Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, giovedì 18 gennaio 2018 -  Non capisco come mai solo adesso ci si meraviglia “dell’esplosione” delle baby gang a Napoli. È sempre stato così! Non c’è nulla di nuovo  sotto il Vesuvio. Checchè ne dica il sindaco De Magistris che, tempo fa,  istituì (addirittura) un ufficio comunale dove, alcuni impiegati, dovevano monitorare (spiare!!!!) tutti gli italiani che parlassero male di Napoli!!! (Ma và???)

 Per poi essere denunciati!!! Come successe al giornalista Giletti il quale disse che quelle volte che andò a Napoli, la trovò sporca. Querelato!!

 Non so dove risieda il buonsenso di troppa gente. Non so se l’Umanità tutta, qualche volta, si mette davanti ad uno specchio, e come fa a non sputarsi in faccia. Un giorno sì e un altro pure.

 Una della battute più felici degli ultimi anni che circola a Napoli è quella in cui si dice che il telefilm “Gomorra” a Napoli si vede anche senza parabola e abbonamento a Sky: basta affacciarsi ad un balcone e vedere fuori…

 Non capisco come tutti questi delinquenti in erba una volta presi non vengano messi nei carceri minorili (esistono ancora?) E allontanate don Mazzi per favore, che si propone sempre come salvatore dell’Umanità:  secondo lui è sufficiente introdurli nella sua comunità di recupero, e un giovane napoletano “in difficoltà sociale” sarà pronto alla resurrezione terrestre.

 Il problema è che dietro i minori ci sono sempre i “maggiori”, i genitori di questi ragazzini. Ai quali gli viene protetta la fuga, buttando di tutto  dalle finestre e dai balconi, quando la Polizia fa delle perquisizioni nei quartieri più a rischio di Napoli.

 La novità dell’ultima ora è che oggi a Napoli e numerose cittadine della provincia sono stati costruiti dei “fuochi di Sant’Antonio”, piccoli e grandi falò in strada realizzati per onorare il santo. Questa usanza viene denominata dai locali come i “fuocarazzi”, ed è diventato l’ennesimo terreno di conquista delle baby gang: durante il periodo delle festività rubano gli alberi di Natale in strada e nei giardini privati per poter avere il legno ed appiccare il fuoco più grande. E oggi migliaia di alberi di Natale “requisiti” pochi giorni prima, sono stati usati in tal senso…

 Non penso che ”Gomorra” insegni ai bimbi partenopei come si fa a rubare alberi di Natale!!?? E nemmeno che insegni come si fa ad uccidere una persona. Chi è dell’ambiente già sa tutto questo e molto altro.

 Quelli che non sapevamo come si fa, eravamo noi che non sapevamo nemmeno cosa fosse “la mesata”: il mensile che i camorristi in carcere percepiscono essendo “non in condizione lavorativa”, e la mesata viene portata tranquillamente ai famigliari del delinquente in prigione.

 Quello che ha detto “Gomorra” è semplicemente tutto quello che la Polizia e le autorità competenti già sanno da sempre. Né più e né meno. Eravamo noi che non sapevamo nulla di tutto quello che abbiamo appreso prima dal libro e poi dal telefilm.

 Adesso non ci resta che aspettare il seguito di “Gomorra”: la versione baby. Vedete, prevedere il futuro non è facile. E non è detto che il futuro della delinquenza, di qualsiasi latitudine, possa prendere direttive e obiettivi prevedibili.

 Oggi è toccato agli alberi di Natale rubati, domani non sappiamo cosa faranno questi piccoli malavitosi per continuare la loro ascesa verso il potere del “Sistema”.

 Purtroppo non ci resta che aspettare e vedere come evolverà la società che non riesce a regolare se stessa: la Legge non riesce a fare delle leggi utili.

 Soundtrack: “Hanne accis u’ benzinar” - Tony Brina

 Film recommended: “Mary per sempre” di Marco Risi

 

Mario Ciro Ciavarella