Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, martedì 17 ottobre 2017 - “… e poi l'umanità è il miracolo: siamo noi uomini il miracolo di questa natura che era inerte e che ad un certo punto ha cominciato ad essere viva e addirittura autocosciente. Siamo noi che creiamo il mondo, non abbiamo bisogno di un dio che ha creato il mondo. Io sono darwiniano: credo che sia stato il caso a creare la vita...".
Sembra questa dichiarazione, nella prima parte, quello che anche Dante Alighieri descrisse nella Divina Commedia come l’immagine di dio: tutti noi, l’umanità che è già vissuta, quella che vive adesso e quella che nascerà, dio siamo noi!
Siamo noi, che con la nostra coscienza “esagerata”, abbiamo dato un senso a tutto, sempre se un senso c’è. Per quelli che esiste un fine a tutto ciò, esiste anche un senso (credenti); per quelli che non c’è nessun senso, allora è tutto inutile ogni cosa che venga fatta.
In sintesi, è questo quello che ha dichiarato Vasco Rossi nell’intervista rilasciata a don Luigi Ciotti per la trasmissione televisiva “A sua immagine”. E l’immagine di dio, Vasco l’ha trovata nell’uomo: nel bene e nel male, così com’è anche la natura.
La natura non è perfetta: terremoti, alluvioni, e tutto ciò che non dipende dall’uomo è sinonimo di “Natura matrigna”. Non mi parlate adesso che la colpa è dell’inquinamento se ogni tanto muoiono decine di miglia di persone in pochi minuti: i cataclismi naturali c’erano anche centinaia e migliaia di anni fa, quando l’inquinamento non c’era!!! Pure nel trapassato remoto la natura distruggeva sè stessa!!
Don Luigi Ciotti sapeva benissimo a cosa andava incontro, essendosi documentato su quello che sono le opinioni di Vasco Rossi, su quello che per lui è la vita, su dio, su tutto quello che è visibile e invisibile. Secondo me il sacerdote l’ha fatto apposta ad intervistare un ateo famoso per vedere… l’effetto che fa!
Don Ciotti ha cercato di “tirare a sé” Vasco Rossi, quando ha ricordato una frase di papa Bergoglio: dio accetta di più un ateo convinto che un credente ipocrita. Ma nemmeno questa frase ad effetto ha fatto avvicinare il cantante al sacerdote. Il muro che c’era tra i due è rimasto lì, impassibile e sempre alto tra le due “religioni” .
Essere ateo penso che abbia qualcosa di “sacro”. Come il credente ha dei dogmi ai quali crede, anche l’ateo ha i suoi paletti, e se li sposta cambia “religione” (lo stesso dicasi dei credenti). L’immagine di dio che don Ciotti ha cercato nelle parole di Vasco Rossi sono le stesse che tutti noi spesso diciamo quando cerchiamo di dare un senso anche a pochi episodi della nostra vita.
Rimangono solo parole e molti interrogativi senza risposte risolutive. La religione che non dà delle risposte (come la psicologia), è pur sempre un modo di concepire la vita. Così come un ateo non riesce a dare un senso alla propria vita.
Non vedo tante differenze tra chi crede e non ha risposte, e chi non crede e le stesse risposte non le trova. Rimane solo l’atto di fede. Ma oltre ad avere dentro la propria coscienza “sul Tutto” una propria convinzione, questo non dice molto di più chi di convinzioni trascendentali non ne ha.
E poi la fede è un dono. Non dimentichiamocelo. Non la si può comprare e nemmeno venderla ad un altro come se fosse una concessione. La coscienza umana è talmente complessa che potremmo far nascere cento religioni in un solo secondo, come potremmo distruggerle nello stesso arco di tempo.
In questo caso siamo noi dio!!! Possiamo fare e disfare quello che vogliamo, convincere gli altri, convincere sé stessi. Ripensarci e cambiare tutto. Il vero mistero dell’uomo, è l’uomo stesso. Che può fare e disfare dei suoi simili come gli pare e piace.
Senza parlare di come ci serviamo del resto del creato: se esistono tanti problemi ambientali e guerre da sempre!!! non è certo per colpa delle oche o delle talpe. Siamo noi che distruggiamo consapevolmente tutto ciò che esiste. Menti eccelse come le nostre fanno tutto questo sapendo che sbagliano!! Non vedo molto di spirituale in questi atteggiamenti. Non abbiamo attenuanti: molti indizi portano ad un errore dell’evoluzione. Potremmo essere una specie imprevista?
Soundtrack: “Un senso” - Vasco Rossi
Other soundtrack: “Gli angeli” - Vasco Rossi
Film recommended: “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders
Mario Ciro Ciavarella