Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, sabato 9 dicembre 2017 -  Siamo abituati ai presepi napoletani (parlo di quelli moderni e non di quelli classici), dove ogni anno vengono aggiunte, e solo per quell’anno,  delle nuove statuine che onorano, momentaneamente, delle personalità  che si sono distinte nel corso dell’anno. Ricordiamo quella di Pietro Taricone, lo sfortunato protagonista del Grande Fratello di tanti anni fa; il pilota di motociclismo Marco Simoncelli con la sua statuina nel 2011, lo scrittore Roberto Saviano e così via…

  Ora, da un po’ di tempo la bellezza, l’ingenuità e il mistero del presepe vengono messi, diciamo, in discussione (un altro termine non riesco a trovarlo), dagli ultimi avvenimenti sociali e politici che interessano non  solo il nostro Paese, ma l’intera  comunità internazionale.

 Dai crocifissi che alcuni non vogliono nemmeno vedere nelle scuole e negli uffici, si è passato in poco tempo nell’intimare!! di non fare presepi  nelle scuole elementari, dove ci sono anche bimbi di altre religioni. Come se il presepe fosse molto più pericoloso della varicella e di altri morbi che possano “invadere” l’organismo dei bambini.

 E ora si è giunti “nell’integrare” il presepe con il mondo arabo, dove alcuni simboli come il turbante e il classico velo orientale (hijab) che evita a sguardi “impuri” i capelli delle donne, sono apparsi in una proiezione di un presepe a Ventimiglia.

 Un’immagine della Natività (nella foto) è stata proiettata su una facciata della chiesa di Sant’Agostino a Ventimiglia, dove oltre a Gesù Bambino, Giuseppe e Maria si trovano anche altre due figure, che non si capisce bene chi siano e cosa facciano. In questa che sembra… una famiglia allargata. E i due  personaggi sono caratterizzati, come dicevamo, dal turbante lui, e dal velo “copri capelli”, lei.

 Finora non ci è dato sapere l’autore della composizione simil-sacra, e di come interpretare questa nuova concezione di Sacra Famiglia. Non grido allo scandalo, anche perché il bambinello c’è, la Madonna pure e San Giuseppe anche lui è lì. Ma cosa potrebbe significare un’immagine del genere?

 Che Gesù potrebbe essere accettato anche dal mondo arabo se venissero “infiltrate” delle figure che ancora non capiamo l’origine? Oppure questi  due nuovi personaggi fanno la guardia verso tutti coloro che si stanno accingendo ad assistere alla Natività, come i pastori, i re Magi, angeli…

 Vedo un futuro molto incerto su cosa si crederà tra alcuni decenni. Tra cattolici e protestanti da un po’ di tempo ci sono delle prove tecniche di riconciliazione (anche se non ho ancora capito cosa significhi…) Ma la vedo dura tra cristiani e mussulmani su come potrebbero convergere i dogmi. Anche se i fedeli di Allah considerano Gesù Cristo il secondo profeta più importante dopo Maometto. Ma non certamente dio.

 Una globalizzazione che possa interessare la spiritualità non riesco a concepirla. Dobbiamo solo aspettare e vedere se ci sono aggiornamenti  nei prossimi anni e capire se in una grotta, oltre al bue e all’asinello, ci potrebbe essere anche un po’ di spazio per far entrare un cammello e un dromedario.

 Soundtrack: “Happy Xmas (War Is Over)” - John Lennon

 Comedy recommended: “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo

 

di Mario Ciro Ciavarella