Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, sabato 27 gennaio 2018 - Da domani, 27 gennaio 2018, in mostra permanente al Museo della Shoah di Roma, in Via del Portico d’Ottavia 29, tre maxi quadri sul tema di Nick Petruccelli (classe 1940). L’artista, novella ed originale ‘voce’ dell’arte figurativa contemporanea, è originario di San Marco in Lamis, dove ha sempre vissuto, dopo l’annosa e tormentata emigrazione giovanile, trascorsa in Australia (dove ha frequentato la Techinics School di Melbourne) e in Germania. Si tratta di due opere della collezione“Fabbriche della morte” e di una del “grande bluff”.
Le predette raffigurazioni, cm. 100 per 80, sono state realizzate con la tecnica dell’acrilico e nitro, nel 2005. A scegliere le opere è stata la stessa direzione della fondazione romana, impegnata quest’anno a commemorare gli 80° anni dell’emanazione delle leggi razziali contro gli ebrei, firmati da Mussolini, nel 1938. Lo ha fatto per far piacere all’amico - alleato Adolf Hitler, di cui rimarrà fedele sino alla fine, trascinando l’Italia nel baratro della sconfitta della guerra e del disonore. La rappresentazione figurativa della questione è quanto mai perfetta, aiutato com’è l’artista dalla sua connaturata ultra sensibilità e predisposizione al pessimismo.
Pessimismo non folkloristico, ma che nasce come reazione al consumismo e alla disumanizzazione del mondo attuale, uscito dall’orrore dell’ultima grande guerra e mortificata nei decenni più recenti dal consumismo, dove i valori scompaiono sostituiti unicamente dal Dio denaro. Guardando le opere del Petruccelli sul tema, la visione che si ha del tragico evento è nuda e cruda, riflettendo per sommi capi il carattere e modo di essere dell’autore, scevro da ogni influenza manieristica o moda che sia. Per cui il dolore e l’estrema sofferenza dei soggetti rappresentati li si cogliono in profondità ed essenza. È lo stesso dolore che si avverte nella crocifissione e nel volto del Cristo sofferente della Via Crucis, che egli traduce in tante opere sia di tipo acrilico – nitro, sia nelle sculture lignee.
A promuovere la mostra in parola è stata la Fondazione del Museo della Shoah, unitamente alla comunità ebraica della Capitale, considerata tra i sodalizi più importanti del mondo europeo ed occidentale. L’anzidetto fondazione del museo era sorta nel 2008 con l’intento di essere al passo con altre similari istituzioni (Gerusalemme, Washington, Berlino, Londra, Parigi) che già da tempo disponevano di Musei dedicati all’argomento. Ma non è finito. L’anzidetta mostra in futuro cambierà sede.
Infatti, dovrà essere trasferita nel maxi- contenitore che sarà realizzato, su progetto dell’architetto Zevi, nella villa Torlonia, una delle osasi di verde tra le più belle della Capitale. L’ascesa del Petruccelli e l’allogazione delle sue opere in merito farà conoscere al mondo non solo un grande artista, come Petruccelli, ma renderà visibile al massimo anche la città dove egli è nato ed ha vissuto finora, ossia San Marco in Lamis. Ed è per questo che la notizia non appena sarà diffusa, sarà accolta dalla gente con vivo entusiasmo ed interesse.