Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, giovedì 29 marzo 2018 -  Sulla figura di Gesù sono stati scritti finora qualcosa come 100.000 libri. Il primo non è un Vangelo, ma le “Lettere” che Paolo di Tarso scrisse ai primi fedeli della nuova religione, vent’anni dopo la morte di Gesù. E questi testi furono i primi documenti, precedenti anche ai Vangeli: quello di Marco è il più antico, scritto 40 anni dopo la morte di Cristo.

 Poi, con l’avvento del cinema e della televisione, la diffusione della Buona Novella prese altri canali di comunicazione, e su Cristo sono stati finora girati 200 film.

La figura di Gesù fa nascere tanti interrogativi: dio che muore, misericordioso e giustiziere allo tesso tempo, venne per “rivedere” la legge di Mosè (Vecchio Testamento), non sappiamo nulla dei suoi primi 30 anni, e sicuramente non era sposato anche se era un Rabbi.

Con queste premesse non è mai stato facile trarne una sceneggiatura per un film su Cristo. Eppure, come già abbiamo detto, sulla storia del Nazareno sono stati spesi chilometri di pellicola, per avvicinarsi alla realtà di 2.000 anni fa, o per fantasticare sulle sue parabole e capirne il vero senso.

Il film che si avvicina di più, come agiografia e consulenze storiche avute (anche dai musulmani), alla realtà storica, è il “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli. Il settimanale statunitense “TV Guide”, l’ha giudicata la migliore serie televisiva su Gesù di sempre. Andò in onda nel 1977 in sei puntate.

Un cast internazionale: c’erano Olivia Hussey nei panni di Maria),  Anne Bancroft (Maria Maddalena), Michael York (Giovanni Battista), Peter Ustinov (Erode il Grande), Valentina Cortese (Erodiade), Christopher Plummer (Erode Antipa), Maria Carta (Marta), Laurence Olivier (Nicodemo), James Mason (Giuseppe di Arimatea), Claudia Cardinale (l'adultera), Renato Rascel (il cieco nato), Rod Steiger (Ponzio Pilato), Anthony Quinn (Caifa), Ian Holm (Zerah), Ernest Borgnine (il centurione).

Gesù venne interpretato da un attore inglese sconosciuto al grande pubblico, Robert Powell (nella foto). Questo attore doveva interpretare nel film di Zeffirelli, Giuda Iscariota. Ma il caso volle che quando l’attore si presentò per il provino, aveva i capelli lunghi che gli scendevano sulle spalle.

Zeffirelli disse alla sarta di cucirgli addosso una veste lunga, pulita, non come un traditore ma… da Salvatore. Quando il lavoro venne finito, la sarta quasi svenne alla vista di quel Gesù… dal vivo.

Il ruolo di Gesù fu suo e quello di Giuda passò a Ian McShane.

Ci sono stati tanti altri film che hanno cercato di lasciare un’impronta nella storia del cinema, che hanno trattato il tema: vita di Gesù. Ma non tutti sono stati così completi e convincenti come quello di Zeffirelli. Martin Scorsese nel 1988 con “L’ultima tentazione di Cristo”, volle dare un’impronta fin troppo umana (anche sesso nella vita di Gesù): difficile analisi e risultato troppo confuso.

 I kolossal holliwoodiani, come “La tunica, “Il re dei re”, “La più grande storia mai raccontata”, puntavano esclusivamente sullo spettacolo esagerato, nello sfarzo e poco propenso a delineare bene i personaggi.

Anche Pasolini portò la figura di Gesù sullo schermo, solo seguendo un solo vangelo, “Il Vangelo secondo Matteo”, anche in questo caso un Gesù umano, possiamo dire comunista!! e che poco fa trasparire la dimensione   spirituale del personaggio. E grazie a questo film di Pasolini, che Matera è ancora oggi meta di troupe televisive di tutto il mondo.

Nel 1998 un interessante film sulla giovinezza di Gesù, “I Giardini dell’Eden”, di Alessandro D’Alatri. Film difficile, ma ben accettato dalla critica. Un giovane Cristo quasi New Age, che si immergeva quasi nel buddismo e in altre filosofie orientali. D’altronde, non sappiamo nulla della giovinezza di Gesù...

E poi, non possiamo dimenticare “Jesus Christ superstar” (1973) di Norman Jewison,  tratto dal musical di Tim Rice che ancora va in scena nei teatri di tutto il mondo. Opera nata prima come disco, poi come commedia teatrale musicale e infine come film.

Il film di Zeffirelli è come se prendesse il meglio da tutto quello che venne fatto in precedenza. Non ha voluto fare un film di protesta, nemmeno un film tragico raccontando solo la Passione di Cristo, e nemmeno ha voluto girare un film sui miracoli, si rischiava in questo caso di mettere in ridicolo l’operato del Maestro.

L’opera di Zeffirelli si è avvalsa di consulenti non solo della religione cattolica, anche di altre religioni: protestanti e musulmani. Non dimentichiamo che Gesù per i musulmani è il secondo profeta più importante, dopo Maometto. E la Madonna è l’unica donna presente nel Corano: a lei è dedicata un’intera Sura (capitolo).

Gesù Cristo ha lasciato tracce dappertutto: nei libri, nei dischi, nei film e anche in altre religioni, che lo considerano comunque… una brava persona!!!

Mario Ciro Ciavarella

P.s.: guardate nel film di Zeffirelli con attenzione l’interpretazione di Michael York (Giovanni Battista), per me vale almeno un altro film intero su Gesù…