di Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, giovedì 30 dicembre 2017 -   “Cedete lo passo”. “Cedete lo passo tu”. “Seguimo Aquilante; lui conosce la via della fuga!” “Transitate lo cavalcone in fila longobarda”. “Oh, gioveni! Quando vi dico "sequitemi miei pugnaci", dovete sequire et pugnare! Poche fotte! Se no qui stiamo a prenderci per le natiche”. “Facemo mille petecchioni, e contenti li sapienti e li minchioni!” “All'erta, miei prodi! Vi siete finora coperti di merda! Copritevi oggi di gloria!”

“Bene, miei duri, bando agli scoramenti. Fora i petti, dritte l'armi, alte le insegne, baldanza!” “Prudenzia: queste son lande scanosciute e salvatiche. Due arditi in avanscoperta”. “Be' io farò di voi quattro!, un'armata veloce et ardita che sia veltro e lione al tempo istesso!”

“Groppone da Figulle fue lo più grande capitan di Tuscia. E io son colui che con un sol colpo d'ascia lo tagliò in due. Lo mio nome – stare attenti! – lo mio nome est Brancaleone da Norcia! Ulrico, signore di queste terre, fa offerta allo vincitore di questo torneo della nomina a Gran Capitano d'Arme…”

Sono alcuni dei dialoghi e famosi detti del film capolavoro di Mario Monicelli, “L’armata Brancaleone” (1970). Brancaleone da Norcia si trova al seguito di uno sgangherato e variopinto gruppo di pellegrini guidati da frate Zenone con l'obiettivo di raggiungere Gerusalemme per partecipare alla Crociata.

Lungo il difficoltoso tragitto, il grande Vittorio Gassman si ritrova a capo di una improbabile compagnia di ventura e incontra un guerriero alemanno fedele all’antagonista Turone, re Boemondo, una giovane e bellissima strega che Brancaleone salva dal rogo, un lebbroso che poi si rivela essere la sensuale e lasciva principessa d’Avignone.

Personaggi come questi e tanti altri che fanno parte della comitiva di Brancaleone, si possono benissimo incontrare tutti i giorni nella vita quotidiana, ascoltando le grandi fesserie che dicono i nostri politici e tutti coloro che si arrampicano sui pulpiti informandoci che ci sono novità in ambito spirituale-religioso.

Stiamo vivendo un periodo sociale e politico tra quelli più tristi e critici: politici che non sanno nemmeno la differenza tra vita, morte e agonia; che vogliono mettere fuorilegge altri politici che volessero cambiare casacca per non far cadere un governo, dimenticando che quello che vorrebbe mettere in atto questa legge, lui stesso ha commesso il misfatto poco tempo fa!!

Leggi elettorali fatte a propria immagine e somiglianza dell’attuale maggioranza per non dare nessuna possibilità ad altri schieramenti politici di poter competere con più equità.

Giovani che uccidono vengono condannati a non andare in carcere ma a scontare la pena… andando a scuola. Eh sì: in Italia studiare sta diventando una pena e non un dovere e un piacere!!

Vogliono comprare futuri elettori, chi regalando 80 euro anche a quelli che finora non li hanno avuti, e chi volendo alzare le pensioni minime. Chissà perché tutto ciò e tanto altro non è stato fatto ieri e nemmeno oggi!!! Ma si pensa di farlo domani!!!

Hanno fatto delle leggi che vanno in eredità ai loro famigliari: vitalizi che passano ai propri parenti. Una porcata del genere nemmeno menti “diaboliche” come quelle di Craxi e Andreotti avevano concepito!!!

Lavoratori che andranno in pensione dopo aver lavorato per 40 anni e oltre, con poco più di 1.000 euro al mese. E nessun politico del cazzo!!!! che fa lo sciopero della fame per queste persone. Rompono i coglioni tutti i giorni con i migranti: per quelli ci sono tutti i diritti!!!

Dire che L’Italia è governata da un’Armata Brancaleone è un’offesa per il film di Monicelli. Magari fosse governata da quel gruppo di personaggi inventati. Almeno alla fine del film la parola “Fine” viene messa.

Film recommended: “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli

Soundtrack: “L’Armata Brancaleone”

 

Mario Ciro Ciavarella