Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, venerdì 2 marzo 2018 -  Dicevamo in un articolo di qualche giorno fa: per facebook parlare chiaramente di Fascismo e ritenerlo anche un modello politico per le prossime generazioni, non è un reato tale da poter essere bloccati momentaneamente o per sempre. Tutto questo perché il social network non considera le ideologie politiche pericolose, avendo globalizzato il tutto.

 E considerando il mondo tutto uguale, senza distinzione tra politica, religioni e società in genere. Anche se in alcuni Paesi un certo modo di far politica ha recato dei danni.

Però attenti al sesso, che lì la scure del censore cadrà di sicuro. Alcuni patiti di facebook spesso scrivono: “Arrivederci tra 15 giorni: sono stato bloccato per una foto di nudo”. Altri addirittura vengono completamente oscurati per “reati” più gravi. E per poter risorgere a nuova vita virtuale, si iscrivono di nuovo a facebook con credenziali diverse.

E te ne accorgi quando ti chiedono l’amicizia con la loro foto ma con uno pseudonimo: in quel momento capisci che quella persona è risorta virtualmente.

Sul sesso, facebook non scherza. Anche se a volte sembra che lo faccia. Infatti più di una volta il social ha bloccato utenti che hanno ad esempio postato la foto de “L’origine del mondo” (che non metto: non voglio rischiare). Un’opera d’arte del pittore Gustave Courbert.

Esposta a Parigi al museo d’Orsay. Dove si vedono chiaramente le parti intime di una donna completamente nuda distesa su un letto. Mettendo questa foto su facebook si rischia di essere bloccati per mesi.

La domanda è semplice: quelli che censurano le foto su facebook, sanno quello che fanno? Voglio dire: conoscono un minimo di storia dell’arte  per poter dire che quelle foto che rappresentano dei dipinti o delle sculture, non sono affatto oscene, ma fanno parte del patrimonio umano?

Adesso è toccato ad essere censurata e rimossa da facebook addirittura alla prima opera d’arte dell’uomo: “La Venere di Willendorf” (nella foto). Un’opera che risale al paleolitico, 30.000 anni fa, una statuetta di 11 centimetri, dalle forme femminili pronunciate, scolpita nella pietra calcarea, simbolo della Madre Terra. È stata scoperta all’inizio del XX secolo nel villaggio austriaco di Willendorf e fa parte della collezione del Naturhistorischen Museum di Vienna (Nhm).

La foto “pornografica” è stata rimossa nel dicembre scorso. Ora mi chiedo: ma chi siede dietro quelle scrivanie dalle quali si decidono le sorti del traffico informatico che passa attraverso facebook? È gente che sa quello che fa oppure agisce di istinto? O addirittura a secondo della bellezza di quello che viene postato?

Voglio dire: se la Madre Terra fosse stata molto più bella e attraente, può darsi che non rischiava la cancellazione? Può dipendere anche dall’aspetto? Il dubbio è forte: quelli di facebook vogliono solo vedere gente bella e natura attraente. E allora se alla base della cancellazione di post fotografici c’è anche la bellezza, si dovrebbero cancellare quantità industriali di foto.

 E allora andiamo al sodo: un ippopotamo pubblicato su facebook avrebbe motivo di esistere?? È brutto, ed è anche nudo!! La Fiat “Duna” (ma anche la “Multipla” non scherza…), sarebbe lecito postare una sua foto su internet?? Penso di no. Le torte fotografate e venute male da casalinghe che hanno tanto tempo da perdere, hanno motivo di esistere  su facebook? Anche queste foto con torte non lievitate sono da cancellare.

Anche molte foto di gente in costume non scherzano: ci sono tanti di quei gruppi in riva al mare che non ci fanno capire la qualità dell’acqua in quella zona, sono troppo ingombranti. Tagliare anche queste foto, grazie.

E i politici!!! Vogliamo che anche i nostri politici possano spadroneggiare con le loro facce su facebook come se niente fosse? Anche loro meriterebbero una commissione di controllo per decidere quale faccia fa ridere, quale fa schifo, e quale sembra salvarsi. Anche in questo caso tagliare le foto inutili di tante facce inutili di tanti politici inutili.

Andando avanti di questo passo, su facebook rimarrebbero solo i tramonti, i fiori, molti animali e qualche frase che ci dia un senso compiuto della nostra esistenza. Avremmo questo social ridotto ai minimi termini, con pochissimi iscritti, che volendo postare qualcosa ci penserebbero più di una volta.

In pratica, un facebook di pensatori, senza il coraggio di scrivere quello che si pensa. E con pochissime foto pubblicate: anche la razza del “Gatto nudo” potrebbe essere censurata.

Soundtrack: “Nessuno mi può giudicare” - Caterina Caselli

Film recommended: “Il mostro” di Roberto Benigni

 

Mario Ciro Ciavarella