Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, giovedì 1 febbraio 2018 - Non sono mai riuscito a concepire il sacro nel mondo pubblicitario. Non capisco come si possa conciliare divinità o comunque elementi spirituali con prodotti da pubblicizzare. Non vedo il nesso. Cioè, qualcuno vuole dire che anche dio compra quel profumo o quel vestito? E questo sarebbe sufficiente per attirare chissà quanti acquirenti per convincerli a comprare quei prodotti? Penso di no. Dio che preferisce quelle scarpe ad altre, non è un modo di pensare del popolo. Voglio dire: non è la scelta di dio che potrebbe influenzare il mercato delle calzature.
Quando si usano immagini sacre lo si fa unicamente per attirare l’attenzione. Come quando si stampa un manifesto pubblicitario molto più grande di altri della concorrenza. Ma le immagini di Madonne e di Cristo nulla smuove sul piano delle “copie vendute” di quei prodotti.
In principio fu Oliviero Toscani, il fotografo, che nel 1973 ideò la campagna pubblicitaria per i “Jeans Jesus” con lo slogan: “Chi mi ama mi segua”. Ritraendo il fondo schiena della modella Donna Jordan, stretto dentro cortissimi shorts.
Da allora di tempo ne è passato tantissimo. All’epoca vedere una pubblicità del genere scandalizzava praticamente tutti: credenti e non. Ma con il tempo che passa, e con le tantissime campagne pubblicitarie che sono state lanciate da allora fino ad oggi, ciò che scandalizzava tanto tempo fa, adesso è pura normalità.
Non ci meravigliamo più di nulla!! Anche di uno spot usato da un marchio della Lituania che produce abbigliamento. Dove Gesù e la Madonna indossano i suddetti abiti. La Corte europea dei diritti umani legittima e difende l'uso di simboli religiosi nelle pubblicità e condanna la Lituania per aver multato un'azienda che si è servita di Gesù e Maria su poster e internet per vendere vestiti.
Quindi, non solo è legale utilizzare immagini cristiane, ma secondo me è anche inutile. Non ci meravigliamo più di nulla. È quello il problema principale. Ma chi volete che si meravigli nel vedere Gesù in jeans? Con l’arrivo di internet e con i suoi derivati, abbiamo ormai di tutto e di più davanti i nostri occhi.
Siamo talmente assuefatti da notizie e foto, che tutto quello che vedremo domani è un già visto. Niente di nuovo sotto il sole!! Aveva ragione l’Ecclesiaste! E colui che scrisse questo libro della Bibbia (re Salomone?) non sapeva nemmeno dell’esistenza in futuro di internet!! (O lo sapeva??)
Tra sacro e profano ormai non c’è più nessuna linea di demarcazione. I due generi si sono mescolati così bene che spesso confondiamo le cose del cielo con quelle della terra. E sappiamo benissimo che dio non indossa nessun tipo di pantaloni o di gonna.
Poiché le cose del cielo non sono materiali. Ma sono fatte solo con i pensieri.
Soundtrack: “E ti vengo a cercare” - Franco Battiato
Film recommended: “Lifeline” di Armando Bo
Mario Ciro Ciavarella