Grazia Galante
San Marco in Lamis, mercoledì 28 marzo 2018 - I riti della Settimana Santa si accentrano nell’arco di meno di una settimana. Il Mercoledì e il Giovedì Santo nella chiesa dell’Addolorata i Confratelli, vestiti con camice, mozzetto e scapolare, cantano li fruffecicchie (profezie), che sono 15 Lamentazioni tratte dall’Antico e Nuovo Testamento. La sera del Giovedì Santo inizia la visita ai cosiddetti Sepolcri che continua per tutta la mattinata del Venerdì.
I fedeli delle diverse parrocchie nel passato si recavano nelle varie chiese processionalmente. In tale giorno si coprivano tutte le immagini che si trovavano in chiesa e si spogliavano gli altari. Le bambine portavano in processione, dietro il versamento di un’offerta, sulle braccia un cuscino con i simboli della Passione: la corona di spine, i chiodi, i dadi, la scala, la fune, il martello, la lancia ecc. e il fazzoletto della Veronica.
All’alba del Venerdì Santo anche la statua della Madonna Addolorata viene portata in processione per le vie del paese alla ricerca del Figlio nei vari Sepolcri, abilmente preparati e addobbati da persone esperte ( Nel passato venivano adornati con “piatti coperti di grano giallo, coltivato dalle devote per qualche mese al buio di qualche stipo e di qualche cassettone, perché sia del pallore che si addice alla circostanza.” (G. Tancredi) E’una delle processioni più toccanti della Settimana Santa. Partecipa una folla immensa di cittadini di ogni età e censo a cui si aggiungono tanti sammarchesi che per motivi di lavoro vivono fuori paese.
E’ molto commuovente al mattino presto sentire i due cori, quello maschile e quello femminile, che alternativamente cantano lo Stabat Mater. E’ questa forse la processione più sentita e senza dubbio la più partecipata. Anche la sera la statua della Madonna Addolorata ripercorre le strade del paese preceduta, questa volta, da numerose fracchie.