A cura del prof. Gian Pasquale La Riccia
San Marco in Lamis, sabato 16 settembre 2017 - Mai come quest’anno, San Marco ha rischiato di dover rinunciare alla sua scuola più rappresentativa, il Liceo Classico, e ciò che ad ogni tornata di iscrizioni scolastiche si paventa come minaccia costante per tutti i licei classici nazionali, in questo settembre si sarebbe potuto realizzare nella nostra cittadina. Una serie di coincidenze negative avrebbe potuto far precipitare la situazione e rendere più povera la nostra comunità (sia a livello culturale che dal punto di vista sociale).
Per fortuna il rischio è rientrato, ma alla fine della vicenda resta l’amaro in bocca per quegli allievi che, un po’ avventatamente, hanno preso la strada per altre proposte didattiche ed hanno perso l’opportunità di far parte della grande famiglia del nostro liceo Classico. Noi docenti abbiamo sofferto tantissimo nel vedere ragazzi, che a fatica avevamo attirato alla nostra scuola, andare via con tanta facilità.
Tutta questa vicenda, però, ha fatto scoprire, nell’animo di chi ha a cuore le sorti del nostro territorio, quanto facilmente si possano perdere le cose a cui teniamo: abbiamo visto ridimensionato l’ospedale cittadino, le nostre parrocchie sono state accorpate ed una tradizione pluridecennale è andata perduta. C’è bisogno che la nostra storia locale sia annullata, prima di difenderla?
Molto c’è da fare, da parte di noi docenti del liceo. Ma tanto anche deve essere fatto anche da altri. In questi giorni di tensione (palpabile) e di parole (spesso a vanvera), molti si sono prodigati in tutti i modi affinché i nostri figli potessero continuare a studiare greco.Tessere le lodi del preside, ing. Costanzo Cascavilla, potrebbe sembrare pura piaggeria, e per questo, è meglio sorvolare. Ma nessuno deve pensare che un preside sangiovannese voglia far morire la sezione classica per campanilismo.
Soffermiamoci, invece, a parlare del sindaco, che con costanza e dedizione ha continuato a lottare per la salvaguardia e la conservazione della nostra scuola. Con quanta grinta, con quanta energia lo abbiamo visto in questi momenti difficili battersi e cercare soluzioni possibili per risolvere la questione! E con lui tutta l’Amministrazione Comunale. Grazie, sindaco! Non va dimenticata, però, la vicinanza dell’on. Angelo Cera, che ha mostrato senso di responsabilità ed amor civico non alimentando polemiche inutili e sciacallaggio politico. Molte volte, il silenzio vale più di mille parole.
Se San Marco, con soli dieci alunni, ha ottenuto ciò che Trinitapoli ha perso con diciassette iscritti, è frutto di un impegno comune per la salvaguardia di un patrimonio collettivo.