Giulio Ianzano

San Marco in Lamis, venerdì 19 gennaio 2018 -  L’evento è articolato in tre sessioni: La prima parla della violenza di genere : “E’ una gravissima forma di discriminazione legata ad una cultura sessista che svilisce la donna, ne oggettivizza il corpo e ne limita l’individualità, la visibilità e l’autorevolezza. E’ un problema culturale e in quanto tale appartiene a tutti, non solo alla donna, è un problema capace di infiltrarsi subdolamente in tutte le sfaccettature della vita familiare, affettiva, economica, sociale, politica ma è soprattutto una gravissima violazione dei diritti fondamentali: quali il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza, alla dignità, all’integrità fisica e mentale, all’uguaglianza tra i sessi” .

 Dal 1995-1996 l’OMS ha iniziato a valutare la violenza come fattore eziologico e di rischio per una serie di patologie di rilievo per la popolazione femminile, sono stati difatti condotti numerosi studi non solo sulle disfunzioni ginecologiche, ma anche sui disturbi mentali, sulla depressione, sui disturbi alimentari e sui disturbi d’ansia. Sussiste quindi una chiara indicazione a valutare la violenza di genere anche come un problema di sanità pubblica, che deve interessare tutti gli operatori sanitari nella salvaguardia dell’evento e nel trattamento degli esiti in termini di danni alla salute fisica e psichica.

In questo contesto si inserisce un nuovo modello Infermieristico definito Emergency Nurse Practitioner ,  massima espressione nell’anglosassone modello di PS See&Treat. Colui che guarda e tratta è un Infermiere che è stato specificatamente formato per affrontare autonomamente situazioni di minore entità. Infatti questa figura può essere inserita come chiave di volta anche nel “percorso rosa”, innovazione che consente di far entrare la donna vittima di violenza in una “via” privilegiata che assicura assistenza, sicurezza e protezione.

La seconda parte vede i lavori su un’assistenza infermieristica di qualità ovvero una serie di relazioni che parlano della garanzia della qualità e continuità durante tutto il periodo di gestione del paziente, sia in ambiente ospedaliero che a domicilio. Infatti si parlerà delle conoscenze di base, nei riguardi del PICC e del suo utilizzo durante tutto il processo di assistenza, soprattutto alla gestione dello stesso, per cercare di ridurre al minimo l’incidenza di infezioni che purtroppo anche questo presidio presenta. Un altro lavoro è la valutazione e la soddisfazione del paziente riguardo la gestione e la cura del suo dolore post-operatorio nell’ambito della chirurgia addominale maggiore, attraverso studi e somministrazioni di schede di valutazione e questionari somministrati ai pazienti a partire dall’immediato post-operatorio. L’importanza dell’infermiere di Triage in un Sistema Sanitario orientato alle regole della Clinical Governance, che è chiamato a sviluppare una cultura di continuo miglioramento dei processi che rendono la decisione di Triage un elemento fondamentale per la tutela della salute del paziente, contribuendo significativamente all’organizzazione dell’attività complessiva del Pronto Soccorso.

 

La terza parte verte sull’aggiornamento / formazione generale e specifica dei lavoratori in ambito sanitario:  start-up e tutoring associativo per una proposta FAD.

Dalla valutazione del rischio stress lavoro-correlato alla promozione del benessere lavorativo