Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis - domenica 19 novembre 2017 - Parte da San Marco in Lamis, la rinascita socialista in Capitanata. Quello che era l’auspicio alla vigilia, lo si è constatato visivamente, venerdì sera, alla presentazione del libro sul tema di Michele Galante, che ha visto la presenza massiccia di nuovi e vecchi militanti e simpatizzanti socialisti,provenienti da ogni dove. Non solo, ma c’era anche gran parte dei Pd ex-Pci (locale ed extra), fortemente interessati a riscoprire le radici comuni e a rilanciare l’unità d’intenti e di azione per la rinascita di una sinistra all’altezza del momento e capace di affrontare e risolvere i contraccolpi della globalizzazione, la questione Europa e quella del lavoro e delle nuove povertà.
Ad introdurre il discorso è stato, in veste di coordinatore, il giornalista-blogger Geppe Inserra. Quindi la parola è passata al sindaco Michele Merla (PD) che si è detto onorato e felice di ospitare una manifestazione di questo genere che entusiasma e ridà vigore alla politica, ormai morta e sepolta dopo la fine senza cambiamento rilevante dei grandi partiti. Lo ha seguito a ruota Franco Borgia, emerito parlamentare socialista e vice-presidente della Regione Puglia. Quest’ultimo, con molta grinta ha elencato i successi conseguiti dai Socialisti nell’ambito del primo Centro-sinistra in materia di riforme e di ammodernamento del Paese nel campo dell’economia e delle libertà civili, a cominciare dallo Statuto dei lavoratori, per finire alla scuola dell’obbligo, alle riforme universitaria, sanitaria e al divorzio-aborto.
Con un taglio diverso, ma in sintonia con i concetti di riforma, si è espresso pure il prefatore del libro, Adolfo Pepe, che ha elencato una serie di misure per superare la crisi della sinistra e del Paese in generale. Lo si può fare, mettendo al centro di ogni impostazione politica e di governo il tema del lavoro e della sua organizzazione a livello di economia. Bisogna dire subito no alla globalizzazione, così come interpretata ed attuata dai Poteri forti, che privilegerebbero il massimo profitto delle imprese multinazionali e le rendite parassitarie dell’ incontrollabile e incondizionata finanza internazionale.
Altresì, occorre incidere, non con il cappello in mano e il cedimento, per cambiare l’attuale politica di governo europeo che privilegia i Paesi forti e ignora le esigenze di quelli poveri, minacciandoli con lo spread, ossia la differenziazione del valore-denaro, che dovrebbe essere uguale in ogni luogo. Entrambi gli interventi sono stati applauditi con entusiasmo dalla composita platea. Così pure la seconda tornata, dove sono stati delucidati altri temi e sotto-temi sempre legati a quello generale del lavoro e del superamento delle disuguaglianze in ogni campo. In sintonia si è espresso pure l’autore del libro, tirando fuori il dramma della disoccupazione giovanile e della perdita dell’identità nazionale, sempre più frammentata, auspicando da subito il ripristino della centralità dell’annosa ed irrisolta questione meridionale.
Quindi, soffermandosi sulle parti salienti del libro, ha detto che ad ispirarlo è stato il ricordo del nonno, Domenico Accadia, che con molto garbo ed affetto, gli ha insegnato, come scritto nell’occhiello introduttivo, a conoscere i pionieri socialisti di San Marco in Lamis e ad inculcare in lui la passione per la politica che l’accompagnerà per tutta la vita sino ad oggi.
N.B. Foto, da sx: Michele Merla, Franco Borgia, Geppe Inserra, Adolfo Pepe e Michele Galante