Antonio Del Vecchiio

San Marco in Lamis, mercoledì 21 dicembre 2017 -  Scuola e antimafia vanno a braccetto per difendere la legalità sul territorio, a San Marco in Lamis. È quanto constatato visivamente nella mattinata di ieri al locale II.SS. “Pietro Giannone”. E questo nella giornata della memoria dedicata ai fratelli Luciani, vittime innocenti dell’ efferato agguato mafioso, consumatosi in quel triste giorno del 9 agosto c.a. nelle vicine campagne dell’ex-Scalo ferroviario. Come preannunciato, oltre al predetto Istituto, ci hanno pensato in concorso tra loro, gli IC “De-Carolis- San Giovanni Bosco”, “Balilla – Compagnone – Rignano”.

 E questo grazie all’insegnante referente Maria Del Mastro, unitamente ai docenti incaricati delle predette scuole, che, a loro volta, si sono avvalsi della collaborazione delle associazioni Libera e CSV di Foggia. In sala c’erano 500 studenti, oltre ai  loro insegnanti ed alla  folla di amici e vicini alla famiglia Luciani. Tra l’altro, si è appreso, che l’anzidetta giornata della memoria, sarà ripetuta nel Capoluogo dauno il 21 marzo, ossia il primo giorno della prossima Primavera.  Ciò sta a significare, secondo gli organizzatori, il bisogno di ampliare il ricordo delle vittime di mafia, allargandone il raggio della conoscenza e della solidarietà in ogni dove. La maggior parte di esse ha sacrificato la propria vita per salvaguardare quella altrui, essendo rimaste fedeli sino all’ultimo al proprio dovere  durante l’esercizio delle pubbliche funzioni, ma   soprattutto coerenti ai valori dell’onestà e al rispetto delle regole e della legalità.

Il loro esempio serve a moltiplicare gli sforzi per debellare definitivamente il fenomeno delittuoso e raggiungere quella pace sociale e solidale, cui la maggioranza delle persone oneste aspira. In sintonia ai medesimi concetti e valori  si sono espressi i principali protagonisti della giornata. Il riferimento particolare è Sofy Spinelli e a Daniela Marcone, rispettivamente , coordinatrice provinciale e vice presidente nazionale di Libera. La prima  ha detto che il compito delle associazioni anti-mafie è quella di sensibilizzare la società, a partire dalla scuola, contro un fenomeno abietto, frutto del Dio denaro e del consumismo. L’altra, figlia di Francesco Marcone, il funzionario del fisco, ucciso vent’anni fa dalla mafia in quel di Foggia, è tornata di nuovo a raccontare la triste vicenda del padre e alla tristezza - solitudine in cui è piombata la famiglia dopo questa grave perdita.

Rivolta agli studenti ha sottolineato, poi, con forza  la ‘rabbia’ che porta in corpo da quel tragico evento, invogliandoli a non aver paura e a non tacere mai contro i soprusi, denunziando le illegalità di qualsiasi tipo, in special modo la violenza contro la persona. Quindi, ha invogliato i ragazzi a crescere con questi valori e a trasmettere i medesimi, allorché domani adulti,  con l’ esempio e credo  verso la ‘bellezzadell’essere giusti’. Coinvolgente l’accorato intervento di Arcangela Petrucci, moglie di Luigi Luciani, che ha gridato l’incolmabile  dolore per la scomparsa dei fratelli e nel contempo ha invitato i presenti ad essere uniti e compatti contro ogni barbaria commessa ai danni delle persone innocenti. Il sindaco Michele Merla, ha dato la sua parola di conforto, sollecitando la comunità ad essere sempre vigile.

Il referente del CSV in loco, Ludovico Delle Vergini, dal canto suo,  ha messo in rilievo la differenza che passa tra le organizzazione di volontariato, che agiscono sempre alla luce del sole per un fine nobile , e quelle mafiose che agiscono nell’ombra perseguendo solo scopi di denaro e di  affermazione di potere personale ad ogni costo, compresa la soppressione dei loro avversari e degli ignari ed incolpevoli testimoni. Ha concluso la citata Maria Del Mastro  con la sua commossa lettera aperta ai ragazzi, evidenziando, tra l’altro,  che sul caso specifico, spetta alla famiglia coltivare il ricordo personale dei propri congiunti, uccisi dalla mafia, alla comunità, invece,  riconoscere la memoria sul piano dell’umanità e della fratellanza, quella stessa  che ci accomuna e ci fa sentire partecipi di un medesimo destino nella vita e nel mondo.