Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, martedì 2 gennaio 2018 -  Spesso il mondo dello sport incrocia quello della politica. Sono famosi i boicottaggi degli USA verso l’Unione Sovietica per le Olimpiadi del 1980, causa: quest’ultima aveva occupato l’Afghanistan. E di contro i sovietici boicottarono le Olimpiadi che si svolsero quattro anni dopo a Los Angeles.  Questo è il caso di doppio boicottaggio più famoso nella storia dello sport. Ma ce n’è un altro abbastanza clamoroso, che vide protagoniste le nazionali di calcio dell’Unione Sovietica e del Cile.

  Queste due nazionali dovevano sfidarsi, come spareggio, per poter partecipare ai Mondiali di calcio del 1974 in Germania dell’Ovest. L’ultima squadra europea che aveva diritto a partecipare era l’Unione Sovietica, però doveva battere una squadra sudamericana, che toccò essere il Cile.

 Spareggio, dunque. Andata a Mosca il 26 settembre 1973, pochi giorni dopo il golpe militare che aveva rovesciato il Presidente Allende (di sinistra) e portato al potere Pinochet (fascista): zero a zero ed appuntamento due mesi dopo a Santiago.

 La partita di ritorno di spareggio non venne mai disputata: i sovietici si rifiutarono di recarsi in Cile (udite, udite!!) per protesta contro il golpe di Pinochet (non che dalle loro parti ci fosse tanta libertà… ma la politica si fa spesso secondo convenienza). La Specie imprevista colpisce ancora!!!

 Il 21 novembre quindi allo stadio Nacional di Santiago, dove qualche mese prima erano stati radunati migliaia di prigionieri politici, andò in scena la farsa. La Nazionale Cilena al gran completo, contro nessuno. La federazione cilena decise che il gol della vittoria (si fa per dire, visto che la partita subito dopo venne ovviamente sospesa) venisse segnato dal capitano Francisco Valdes (nella foto).

 In questo modo si “disputò”, per pochi secondi, una delle pochissime partite al mondo dove si vide in campo una formazione al completo (undici calciatori) contro un’avversaria con zero giocatori!!

 Volendo essere precisi c’è da dire che quel gol segnato doveva essere annullato: ogni passaggio in avanti, con meno di due difensori fra la linea di fondo ed il giocatore che riceve il passaggio, crea infatti una situazione di fuorigioco. Comunque, la partita era giù stata vinta tavolino dal Cile per assenza sul campo della squadra avversaria.

 Solo sedici anni più tardi, nel 1989, entrambe le dittature videro il loro declino con la caduta dell’impero sovietico e il ritorno alla democrazia.

 Ora, è più ipocrita chi fa giocare contro nessuno o chi distingue fra dittature? Cioè: la figura di merda l’ha fatta il fascista Pinochet che ha costretto dei giovani cileni a scendere comunque in campo (alcuni giocatori, soprattutto il portiere, non volevano presentarsi).

 Oppure la figura di merda l’ha fatta il Presidente sovietico Breznev che con la sua decisione di non far giungere la nazionale sovietica in Cile, ha voluto dire a tutto il mondo che le dittature rosse sono più belle di quelle nere??

 E già, ci sono ancora alcuni sociologi, politologi, teste di cazzo, imbecilli che ci vogliono far credere che le dittature non sono tutte uguali, invece  sono comunque negazione della libertà!!! In Italia è fuorilegge il fascismo, come in Polonia lo è il comunismo. Relativismo!!

 C’è da considerare come lo sport metta subito in risalto ciò che va, da ciò che non va nel mondo. I popoli capiscono molto bene i meccanismi mentali, assurdi e surreali dei politici, quando vengono a conoscenza di storie come queste.  

 Come quando undici calciatori giocano contro nessuno. Già da questa immagine di questo campo di calcio così desolato e inutile, si capisce molto di più, che ascoltare tante chiacchiere inutili dette e ridette dai politici di ogni angolo della Terra.

 Soundtrack: “La leva calcistica della classe ‘68” - Francesco De Gregori

 Film recommended: “Fuga per la vittoria” di John Huston

 

Mario Ciro Ciavarella