Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis - domenica 19 novembre 2017 - Protagonisti assoluti della presentazione del XVI Premio Giornalistico Nazionale 2017, all’IISS “ Giannone” di San Marco in Lamis sono stati proprio i diretti interessati, cioè i giornalisti di cui si dirà. Il tutto si è svolto nella mattinata di ieri presso l’Auditorium dell’Istituto ubicato al quartiere Starale, dove hanno presenziato in platea anche gli alunni della scuola media “De Carolis”. Dopo i rituali saluti delle autorità, a salire in cattedra per primo è stato Francesco Giorgino, n. 1 del TG1, pugliese di Andria.
Quest’ultimo si è intrattenuto a lungo ad illustrare la nuova frontiera del giornalismo che viene avanti dopo l’avvento dei nuovi strumenti comunicativi del Web, di cui si è già discusso di recente in occasione della lectio magistrale di Ferdinando Pappalardo, docente di Letteratura Italiana dell’Università di Bari. Incontro che si è svolto, come si ricorderà alla presenza più o meno della medesima platea scolastica. Lo ha fatto sviscerando ad uno ad uno ragionamenti, temi e constatazioni già affrontati nel suo libro “Giornalismo e società, in vetrina da poco per i tipi della Mondadori Università. In esso, tra l’altro, si spiega e ci si domanda:” L’informazione ai tempi di Facebook, delle fake news e delle nuove frontiere del giornalismo. Nell’era “liquida” della globalizzazione, della complessità, dell’individualismo e della personal communication, riflettere sulla funzione sociale dell’informazione significa soprattutto considerare le conseguenze dell’interconnessione fra politica, economia, finanza e cultura.
A partire da un fatto. Nel 21° secolo l’acquisizione di conoscenza da parte del pubblico coincide in larga parte con la fruizione di contenuti mediali. Da qui l’urgenza di capire, di fronte alla rappresentazione delle grandi questioni della sfera pubblica - elezioni americane e vittoria di Trump, crisi economica e ruolo dell’Europa, referendum costituzionale, dimissioni di Renzi, governo Gentiloni, conflitto magistratura-politica – come si “forma” la notizia, perché alcuni eventi hanno diritto di cittadinanza nei media e altri no, se sono la politica e la finanza a condizionare il sistema mediatico o quest’ultimo a dare forma alle prime due. In sostanza, il giornalismo serve ancora?”. Domanda quest’ultima, a cui si dovrà rispondere strada facendo. Per molti sembra di sì, perché narratori -cronisti si nasce e la tecnica, rappresentata dagli anzidetti strumenti, non basta a comunicare in modo obiettivo e democratico le notizie. Anzi, allargando la base dei fruitori-comunicatori crea un ‘guazzabuglio’ da cui è difficile riemergere e capire e nel contempo ci si sottomette facilmente ai gruppi dominanti del “mi piace” o al contrario. Quindi si tratta di una materia che va ulteriormente approfondita e che non basta un libro o altri ancora a spiegare il fenomeno, peraltro, ancora in itinere. Giorgino è autore anche di altri importanti saggi sull’argomento. Si tratta di: Dentro le notizie. Il mondo raccontato in novanta righe e sessanta secondi” (2004), “Newsmaking e linguaggi del giornalismo” (2009), “La tv nel complesso sistema dei media” (2010), “Elogio della sociologia della comunicazione” (2016).
In sintonia, si sono espressi, sottolineando la funzione e il ruolo positivo svolto dai giornalisti anche gli altri relatori che si sono succeduti. Il riferimento è a: Goffredo Buccini del Corriere della Sera; Massimo Sebastiani, caporedattore centrale dell’Ansa; Goffredo Palmerini della Stampa Internazionale; Desio Cristalli de “La Gazzetta di San Severo”. In un mondo che cambia con una velocità stratosferica, come quello attuale, la comunicazione con la sua contemporaneità di livello globale e planetaria può diventare per davvero un fattore determinante di un’integrazione – comprensione e soprattutto di progresso socio-economico e culturale per l’intera umanità, a prescindere dalle ideologie dei sistemi e dei retaggi storici. Nell’ambito organizzativo, oltre agli alunni, sono stati protagonisti attivi della manifestazione odierna, gli insegnanti della “De Carolis” e del “Giannone” sotto l’impulso del docente GianPasquale La Riccia.