Mario Ciro Ciavarella
San Marco i Lamis, mercoledì 3 gennaio 2018 - Non c’è nulla da fare: siamo sempre alla ricerca della perfezione. La prima cosa che si va a cercare è l’unione perfetta. Quella con la persona che prima si trova e poi si sta insieme per (forse) sempre. È senza dubbio un’esigenza che ci viene dettata dall’istinto di sopravvivenza: vivere insieme ad un'altra persona, conviene. Per tante ragioni. Il problema è trovare quella giusta.
Per chi ancora non se ne fosse accorto diciamo subito che la scienza ci mette in guardia: il matrimonio perfetto non esiste. Non vogliamo illudere nessuno con questo articolo, soprattutto i giovani. Esiste “L’equazione dell’amore” (nella foto), elaborata dallo psicologo John Gottman e dal matematico James Murray. La quale dice, in sintesi, che una buona relazione viene decisa sopratutto dal dialogo (che ci deve essere sempre) tra lui e lei. In pratica più si parla, descrivendo i problemi e meno si litiga (ma comunque si litiga).
Parlare poco, non volendo manifestare i problemi che ci sono, metterebbe ancora più in crisi i rapporti tra marito e moglie. In pratica i loquaci potrebbero essere i mariti (o le mogli) migliori. L’equazione prende come riferimento valori come: l’umore di quando lui o lei sono soli, l’umore di quando c’è l’altro/a, l’influenza esercitata dal partner. In pratica con solo questi tre parametri si potrebbe dimostrare quanto durerà una relazione.
Da quel poco che ho capito da questa formula, molto dipende dalla presenza o meno dell’altro/a, e anche su come ci si influenza a vicenda. Per dirla in breve si vive in relazione con l’altro: non si avrebbe più una vita “privata”. Non si vivrebbe, secondo questa formula, come vogliamo fare in modo individuale!! È come se non si vivesse più!! Si è vincolati, e non poco, dai desideri e dalle esigenze dell’altro/a.
Non ci sarebbe quasi più libertà d’azione. È questo quello che io capisco da questi parametri scelti dallo psicologo e dal matematico di cui sopra. Ricordo che poco tempo fa in tv venne trasmesso un programma molto interessante dal titolo: “Matrimonio a prima vista”. Dove “facevano” sposare per davvero!! delle coppie che non si erano mai viste prima: il loro primo e vero incontro avveniva davanti al sindaco che ufficializzava quei matrimoni.
E insieme a tutto il fascicolo del rapporto matrimoniale firmato e controfirmato dai due novelli sposi, veniva dato loro anche la pratica per l’eventuale separazione (che avvenne in tutte le coppie!!!) Anche in questo caso televisivo di tv verità, le coppie vennero formate da un team di “esperti” (metto le virgolette altrimenti senza, mi viene da ridere… ), uno psicologo, un sociologo e un sessuologo.
E meno male che erano esperti del settore, e nessuno di quei matrimoni “mordi e fuggi” funzionò; figuriamoci se fossero stati presi dei passanti che venivano interpellati per formare delle coppie a caso. Forse con questa modalità qualcuno degli sposi non avrebbe lasciato l’altro. Ma come si fa a dire che esistono delle formule scientifiche che ci possono far vivere meglio?? Come incontrare la persona giusta?? La casualità gioca un ruolo importante in tutte le tappe delle nostre vite; e poi la situazione sociale e personale di tutti noi potrebbe cambiare nel giro di poco tempo, in modo che nessuno può prevedere.
Anche il carattere di noi tutti cambia nel tempo: non siamo sempre gli stessi, è la vita stessa che ci condiziona a comportarci non sempre allo stesso modo. Se proprio di equazioni vogliamo parlare, allora non ci resta che affidarci ad un’altra che sembra molto più probabile, quella dell’astrofisico Frank Drake: N = R* • fp • ne • fl • fi • fc • L. Con questa formula avremmo una buona probabilità di sapere quanti pianeti ospiterebbero civiltà evolute, almeno come la nostra in tutto l’universo.
In pratica potremmo incontrare gli extraterrestri. Con probabilità più alte di come potrebbe capitare di incontrare la persona (umana ) giusta.
Soundtrack: “La stagione dell’amore” - Franco Battiato
Film recommended: “Via col vento” di Victor Fleming
Mario Ciro Ciavarella