Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 31 gennaio 2018 -  È diventato un delitto non amare più una persona. Che potrebbe essere benissimo la moglie o il marito. Il matrimonio in certi casi, inteso da un certo punto di vista, potrebbe diventare un carcere a vita. Una condanna “a morte”, essendo stati uniti una volta e per sempre.  Sinceramente faccio sempre più fatica a comprendere “la Specie imprevista”. Siamo sinceri: non è facile amare per sempre la propria moglie o il proprio marito. L’amore può benissimo finire o affievolirsi per mille motivi.

  Se poi in contesti coniugali ci si mettono anche tradimenti, figli illegittimi, comportamenti scorretti da una parte di uno o di tutti e due i coniugi, ma come si fa a rimanere insieme?? Perché l’ha detto dio? E allora questo dio ci vuole condannare ad amare per sempre persone che non amiamo più!!

 Il discorso non fila per niente!!! siamo sinceri!!! Non nascondiamoci dietro il solito dito che viene spesso messo tra il nostro naso e quelli degli   altri, quando non sappiamo come uscirne fuori da vicende talmente semplici che facciamo di tutto per far finta di non capire!!

 E siccome quando l’amore finisce, secondo alcune menti eccelse che sono direttamente collegate con la mente di dio, è peccato grave; le stesse menti hanno escogitato come castigare quelli che non vogliono più  bene il proprio consorte: delitto e castigo!!

 Il castigo potrebbe essere: quelli che si sono risposati dopo il divorzio, per poter riavvicinarsi all’eucarestia, non devono più avere rapporti intimi!!! Detto questo potremmo mettere fine alla logica del mondo: chiediamo urgentemente al dittatore coreano Kim di accelerare la pratica della bomba atomica, così puttanate del genere il genere umano non potrà più sentirne!!!

 Però, prima cerchiamo di ragionare, cerchiamo. Il cardinale Ennio Antonelli, si è fatto promotore della suddetta proposta, quella di far rimanere casti fino a quando non muoiono, i risposati, altrimenti niente  ostia in bocca. Sì, ma come farà la Chiesa per controllare che queste “pecore smarrite” che vogliono riconciliarsi con dio (diciamo così…) realmente non fanno sesso?? Non vorrà mica il cardinale mettere delle telecamere nelle abitazioni delle coppie che si sono risposate dopo il divorzio?? Oppure sarà direttamente dio a controllarle??

 Richiamiamo Kim?? Aspettiamo ancora un po’. Addirittura sempre lo stesso cardinale, parla di gente (i divorziati) che si deve  riconvertire(???!!!) Scusate, divorziare non è mica un omicidio o chissà quale peccato mortale!! Riconversione? Ma in che senso?? Non so se quando la gente parla si rende conto del peso delle parole che pronuncia!!

 Proprio per non sbagliare, suggerite alle nuove coppie che vivono nel peccato e che si devono riconvertire, cosa possono e cosa non possono fare. Tipo, i divorziarti che si sono risposati possono: giocare a Monopoli, giocare al Superenalotto, andare all’Ikea se entrambi i coniugi sono d’accordo, prendere la macchina di lui nei giorni dispari, e quella di lei in quelli pari; avere lo stesso profilo facebook; parlare uno alla volta, anche se l’altro coniuge ancora non inizia il suo turno da qualche anno.

 E quindi suggerire eventuali divieti sempre alle coppie di cui sopra: non spiare il vecchio coniuge per non ripeccare di nuovo, avendo la tentazione di sposarlo ancora una volta.

 Come concludere un articolo del genere??? Mi verrebbe voglia di fare una pernacchia!! Ma non la faccio: non vorrei che qualcuno che è direttamente collegato con la mente di dio, gli suggerisca che chi fa pernacchie è un peccatore peggiore di quelli che divorziano.

 Soundtrack: “Insieme a te non ci sto più” - Caterina Caselli

 Film recommended: “In the mood for love” di Wong Kar - wai

 

Mario Ciro Ciavarella