Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 14 marzo 2018 -  Non si riusciva facilmente a spingere e far rotolare un pallone che era stato creato da mani piccole ma forti. Le cuciture tenevano insieme esagoni imperfetti, che davano un senso di molta precarietà a quella forma che ricordava a volte un’anguria. Eppure era un pallone da calcio. Il grasso che cercava di dare un tono e una forma stabile al tutto, colava, e veniva tolto involontariamente dalle mani dei giovani calciatori, ogni volta che lo prendevano in mano per una rimessa laterale.

 Le traiettorie erano improvvisate: non c’era verso di dare una direzione retta, ogni volta che un calcio veniva dato al pallone di una volta. I palloni attiravano intere generazioni, come se fossero Terre Promesse da raggiungere a tutti i costi.

Il cuoio del pallone di una volta aveva la fisionomia di un pugile, che ne aveva presi tanti, di pugni. Sembrava che i palloni di una volta ti guardassero con sguardi di sfida: volevano vedere se erano più duri i tuoi piedi, oppure la loro sostanza. Una sostanza con la quale i sogni di tanti, cercavano di avverarsi…

 Ho messo un po’ di poesia, ma era d’obbligo: il calcio di una volta sfidava la logica dell’uomo. Sfidava tutto ciò che poteva contrapporsi tra ragazzi che calciavano un pallone e la natura che cercava di fermarli. Natura come: il vento, un terreno scivoloso e per niente agevole, la pioggia…

Nel corso della serata in oggetto, il sottoscritto con alcuni amici, ci esibiremo in una breve scenetta di pochi minuti, dove cercheremo di far riscoprire, a quelli che l’hanno vissuto; e conoscere, a quelli che ne hanno sentito parlare, il Torneo Cittadino di calcio.

Alcuni anni fa ci fu una sfortunata e timida iniziativa per far risorgere il suddetto torneo, ma purtroppo l’esito non è stato positivo. Quindi, potremmo considerare come ultima edizione della “Coppa Città di San Marco in Lamis” quella del 1991.

E con l’avvento del calcetto, anche il calcio, come torneo estivo, svanì nel nostro paese. E quindi ci siamo messi in quattro per cercare di far sorridere su alcuni aspetti, completamente inventati, su quello che poteva essere una partita di calcio amatoriale di qualche decennio fa.

La scenetta si svolge a bordo campo, dove un improvvisato allenatore “dirige” una squadra… più scarsa di lui!!! Cercando di evitare le invettive dell’arbitro e indirizzando i suoi giocatori sui “tortuosi sentieri” del campo sportivo fatto di… “vriccidd”.

 Vedremo alla fine se questa squadra vincerà la finale, oppure se saranno gli avversari a vincere la coppa!!

Personaggi e interpreti:

Allenatore: Mario Ciro Ciavarella

Arbitro: Pasquale Villani

Calciatore n.1: Giovanni Spagnoli

Calciatore n. 2: Francesco Coco

Fate attenzione, voi del pubblico, che il pallone non arrivi… alle Case Popolari, cioè in platea…

 

Mario Ciro Ciavarella