Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 21 marzo 2018 -  Evidentemente a molti, ancora non è chiaro il concetto che la coscienza umana è troppo complessa per essere sostituita da macchine. Soprattutto se queste non hanno “esperienze di vita”. Se non hanno avuto un vissuto che abbia avuto a che fare, non solo con la propria coscienza, ma anche con quelle degli altri. Il problema non è a senso unico: l’errore, se c’è, potrebbe essere causato da uno dei due “poli opposti”. Uomo o macchina.

 Prendiamo un pedone e un automobilista. A volte l’errore viene causato da entrambi in casi di incidenti stradali. Ma quando questo non succede, allora bisogna capire chi ha sbagliato. E in questo caso la coscienza più alterata è quella responsabile dell’incidente. Ma se alla guida dell’auto non c’è una persona, ma un robot, allora il tutto si fa molto più complicato. I robot che stirano, quelli che fanno da badante, che aiutano un cane ad uscire fuori da sotto una macchina… e tante altre situazioni che ricordiamo raffigurate sulle figurine di tani decenni fa. Era un futuro che adesso sta diventando realtà e attualità, e altamente pericolosa. Soprattutto quando gli uomini devono!! essere sostituiti dalle macchine.

Le macchine non hanno né anima e nemmeno coscienza. Non provano emozioni e… non guardano in faccia a nessuno!! Non sono i robot del film “Io Robot” tratto da un libro di Asimov. Dove alcuni robot si ribellano agli uomini poichè, evolvendo, hanno acquisito anche anima e cervello con neuroni.

Eppure pochi giorni fa un’auto che si guida da sola ha investito e ucciso un pedone, in America. Dove c’è la Uber, un'azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione mobile. Forse l’intelligenza artificiale dell’auto non ha distinto un oggetto da un essere umano, e nel dubbio avrà investito tutti e due!! Infatti, c’è da dire anche che il pedone era su una bici e non ha attraversato sulle strisce pedonali. E allora quest’auto straordinaria è anche punitiva!! Ha dato una lezione ad un essere umano che non ha rispettato il codice della strada dei pedoni.

Potremmo trovarci di fronte a nuove auto concepite a far rispettare, pena la vita, le indicazioni stradali. Una specie di auto dotate di… licenza di far male!! Anche perché: e chi le mette in carcere?? Anzi, sono auto dotate del senso della giustizia a tutti i costi. La coscienza degli uomini non ha limiti. Nel senso che la natura ci ha lasciato larghi margini di pensiero. Le macchine non hanno un “raggio d’azione mentale” molto ampio, ma sono state standardizzate dai noi stessi umani. Machine-robot che incorporano dentro di loro una coscienza non elettiva: non guardano in faccia a nessuno. Come noi le abbiamo insegnato ad agire!! E chissà se non avranno ragione loro.

Come dire: la natura è stata troppo libera con gli umani?? E allora adesso tocca a noi dire ciò che è giusto e ciò che non lo è alle macchine!! In modo metodico!!

Soundtrack: “Il motore del 2000” - Lucio Dala

Film recommended: “Blade Runner” di Ridley Scott

 

Mario Ciro Ciavarella