Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, sabato 3 febbraio 2018 -  Non nascondiamoci: diciamolo chiaramente che non c’è da troppo tempo un Uomo Forte nella politica italiana. Uno che riesca a rimanere in sella consecutivamente almeno dieci anni. In sella intendo come Capo del Governo, e non come Deputato o Senatore. Lì di uomini simil-forti ce ne sono fin troppi. Non riusciamo ad individuare un politico che metta tutti “in riga” e che diriga la nostra Nazione con polso fermo e sguardo fiero verso il futuro. Una descrizione del genere potrebbe far venire in mente politici del passato come Andreotti e Craxi.

 Senza dubbio questi due sono stati dei politici di peso ai loro tempi, quando si viveva in un Paese che era molto più facile governare: eravamo “tutti ricchi” e non c’erano problemi su come gestire l’immigrazione degli ultimi anni. Due problemi enormi che nessuno degli attuali politici riesce a risolvere.  E allora ci si guarda intorno e si pensa che in passato, quando qualcuno che era forte, forse fin troppo, era “riuscito” a risolvere tutti i problemi di allora. Almeno così ci venne fatto credere da alcuni.

Zero delinquenza, tutti che lavoravano, nessuno discuteva, colonia estiva per i “figli della lupa”, e ricreazione per tutti ogni sabato. Tutto questo venne fatto da Benito Mussolini.

State attenti: il presente articolo non vuole essere un elogio al Fascismo, state attenti. Ma vuole essere una critica (recensione) non solo cinematografica ma anche sociologica di un film appena uscito che si intitola, “Sono Tornato”. 

Nel film il Duce viene presentato come un manipolatore dell’opinione pubblica, anche se catapultato nell’Italia di oggi. Non sa cosa sia internet   e nemmeno il televisore. Ma si adegua subito, e lancia proclami (come fece all’epoca) guardando dritto negli occhi di quelli che gli scattano foto dai telefonini.

Benito, non si sa come, nel film si ritrova a Roma e subito capisce che ci sono troppe cose che non vanno in Italia. L’Italia non ha conquistato l’Africa, e Roma è invasa dagli africani. Con addirittura un bambino di colore con addosso la maglia numero dieci di Francesco Totti.  

E allora, il suo lavoro iniziato dal Ventennio non è mai finito? Ci si chiede il Duce nel film. Evidentemente no. Ma non perché il Fascismo esiste ancora, ma perché troppo tempo è passato e tutto è cambiato. Come se (faccio un esempio, capitemi), Gesù tornasse sulla terra e vedrebbe che quello che lasciò 2.000 anni fa è rimasto quasi invariato.

Come dire: con il tempo che passa i problemi non è detto che vengano risolti. L’Uomo Forte che manca non ha dato continuità a quello che venne fatto tanti anni prima. Come se la linea della storia si fosse interrotta più volte, senza che nessuno sia riuscito a tenere alto il nome dell’umanità sul resto del Creato.

Tutto questo è stato generato, sia nel film che nella realtà, da un vuoto di idee che riempie la politica italiana. Sembra un paradosso: siamo bombardati da idee, ma sono vuote, effimere, difficilmente realizzabili.  Poiché i problemi sono tanti e a volte cozzano tra di loro: aiutare i migranti e fregarsene dei pensionati e dei tanti ammalati che spesso vengono penalizzati su diritti che anni prima avevano.

Il problema è quello: cozzano le idee, sono non sempre logiche, e soprattutto in campagna elettorale le soluzioni fioriscono come mandorli in primavera. Dal prossimo 4 marzo si potranno risolvere tutti i problemi. Chissà perchè non sono stati risolti un anno fa, tre anni fa, e così via.

Sapete perché viviamo questo paradosso da tempo? Perchè manca  l’Uomo Forte!! Di qualunque colore esso sia. Non è detto che dovrebbe essere nero o rosso. Un colore magari neutro, mai visto prima. Anche il meccanismo elettorale non sempre è chiaro e giusto: vi rendete conto che andremo a votare ancora una volta senza poter scegliere noi elettori il candidato?? E che tra Camera e Senato non c’è la stessa logica di ripartizione dei seggi??

E tutto questo succede sempre perché manca l’Uomo Forte. Che non farebbe mai delle congetture del genere per creare sconcerto, e una legalità non tanto legale, che ci rilega ad essere delle marionette nelle mani di insipienti politici.

All’orizzonte della politica non si vede nulla di nuovo. E stiamo attenti che non arrivi da non troppo lontano qualche eco di situazioni politiche già viste e vissute e finite in un modo che ha messo uno contro l’altro tanti italiani.

Soundtrack: “E’ l’uomo per me” - Mina

Film recommended: “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti       

 

Mario Ciro Ciavarella