon Horn Quartett ai corni con Antonio Falcone, Vincenzo Celozzi, Michele Rosito e Luigi Pensato. Lunedì 14 maggio, con inizio alle ore 19,15 presso la Cattedrale “B:M:Vergine Assunta – Organo di Francesco Zanin 2015 si terrà il concerto “Un viaggio musicale in Italia”, all’organo Edoardo Bellotti. Martedì 15 si ritorna, alle ore 15,30, al Conservatorio. Per rimettere in moto l’organo del predetto Zanin 2012. Precisamente all’aula n.31, dove sarà eseguito il concerto in onore di Adrano Banchieeri a 450 anni dalla nascita, con lezioni a cura del predetto organista  Bellotti, professore associato di organo, clavicembalo e improvvisazione- Eastman School of Music di Rochester (USA). Giovedì 24 maggio si chiuderà con il corposo concerto di Matteo Venturini eseguito all’organo ottocentesco di Santa Chiara, a San Marco in Lamis. Ma di questo si scriverà in dettaglio, a parte.

Marco in Lamis. Quest’ultimo, come noto, punta a  far conoscere e valorizzare gli antichi organi a mantice, ancora attivi in provincia di Foggia: Tra l’altro, quello della Chiesa di Santa Chiara di autore anonimo  risalente al 1848 di scuola napoletana, restaurato ed inaugurato lo scorso anno dall’organaro Pierfrancesco Pagliarulo di Castellana Grotte. L’iter restaurativo, iniziato dal compianto Don Luigi Tardio, è stato portato a termine da Giancarlo Pettolino, custode ed animatore del piccolo e caratteristico tempio, posto nel centralissimo Corso cittadino.  L’età costruttiva è riportata nel cartiglio posto in alto al predetto strumento musicale. Il concerto avrà inizio, alle ore 19,30. A suonare sarà l’organista toscano Matteo Venturini ( (Firenze, 1981); ha studiato al Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze conseguendo i diplomi in Organo e Composizione Organistica (2006) e Composizione (2007). Successivamente ha ottenuto il Diploma di Concertista in Organo (Künstlerische Ausbildung Diplom, 2008) presso la Musikhochschule di Friburgo – Germania sotto la guida di Klemens Schnorr ed il Diploma Post – Gradum “cum laude” (2011) in Improvvisazione Organistica presso l’Istituto Pontificio di Musica Sacra di Roma sotto la guida di Theo Flury osb. Infine ha conseguito, con il massimo dei voti, il Diploma Accademico di Secondo Livello in Organo (2013) presso il Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” di Perugia sotto la guida di Luca Scandali. Si è esibito con successo nelle principali città italiane e straniere, incidendo per varie case discografiche. È organista nella Chiesa dei Ss. Jacopo e Lucia e nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio in San Miniato – Pisa ed in diverse occasioni ha svolto anche attività di docenza in campo in varie realtà italiane ed estere.  Ecco, comunque, che cosa ci farà sentire durante il suo concerto sammarchese.Georg Priedrich Handel: Ouverture all’occasional oratorio HWV62 / Grave-Allegro-Adagio Marche; Johamann Gaspar Ferdinando Fischer /Giaccona in F.; Georg Muffat: Toccana nona; Johman Sebastian Bach: Wir Christenlenz BW V 1090 Har Gorr, nun schless den Himmel auf BW 1092; Allein zu dir, Her Jesu Crist BWV 1100, Toccana in mi BWV914; Domenico Puccini: Sonata 5 e Sonata 6; Da un manoscritto della Biblioteca del Seminario Vescovile di San Miniato (Pisa), Anonimo (secolo XVIII), Elevazione; Antonio Botti: Postcommunio; Pasquale Anfossi: Sinfonia per Organo.

 

Gaetano Magarelli - Nato a Molfetta (Ba) è diplomato in Pianoforte, Organo e Clavicembalo presso i Conservatori di Bari, Campobasso e Monopoli (Ba) con Maria L. Tutalo, Francesco Di Lernia e Marco Bisceglie e laureato con lode in Discipline Musicali (corso di Organo). Ha studiato Organo presso la Facoltà di Musica dell’Accademia delle Arti di Utrecht nella classe di Bernard Winsemius. Nel 2002 ha vinto il Primo Premio al Concorso Organistico Internazionale F. D’Onofrio di Carunchio (Chieti). Ha collaborato con la Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali, in qualità di organista e continuista, per le tournée del Coro Giovanile Italiano diretto da Filippo M. Bressan e Nicola Conci. Oltre all’attività concertistica si dedica alla ricerca musicologica; ha curato l’edizione critica della Passio D.N.I.C. secundum Ioannem, composta nel 1816 dal sacerdote e musicista molfettese Vito Antonio Cozzoli   (1777-1817). Ha al suo attivo alcune incisioni discografiche (Bottega Discantica, Digressione Music, Fe.N.I.A.R.Co.) da solista e con gruppi vocali e strumentali. È Organista e Maestro di Cappella della Cattedrale di Molfetta (Ba) ed è membro della Commissione Diocesana di Arte Sacra (settore Organi Storici).

San Marco in Lamis (FG) – Con il concerto dell’organista Gaetano Magarelli prende il via, mercoledì 3 aprile 2019 alle ore 19, presso la Chiesa di Santa Chiara a San Marco in Lamis, la seconda edizione del ciclo dei concerti Musica a Santa Chiara-Lungo la via Francigena.

La manifestazione, organizzata dalla Rettoria di Santa Chiara con la comunità pastorale S.S. Annunziata, Sant’Antonio Abate e Santa Maria delle Grazie, prevede tre appuntamenti musicali a cadenza mensile realizzati con l’obiettivo di valorizzare l’organo storico del 1845 recentemente restaurato e di ricordare, con l’istituzione di una borsa di studio intitolata a don Michele Giuliani, l’illustre concittadino.

In occasione del concerto inaugurale del 3 aprile, Gaetano Magarelli, organista e maestro di cappella della Cattedrale di Molfetta, concertista e ricercatore pugliese, presenterà un interessante programma con musiche di Pergolesi, Bach, Scarlatti, Mozart e Bellini.

I successivi appuntamenti sono in programma il 10 maggio (concerto del leccese Stefano Perrotta in collaborazione con le cantanti Monica Paciolla e Maria Arcangela Tenace) e il 7 giugno (concerto dell’organista napoletano Stefano Trancone).