Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, venerdì 6 aprile 2018 -  O se preferite questo articolo si potrebbe intitolare: “Il grande silenzio (nonostante i sorrisi)”. Viviamo da troppo tempo “un inequivocabile momento di inutile esistenza in vita della politica italiana”. Dopo gli Anni di Piombo, Tangentopoli e l’avvento (con la “a” minuscola) di Berlusconi, da qualche anno c’è una fase di stallo che non si decide di sbloccarsi. E che non riusciamo a definire bene.

  Tutti che vogliono cambiare l’Italia, ma nessuno si decide a farlo. Si fanno leggi “ad personam”, si può licenziare senza motivo e far lavorare chi si vuole, senza nemmeno dare uno sguardo alle graduatorie.  Andiamo a votare praticamente tutti gli anni e niente cambia.

 Viviamo in una Nazione che in pochi anni sta diventando un equivoco. L’Italia non  è più un Paese con un passato (molto lontano) straordinario e glorioso, ma è diventato “un’ipotesi”, “un modo di dire”, e tutto ciò che non si può definire in modo chiaro e netto.

 Da oggi sono iniziate le consultazioni per cercare di dare una Governo all’Italia, e tra i politici che sono stati accolti dal Presidente della Repubblica Mattarella, c’era anche Berlusconi.

 Ma cosa ci fa un italiano condannato in via definitiva nel Processo Mediaset per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita: condanna definitiva a 4 anni di reclusione, con il Presidente? Senza parlare delle decine di accuse in procedimenti penali archiviati o in dibattimento e in fase istruttoria.

 Appunto, senza parole. È difficile riuscire a scrivere qualcosa che non vada oltre epiteti e offese di qualsiasi genere verso non solo la persona in oggetto, ma anche verso tante altre che hanno ruotato intorno a lui per decenni. Vogliamo cambiare l’Italia? E come, con gente condannata e indagata in tutti i  modi possibili e immaginabili?  

 E poi questi devono anche dirci come comportarci? Ci devono legiferare? Devono punirci se sbagliamo? Non abbiamo speranze: la specie imprevista è in ogni latitudine, Italia compresa. E forse siamo proprio noi italiani ad aver dato l’imprimatur al genere umano di specie “non tanto voluta” dalla natura.

 Fermiamoci qui: sono sicuro che nei prossimi giorni avremo tante altre  cose da dirci quando non riusciranno a fare il Governo. E non lo faranno per il nostro bene: perché loro, vogliono assolutamente dare stabilità al Popolo Italiano!!!

 Soundtrack: “Viva l’Italia” - Francesco De Gregori

 Film recommended: “To Rome With Love” di Woody Allen

 

Mario Ciro Ciavarella